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Pensata per creare una grande Barolo community raggiungendo più persone possibili, Millennials in testa, arriva la più grande campagna internazionale del Barolo: è “Barolo Week(s)”, 15 giorni di eventi e 10 format in 30 Paesi, firmati Fontanafredda

Italia
La Collezione di bottiglie di Barolo Fontanafredda dedicate alla “Barolo Week(s)”

Per il Barolo, “il re dei vini”, espressione di un territorio, le Langhe, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, e dal passato tanto importante, intrecciato con la storia di Fontanafredda, l’azienda vitivinicola fondata nel 1858 dal Re Vittorio Emanuele II, mentre univa l’Italia, che qui intravide il terroir perfetto per la produzione di vini di pregio e visse la sua storia d’amore clandestino con la “Bela Rosin”, ci voleva una campagna altrettanto “regale”. Ma proprio qui sta il punto: una campagna “regale” per la portata - 15 giorni di eventi e 10 format di attività in contemporanea in 30 Paesi partecipanti - ma pensata per andare oltre quella ristretta cerchia di estimatori, esperti e collezionisti cui, finora, si è rivolto “un modo di comunicare un po’ troppo autoreferenziale da parte dei produttori, e raggiungere il maggior numero di persone possibili, e un target nuovo, quello dei Millennials”, spiega una nota, abituati ad un confronto sempre più internazionalizzato di opinioni e informazioni, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e alle opportunità offerte dalla rete. Ecco “Barolo Week(s)”, la più grande campagna mondiale dedicata al Barolo, un’operazione internazionale e intergenerazionale per creare una grande Barolo community, lanciata da Fontanafredda - dove fu il Conte Emanuele Alberto di Mirafiore, figlio del Re e della Rosina, a dare impulso in tempi non sospetti alla diffusione del Barolo nei mercati esteri (oggi pari al 40% del fatturato, che nel 2015 ha sfiorato 50 milioni di euro, ndr) - in questi giorni e con il claim “It’s Barolo time”, per dire che è sempre il momento giusto per bere Barolo.
Dal Belgio al Brasile, dal Canada alla Corea del Sud, dall’Estonia alla Finlandia, dalla Germania al Giappone, dall Giordania fino ad Hong Kong, passando per Irlanda, Malaysia, Malta, Messico, Norvegia, Olanda, Paraguay, Regno Unito, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Thailandia, Stati Uniti e ovviamente Italia, sono 10 i format della campagna, di carattere commerciale e promozionale attorno al Barolo Fontanafredda, ma anche iniziative di formazione e comunicazione istituzionale a favore della Denominazione. Con “Barolo al Bicchiere” ristoranti e winebar propongono il Barolo al bicchiere, perché tutti possano apprezzarne le qualità senza dover acquistare per forza la bottiglia, mentre “Barolo in Vetrina” in enoteche e negozi gourmet lo propone in tutti i formati disponibili, magari da condividere (bottiglia, magnum e doppio magnum).
Ma ci sono anche “Barolo Library”, viaggio nel tempo dal 1967 al 2011 con verticali da collezione di Barolo, e “Barolo Art”, ovvero una limited edition di Barolo con etichette d’autore create da Ugo Nespolo. Quindi, le cene di “Barolo White Truffle” dove il rosso piemontese sposa il Tartufo Bianco d’Alba, e “Barolo Around” con contest sui social network con in palio soggiorni nelle terre del Barolo e suoi grandi formati. E, ancora “Barolo Donation”, charity e dinner auction solidali, “Barolo Masterclass”, seminari e momenti formativi per wine lovers e professionisti, e l’incoronazione di “Barolo Ambassador” locali. Infine, la comunicazione 2.0 con “Barolo Social”, sul website dedicato (www.baroloweek.com), Facebook, Twitter e Instagram (con l’hashtag #baroloweek).
La campagna è promossa in collaborazione con l’agenzia di comunicazione e pr newyorkese Colangelo&Partner, e in media partnership con VinePair, il più influente sito web negli Usa tra le ultime generazioni di amanti del vino (su www.vinepair.com appariranno una serie di articoli e video virali dedicati al Barolo ed alla sua zona di provenienza).

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