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FOOD & EXPORT

Per fortuna che l’agroalimentare c’è. Trainato dal vino, l’export cresce in tutta Italia (+3,7%)

Secondo uno studio Censis dalla crisi del 2008 ad oggi le esportazioni sono salite da 23,6 a 41,8 miliardi di euro
EXPORT AGROALIMENTARE, vino, Non Solo Vino
L’export di agroalimentare made in Italy cresce trainato dal vino

Per fortuna che l’agroalimentare c’è. Nuovo record per le esportazioni del settore, rigorosamente Made in Italy, che hanno fatto segnare un aumento tendenziale del 3,7% regalando una boccata di ossigeno alla bilancia commerciale dell’Italia. Lo sostiene Coldiretti che ha elaborato un’analisi basandosi sui dati Istat relativi al commercio estero a marzo 2019 e in cui si evidenzia che le esportazioni complessive sono completamente ferme rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Ma il settore agroalimentare, trainato dal vino, si smarca da questo trand, continuando ad essere accompagnato dal “segno +” nonostante uno scenario internazionale non proprio così agevole. “Un risultato in controtendenza che è ancora più evidente - spiega Coldiretti - nel caso degli Stati Uniti, dove la crescita annua è stata del 6,7% a fronte di un calo generale dell’11,1% e del clima di incertezza legato ai dazi decisi dal presidente Trump contro una serie di prodotti europei. Ma il cibo Made in Italy cresce anche in Cina (+4,5%), altra protagonista della guerra commerciale in atto, a fronte pure qui di una diminuzione generale del 3,1%. Un risultato che evidenzia - aggiunge Coldiretti - la capacità del settore agroalimentare tricolore di intercettare la nuova domanda globale di alta qualità e tipicità nell’alimentare ma anche di interpretare l’attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale. Lo dimostra il fatto che, secondo uno studio Censis per Coldiretti e Filiera Italia, dalla crisi del 2008 ad oggi le esportazioni agroalimentari sono salite da 23,6 miliardi a 41,8 miliardi di euro, con un aumento record del 47,8% (contro il +16,5% del totale dell’economia)”.
Dal nord al sud, gli incrementi dell’export agroalimentare abbracciano tutto il Belpaese. Nel 2008-2018 le regioni del Nord segnano +50,7% (Piemonte +51,9%, Veneto +68,5%), quelle del Centro +49,6% (Emilia Romagna +50,8%, Umbria + 68,1%, Lazio + 51,7%), ed il Meridione +35,6% (Sicilia +46,3%, Calabria +40,2%, Puglia +36,9%, Molise +114,2%). In testa alla classifica dei prodotti più esportati troviamo il vino, con un valore di 6,2 miliardi e una crescita del 56,9%, ma spiccano anche i risultati ottenuti nel decennio da prodotti italiani come gli agrumi (+89,5%), latte e formaggi (+82,3%), carni e salumi (+70,2%). “I principali paesi di destinazione dei prodotti italiani - conclude la Coldiretti - sono la Germania (6,9 miliardi di euro, +25,6% dal 2008), la Francia (4,7 miliardi di euro, +44,4%), gli Stati Uniti (4,1 miliardi di euro, +73,9%), il Regno Unito (3,4 miliardi di euro, +30,2%), la Spagna (1,6 miliardi di euro, +32,7%), la Svizzera (1,5 miliardi di euro, +28,1%)”.

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