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SALUTE

Pesticidi, l’Agenzia Europea per l’Ambiente rilancia l’allarme. Ma in Italia le cose vanno meglio

Nel 22% dei fiumi e dei laghi e nell’83% dei suoli agricoli europei sono stati rilevati residui oltre i limiti di sicurezza
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Nei terreni agricoli europei pesticidi oltre i limiti (ph: Pexels)

L’uso generalizzato di pesticidi è un rischio per l’ambiente e per la salute: lo ribadisce l’European Environment Agency, l’Agenzia Europea per l’Ambiente. Uno o più pesticidi sono stati rilevati oltre i limiti di sicurezza per la salute umana nel 22% di tutti i siti di monitoraggio nei fiumi e nei laghi in tutta Europa, mentre l’83% dei suoli agricoli contiene residui. In Italia per fortuna le cose vanno meglio rispetto agli altri Paesi: se nel 2021 l’1,3% dei prodotti arrivati sulle tavole europee sono risultati contaminati, solo lo 0,4% di quelli italiani evidenzia la presenza di pesticidi.
Dal 2011 al 2020, le vendite di pesticidi negli Stati membri del’Unione Europea sono rimaste relativamente stabili, a circa 350.000 tonnellate all’anno, sottolinea l’Agenzia, che cita i risultati del bio-monitoraggio finanziato dall’Ue Hbm Eu sulla presenza di almeno due pesticidi nei corpi dell’84% dei partecipanti al sondaggio.
“Abbiamo tre problemi - dichiara Dario Piselli dell’Agenzia Europea per l’Ambiente - la persistenza nell’ambiente di sostanze vietate da anni, come l’atrazina, il ricorso frequente da parte degli Stati all’uso in deroga di pesticidi vietati e le nuove sostanze, i cui effetti possono essere riconosciuti solo dopo molti anni”.
Nel 2021 i residui di pesticidi negli alimenti fuori norma erano lo 0,4% del campione analizzato in Italia e l’1,3% nell’Unione Europea: emerge dalla mappa interattiva realizzata dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) a partire dagli ultimi dati sulla presenza dei pesticidi negli alimenti, su un totale di 87.863 di campioni raccolti nell’Ue. In Italia, su 1.492 campioni analizzati, il tasso di non conformità è dello 0,4%. In Spagna, con 800 campioni, sale a 1,38%. In Francia è lo 0,24% con 2.098 campioni. In Germania, gli alimenti esaminati sono stati 2.060 con l’1,12% di campioni che superano i limiti.

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