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PETER HAYES, PRESIDENTE DELL’OFFICE INTERNATIONALE DE LA VIGNE E DU VIN, SI AGGIUDICA LA BOTTE DI AMARONE MASI, IL “TRADIZIONALE” TROFEO CHE LA STORICA FONDAZIONE VENETA, VOLUTA DA SANDRO BOSCAINI, CONSEGNA COME PREMIO PER LA CIVILTA’ DEL VINO

Italia
Sandro Boscaini, patron della Masi Agricola

Va all’australiano Peter Hayes, uno dei massimi esperti di viticoltura e presidente dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (Oiv), il Premio Internazionale Masi 2007, il prestigioso riconoscimento che la Fondazione Masi e l’azienda Masi Agricola, di proprietà di Sandro Boscaini, conferiscono ogni anno ad un personaggio del mondo del vino che si è contraddistinto per la sua opera (dal 1981 ad oggi, se lo sono aggiudicato importanti nomi non solo dell’enologia: da Tommaso Padoa-Schioppa a Pierre Cardin, da Mario Rigoni Stern a Andrea Zanzotto, da Uto Ughi a Ottavio Missoni, da Hugo Pratt ad Ermanno Olmi, a Isabella Bossi Fedrigotti; da Ezio Rivella a Mondavi, da Torres a Krug, da Nicolò Incisa della Rocchetta, produttore del Sassicaia, a Andrea Muccioli della Comunità di San Patrignano, da Emile Peynaud a Hugh Johnson).
L’edizione 2007, per la prima volta, vuole rendere omaggio ad un produttore australiano, Peter Hayes, “in quanto rappresentante del grande sviluppo vitivinicolo di un continente che, pur essendosi affacciato da poco sulla scena mondiale, è oggi in grado di competere sui grandi mercati internazionali con paesi di lunga tradizione”; Hayes, oggi alla presidenza della più importante organizzazione di produttori vitivinicoli a livello intergovernativo, l’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, si è dedicato alla viticoltura sin dagli esordi della propria attività lavorando ai vertici di importanti gruppi multinazionali del settore.
Nell’antica Pieve Longobarda di San Giorgio di Valpolicella, il 29 settembre, verranno consegnate le caratteristiche “Botti di Amarone Masi”, particolare trofeo che contraddistingue questo premio. Oltre al Premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino, infatti, la Fondazione assegna ogni anno anche il Premio Masi per la Civiltà Veneta a tre personalità del mondo della cultura che, con il loro contributo, hanno arricchito o contribuito a dare luce alla regione Veneto: Antonia Arslan, autrice de “La Masseria delle Allodole” da cui è stato tratto l’omonimo film dai fratelli Taviani, Gianni Berengo Gardin, fotografo di fama mondiale vincitore dell’Oscar Barnack Award e il fumettista Milo Manara, collaboratore di Hugo Pratt e di Federico Fellini.
La cerimonia sarà preceduta dalla simbolica “firma della botte”: nelle Cantine Masi a Gargagnano di Valpolicella i vincitori vengono sottoposti ad un rito irrinunciabile, la deposizione dalla propria firma sopra una vera e propria botte di legno.
A coronare la rosa delle premiazioni il prestigiosissimo “Grosso d’oro Veneziano”, riproduzione dell’antica moneta aurea della Serenissima che ebbe corso legale per molti secoli nella Mitteleuropea e nel Mediterraneo. Ad aggiudicarsi il premio quest’anno lo statista tedesco Hans-Dietrich Genscher, una delle personalità più eminenti a livello mondiale della politica europea, che ha contribuito non solo a creare la stabilità politica nel suo Paese, ma anche al potenziamento dell’Unione Europea e alle migliori relazioni tra i popoli di tutto il mondo.

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