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PETRINI “DIXIT” - GUIDE: “DESCRIVERE, NON VALUTARE E COLLABORARE CON AZIENDE”; STAMPA: “AL SERVIZIO DEL PUBBLICO”; VIGNAIOLI: “FATE VINO COME VI PIACE”; CRISI: “NON E’ PASSEGGERA, ATTENTI AI PREZZI”. E POI: “NON PARLARE MALE DI COLLEGHI AGRICOLTORI!”

Ecco piccolissime pillole, qua e là, dal Petrini-pensiero sul vino, rivolte soprattutto a vignaioli e, perché no, ad eno-giornalisti …, raccolte nell’ormai chiuso Salone del Gusto (Torino, 21 al 25 ottobre 2010).

“Nel mondo dell’informazione del vino abbiamo allevato dei mostri, che se la cantano e se la suonano …”. E poi “I Tre Bicchieri hanno creato una positiva emulazione, ma oggi l’approccio è totalmente diverso: fare informazione per dare conoscenza e passione ai lettori. Le guide devono soltanto descrivere, non valutare”. Ed ancora, “per i vignaioli, gli esami sono finiti, siate autonomi fino in fondo; basta con gli esaminatori; il rapporto deve essere reciproco; stretta collaborazione per un proficuo lavoro … ci deve essere una collaborazione tra aziende e guide …”. E, rivolto a giornalisti e collaboratori del “mondo Slow Food”, Petrini ha aggiunto un “non montatevi la testa” e “ricordatevi, che siete al servizio del grande pubblico non delle cantine”.

Quindi, un passaggio del tipo: “tutti i degustatori e giornalisti del vino dicono che sono stanchi alla fine di guide e del loro lavoro … ma, ricordatevi, che ci sono lavori molto più duri del vostro. La terra è bassa e lavorarla è molto più dura che raccontarla …”. Ed ancora parole importanti come “dietro alle bottiglie, ci sta il lavoro di famiglie, uomini, donne, cantine …”. E ancora parlando ai vignaioli: “fate il vino come piace a voi, alle vostre famiglie, ai vostri figli, alle economie dei vostri territori. E, tutto questo, è ben più importante di ogni valutazione al mondo!”. E “dietro ad ogni bottiglia, ci deve stare il buono, il rispetto per l’ambiente e la giustizia sociale”.
Il fondatore di Slow Food ha poi chiaramente detto ai produttori “non avete più bisogno di nulla”, che “il ritorno alla terra è la grande missione di questo secolo. Non è umiliante essere contadino, anzi è una gratificazione culturale, umana ed economica. Non vuol dire essere ultima ruota del carro. Il vino, in questo, c’è riuscito, ma ora deve toccare ad altri settori …”.

“Questa crisi non è passeggera …”, è la chiusura di Petrini, che ha detto “il mio consiglio è semplice: quando le vacche sono grasse, stare attenti nei prezzi; ma quando le vacche sono magre, non bisogna calarsi le braghe”. Alla fine la frase, forse, più bella: “non deve succedere mai di parlare male dei colleghi agricoltori!”.

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