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VINO E TERRITORI

“Piemonte Land”, verso un nuovo percorso condiviso della “casa comune” del vino piemontese

Assemblea ordinaria il 3 febbraio per disegnare il futuro del “Consorzio dei Consorzi” delle denominazioni della Regione
CONSORZI, PIEMONTE LAND, vino, Italia
“Piemonte Land”, verso un nuovo percorso condiviso della “casa comune” del vino piemontese

La volontà comune, di tutti, è quella di andare avanti insieme, nell’interesse di ognuno dei vini del Piemonte nella sua complessità fatta di tanti territori, vini e vitigni diversi, e di tante denominazioni, grandi e piccole. Tornando ad incontrarsi, a ricalibrare quello che si ritiene della essere ricalibrato, e magari delineando ancora più chiaramente mission e obiettivi. È questo il futuro desiderato per Piemonte Land, la casa comune del vino piemontese, “Consorzio dei Consorzi” che mette insieme tutte le rappresentanze consortili della Regione al vertice del vino italiano. In estrema sintesi, da quanto apprende WineNews, è quello che sarebbe emerso tra i vertici di Piemonte Land, che si sono incontrati informalmente ieri, dopo le dimissioni da consigliere di amministrazione, e quindi da presidente, di Matteo Ascheri, a capo del Consorzio di Barolo e Barbaresco, e le successive polemiche (diffusamente riportate dai media, anche con diversi approssimazioni ed errori, ndr), come spiegato, peraltro, da un comunicato ufficiale di Piemonte Land, ormai nei giorni passati.
Situazioni nate, probabilmente, lasciano intendere i soliti ben informati, anche per “effetto collaterale” della pandemia, tra lo stop alle grandi fiere (la cui partecipazione collettiva è da sempre una delle linee di azione principali di Piemonte Land) e le limitazioni agli incontri di persona, che, di certo, non hanno agevolato la gestione di un raggruppamento importante ma fisiologicamente complesso.
Quale sarà il reale futuro, se ci sarà un riequilibrio delle quote di rappresentanza comunque sempre dentro la compagine sociale, se sarà rivista la mission di Piemonte Land, anche come interlocutore privilegiato della Regione Piemonte su tutte quelle che sono le politiche del vino, sarà al centro dell’assemblea di scena il 3 febbraio.
Da qui, dopo 11 anni dalla sua fondazione, potrà ripartire una nuova fase, in un mondo cambiato dalla pandemia, della “casa comune” del vino del Piemonte. Regione enoica tra le più importanti d’Italia, grazie al blasone delle sue più grandi denominazioni, quanto alla ricchezza e alle storie raccontante da quelle più piccole e di nicchia, e capace di esprimere tanto vini di grande lignaggio che più popolari, capaci, insieme, di creare ricchezza diffusa nei territori.

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