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L'EVENTO

Più valore al territorio: Castelli di Jesi Superiore diventa Docg e si racconta al mondo, da Milano

15 produttori in masterclass con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini. Michele Bernetti: “momento importante per le nostre denominazioni”

Valorizzare ancora di più il territorio, rispetto al vitigno, è il percorso intrapreso da tempo dai Castelli di Jesi, l’areale più grande di espressione del Verdicchio, che, oggi, 15 produttori hanno vissuto come momento storico: la concretizzazione del passaggio della denominazione Castelli di Jesi Superiore dalla Doc alla Docg, raccontata nello spazio Vitale Barberis Canonico a Milano, la capitale della moda, del design e della finanza, e, ora, anche città scelta per presentare il volto autentico di un grande territorio del vino italiano. I vini Castelli di Jesi si posizionano così al vertice della piramide qualitativa della denominazione insieme alla Riserva, assumendo il ruolo di ambasciatori del territorio. Come accade per i più famosi terroir del mondo (e come vuole la norma, ndr), la nuova denominazione pone l’accento sul luogo di produzione dei vini: un cambio di prospettiva che crea identità e valore per tutto il territorio, composto da 25 Comuni, esaltato per le sue qualità paesaggistiche, culturali e non ultime vocazionali.
“Come Istituto Marchigiano di Tutela Vini abbiamo subito appoggiato l’idea dei produttori dei Castelli di Jesi di dedicare un evento (“The Great White Wine of Castelli di Jesi”, ndr) così qualificato nella città di Milano. È un momento importante per le nostre denominazioni, con diverse modifiche dei disciplinari in atto, una grande attenzione verso i bianchi di qualità e dalla capacità di evoluzione nel tempo, e che deve tradursi in consapevolezza di poter ambire a traguardi più ambiziosi. Questa giornata arriva nel momento giusto”, ha detto Michele Bernetti, presidente Imt-Istituto Marchigiano di Tutela Vini e alla guida della cantina Ronchi. “La crescita è possibile solo se collettiva. Questo evento si è reso possibile grazie alla mia forte volontà di tenere i produttori del Consorzio uniti per il raggiungimento di un obiettivo unico. Oggi sotto la presidenza di Michele Bernetti questo progetto si è concretizzato”, ha spiegato Ondine de La Feld, produttrice della Tenuta di Tavignano e consigliere del comitato del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Un’evoluzione raccontata nel calice, con una masterclass guidata dalla wine educator Cristina Mercuri, con i vini di cantine come Casalfarneto, Fattoria Coroncino, Garofoli, La Staffa, Marotti Campi, Montecappone, Pievalta, Poderi Mattioli, Santa Barbara, Sartarelli, Tenuta di Tavignano, Tombolini, Umani Ronchi e Vignamato.

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