La politica, il mercato, il marketing, la ricerca e soprattutto il vino italiano, al centro: si delinea il Congresso n. 75 di Assoenologi, che, dopo il rinvio dell’appuntamento di Genova causa Covid (dove tornerà nel 2022), è stato riprogrammato a Verona, il 4 e 5 dicembre 2021. E che sarà anche un momento per celebrare i 130 anni dell’organizzazione, la più antica della categoria a livello mondiale. I protagonisti saranno “gli enologi moderni, che sono i veri e più importanti ambasciatori del vino di oggi”, sottolinea a WineNews Riccardo Cotarella, presidente degli Enologi Italiani (e del mondo, con l’Union Internationale des Oenologues), nel raccontare qualche anticipazione.
“Saremo a VeronaFiere, e abbiamo scelto la città del Vinitaly che è il centro della comunicazione italiana sul vino, anche come luogo simbolico di ripartenza. Sarà un congresso diverso, ovviamente, contingentato nei numeri, al massimo 300 persone in presenza, ma fruibile da ovunque in streaming”. Sia per la parte della convegnistica (sabato 4 dicembre) che per quella della degustazione (domenica 5 dicembre).
“Abbiamo invitato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ci ha detto di voler essere presente, e sarebbe un grande segnale per il vino italiano e per Assoenologi. E poi abbiamo chiamato a raccolta i Ministri ed i Ministeri più legati al vino, ovvero quello delle Politiche Agricole, guidato da Stefano Patuanelli, quello del Turismo del Ministro Massimo Garavaglia, e quello della Cultura, diretto da Dario Franceschini, protagonisti di un talk (sabato 4 dicembre), che come sempre sarà guidato da Bruno Vespa, e dove vogliamo dare un messaggio chiaro: l’Italia del vino dà molto al Paese, e deve essere premiata in termini di visibilità e rappresentanza dalle massime istituzioni. Si parlerà di mercato, con un’indagine di Nomisma, di ricerca, ma anche delle dinamiche della distribuzione del vino, fino al neuromarketing, con il professor Vincenzo Russo (Università Iulm di Milano)”.
Ma uno dei momenti centrali di ogni congresso Assoenologi, è quello della degustazione, mai all’insegna del puro edonismo, quanto dell’esplorazione e del confronto. E nei calici, in questa edizione, ci sarà l’Italia del vino: “abbiamo deciso di mettere sotto i riflettori - spiega Cotarella - i vini non minori, ma meno conosciuti, del nostro Paese. Ce ne sarà uno per Regione, raccontato dall’enologo che lo produce, che lo conosce al meglio. E anche alla degustazione si potrà partecipare via streaming: chi vorrà farlo potrà iscriversi nelle modalità che comunicheremo a breve, e potrà ricevere a casa il vino”. In una formula ibrida, tra “fisico e digitale”, che la Pandemia ci ha abituato a vedere. In attesa che tutto, prima o poi, torni alla vera normalità.
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