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POLITICA & VIGNETI - ESTIRPAZIONE VIGNETI: LA RETROMARCIA DELLA COMMISSARIA UE, FISCHER BOEL … MA RESTANO AL BANDO AIUTI AL MERCATO, DA DISTILLAZIONE A MOSTI

Sì alla richiesta di limitare l’estirpazione delle vigne in Europa; no agli aiuti europei alla distillazione delle eccedenze di vino, no agli aiuti ai mosti, no allo zuccheraggio. Così - con un colpo al cerchio e uno alla botte - si presenta la bozza di proposta per la riforma del vino in Europa che gli uffici della Commissaria europea all’agricoltura, Mariann Fischer Boel, hanno inviato all’esame dei commissari europei in vista del varo della proposta il prossimo 4 luglio. La riforma del settore del vino è una delle grandi sfide, insieme alla riforma dell’ortofrutta, attesa a giugno, che quest’anno dovrà affrontare l’Italia. La posta in gioco è elevata: il settore muove in Europa contribuiti per poco meno di 1,3 miliardi di euro e i viticoltori italiani ne sono i secondi beneficiari con oltre un quarto dei finanziamenti.
Nel suo documento, secondo quanto appreso ieri dall’Ansa, e rispetto agli orientamenti presentati nel giugno scorso, Fischer Boel manovra su due fronti: da un lato fa retromarcia sull’idea di estirpare fino a 400.000 ettari di vigne puntando a eliminarne la metà, dall’altro, mantiene ferma la sua proposta di sopprimere tutte le misure di mercato e i relativi aiuti.
Non solo: vuole anche liberalizzare i diritti di impianti delle vigne e rivedere l’etichettura per dare più visibilità ai vini da tavola. Insomma, se la proposta dovesse essere recepita così come si presenta, provocherebbe cambiamenti significativi sullo scenario produttivo. In Italia, ad esempio, esperti comunitari ritengono che alcune aree che essi collocano nel Sud e anche in Emilia Romagna, non potendo più contare sulla distillazione dovrebbero scegliere tra smettere di produrre o ristrutturarsi. Inoltre, il maggior orientamento verso il mercato obbligherebbe le zone a denominazione d'origine a diventare più concorrenziali.

Questi, a grandi linee, della bozza di proposta che potrebbe subire modifiche nella consultazione interna alla Commissione Europea:

- Estirpazione: la superficie viene portata da 400.000 a 200.000 ettari, ossia meno del 10% dei vigneti attuali; inoltre, su richiesta dell’Italia, è previsto un meccanismo di salvaguardia che permette allo Stato membro di non superare questa percentuale. Misure di estirpazione limitata sono previste nelle aree sensibili;

- Aiuto Ue azienda (disaccoppiamento): chi decide di estirpare riceve un pagamento diretto slegato dalla produzione che al momento si ritiene non debba superare i 350 euro l’ettaro;
- Misure di mercato: soppressi tutti gli aiuti, dalla distillazione ai mosti; no allo zuccheraggio;

- Fondi Ue per Stato Membro: a ogni stato si vuole garantire un pacchetto di finanziamenti da usare per la promozione nei paesi terzi; per la riconversione e la ristrutturazione, oltre a pagare e una novità premi assicurativi per calamita o eventi climatici negativi o di altro tipo;

- Liberalizzare i diritti impianti: scatterebbe dal 2013, anche per le aree denominazione d origine. Fonti comunitarie parlano di paletti di salvaguardia ma c’è già un’alzata di scudi dei produttori di vini di qualità in Europa; - Indicazioni Geografiche: si chiede agli stati di inviare a Bruxelles tutti i disciplinari di produzione. non è chiaro al momento l’obiettivo;

- Etichettatura: per i vini di tavola sarà possibile riportare sull'etichetta il nome del vitigno e l'anno di produzione.

Fonte: Ansa

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