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POTREBBE ESSERE UN 2013 COL BOTTO, ALMENO ALL’EXPORT, PER GLI SPUMANTI ITALIANI. A DIRLO I NUMERI DI WINEMONITOR DI NOMISMA. “IN 10 ANNI LE ESPORTAZIONI SONO AUMENTATE DEL 185%, E IL 2013 POTREBBE SEGNARE UN +20% SU 2012”. FOCUS: IL CASO FRANCIACORTA

Italia
Bollicine

“Ci si avvicina alle feste ed è tempo di fare un bilancio su come si chiuderà il 2013 per il vino italiano - spiega Nomisma - anno che si conferma nuovamente difficile per i consumi a livello nazionale (-7% le vendite nella ddo per il periodo gennaio-settembre, fonte Iri), ma che fortunatamente evidenzia ulteriori crescite nelle esportazioni. In particolare, pensando al brindisi di fine anno, l’attenzione cade sugli spumanti che, tra le diverse tipologie, rappresentano i vini che più sono cresciuti nelle esportazioni dell’ultimo decennio. Tra il 2002 e il 2012, il valore dell’export di spumanti dall’Italia è aumentato del 185%, raggiungendo i 625 milioni di euro, andando così a pesare per il 13% sul totale delle vendite di vino italiano oltre frontiera- dichiara Denis Pantini – e i dati elaborati da Wine Monitor e relativi ai primi 10 mesi del 2013 (gennaio-ottobre) sembrano confermare questa tendenza positiva, facendo presupporre così una buona chiusura per il bilancio annuale del comparto”.
Buone notizie, dunque, nel complesso, per i vari Prosecco, Franciacorta, Trentodoc, Asti, e per tutte le altre declinazioni spumantistiche del Belpaese.
Prendendo a riferimento i principali mercati esteri per il vino italiano (Usa, Germania, Regno Unito, Canada, Svizzera, Giappone, Russia e Cina che complessivamente assorbono oltre il 70% del nostro export), si evince un aumento delle vendite di spumanti italiani pari al 20% (in termini cumulati) sullo stesso periodo 2012. “Si tratta di un dato in controtendenza, in termini di importazioni complessive per tale tipologia di vino, in questi 8 importanti Paesi - si legge nel report - visto che nello stesso periodo si registra un calo medio di quasi il 2%, determinato da un valore di import che nel periodo gennaio-ottobre 2013 si è fermato a 1.732 milioni di euro contro i 1.762 del 2012. Tale diminuzione è principalmente imputabile alla riduzione degli acquisti di spumanti francesi (in particolare Champagne) che, ad esclusione del Canada dove si registra un leggero segno positivo (+0,3%), subiscono perdite significative praticamente in tutti gli altri mercati considerati (si va dal -2% della Svizzera al -14% del Giappone, passando per un -9% nel Regno Unito).
La predominanza dei francesi in questa tipologia di prodotto e nei principali mercati mondiali influisce, nel bene e nel male, sul risultato complessivo degli scambi di spumanti a livello internazionale. Il peso delle produzioni italiane è oggi attorno al 24% (sempre considerando l’aggregato degli 8 mercati), ma risulta in continua crescita e in alcuni paesi, come la Russia, è arrivato a superare il 60%, facendo così guadagnare ai nostri vini la posizione di leadership tra gli spumanti importati”.

Focus - In attesa del rush finale natalizio il Franciacorta si prepara a chiudere un 2013 positivo: stabile in Italia, cresce a doppia cifra sui mercati esteri. Accompagna tutto il pasto dei winelovers, sempre più apprezzato dalla critica. Così il Consorzio
Ormai destagionalizzato, accompagna tutto il pasto dei winelovers, ed è sempre più apprezzato dalla critica - 37 sono le etichette tra i primi 50 metodo classico premiate dalle sei più prestigiose guide italiane di vini 2014 - con il risultato di avere un mercato stabile in Italia e di crescere a doppia cifra sui mercati esteri. Ecco il Franciacorta, le amatissime bollicine made in Italy, che, secondo le prime valutazioni del Consorzio, si prepara a chiudere un 2013 da protagonista in attesa del rush finale rappresentato dalle ormai prossime festività natalizie.
“L’andamento generale del 2013 per il Franciacorta sembra confermare un trend positivo facendo ben sperare per la chiusura dell’anno. Tuttavia, per avere un quadro più esaustivo - sottolinea Maurizio Zanella, presidente del Consorzio Franciacorta - dovremo aspettare i primi mesi del 2014, una volta chiuso l’esercizio. I mesi di novembre e dicembre, rappresentano sempre per il sell out Franciacorta un momento molto significativo. Quest’anno, però, i primi 10 mesi del 2013 hanno registrato un consumo crescente del Franciacorta a tutto pasto, che ha consentito di incrementare la vendita del prodotto nell’intero anno mantenendo sostanzialmente stabile la quota di mercato interno”.
Un aumento a doppia cifra sui mercati esteri è invece la performance più attesa, grazie alle attività di promozione e comunicazione che il Consorzio Franciacorta ha pianificato nell’ultimo anno, in particolare in Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone e Germania. L’elevata qualità del vino Franciacorta è attestata poi dai critici dell’enologia: tra le prime 50 etichette Metodo Classico valutate nelle edizioni 2014 delle 6 principali guide italiane: Duemilavini, Gambero Rosso, L’Espresso, Slow Wine, Sparkle-Bere Spumante, Veronelli ben 37 sono Franciacorta e, anche quest’anno, Franciacorta si aggiudica il vertice della classifica.
A conferma del crescente apprezzamento del Franciacorta oltreconfine, per la prima volta quest’anno nel prestigioso volume “Christie’s World Encyclopedia of Champagne & Sparkling Wines”, di Tom Stevenson, uno dei più rinomati esperti di Metodo Classico e sparkling wine al mondo, la sezione dedicata agli Stati Europei, recensita da Essi Avellan, Master of Wine e direttore della rivista “Fine Champagne”, apre con la descrizione del Franciacorta a cui è stato riconosciuto il ruolo di principale riferimento qualitativo della categoria.

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