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PREMIO SOMMELIER-FRANCIACORTA: IL MIGLIOR SOMMELIER D’ITALIA 2011 E’ IL VENTISETTENNE GABRIELE DEL CARLO. HA PRECEDUTO SUL FILO DI LANA, ANDREA BALLERI E DANIELE ARCANGELI. FOCUS: “PROFESSIONE SOMMELIER”: UN MESTIERE CHE GUARDA AL FUTURO”

Italia
Gabriele Del Carlo: il miglior sommelier italiano 2011, ma lavora in Francia, a Parigi, al Restaurant Le Cinq

Ha solo 27 anni, ma è il migliore sommelier italiano 2011. A vincere il premio “Miglior Sommelier d’Italia - Premio Franciacorta”, assegnato, ieri sera, a Milano, è stato Gabriele Del Carlo che, in curriculum, ha l’avere lavorato al “Restaurant Le Cinq” di Parigi, all’“Enoteca Pinchiorri” di Firenze e al “Ristorante Cracco” di Milano. Del Carlo ha preceduto Andrea Balleri e Daniele Arcangeli.
“Una professione, quello del sommelier - sottolinea l’Ais-Associazione Italiana Sommelier - che è in netta controtendenza sul mercato del lavoro: dei 3.200 sommelier usciti dai corsi Ais nel 2010, la metà ha già trovato occupazione nel settore. I tre sommelier, in finale, si sono misurati, in una platea composta da opinion leader, imprenditori vitivinicoli, giornalisti e semplici appassionati, in una serie di prove di abilità: dalla tecnica di degustazione alla descrizione organolettica dei vini, dall’abbinamento cibo - vino all’accoglienza dei clienti. E poi ancora, valutazione della capacità di comunicazione e delle tecniche di vendita fino alla correzione di una carta dei vini, appositamente errata”. Un mestiere creativo, frutto di una lunga e qualificata formazione. Ma soprattutto una professione in netta controtendenza sul mercato del lavoro.
Il concorso “Miglior Sommelier d’Italia - Premio Franciacorta” è finalizzato ad incrementare la conoscenza delle più prestigiose realtà vitivinicole italiane e rappresenta uno strumento fondamentale per promuovere la cultura del vino, di cui i sommelier sono i principali portavoce in Italia e all’estero”.
“Se oggi nel nostro Paese si beve meglio, e soprattutto con maggiore senso di responsabilità - ha dichiarato Antonello Maietta, presidente dei Sommelier Ais - è anche grazie al contributo dei sommelier che, nei ristoranti, nelle enoteche, nelle aziende vitivinicole e ultimamente anche negli ipermercati, interpretano al meglio il ruolo di comunicatori del vino di qualità”.

Focus - Chi è Gabriele Del Carlo …
Sommelier al Restaurant Le Cinq di Parigi, Gabriele Del Carlo ha lavorato in alcuni tra i più prestigiosi locali italiani. Tra le sue precedenti esperienze L’Enoteca Pinchiorri di Firenze e il ristorante Cracco di Milano. Tra i vari premi che si aggiudicato, il titolo “Miglior Sommelier della Toscana” 2011, ed è stato finalista nel 2010.

“Professione Sommelier”: un mestiere che guarda al futuro
Ma quali sono le principali competenze di questa nuova professione che si affaccia nel mercato del lavoro? Il sommelier è, innanzitutto, il responsabile della cantina. E’ tenuto infatti a conoscere le zone vitivinicole, i vitigni più diffusi ed i vini che ne derivano, le denominazioni, la loro composizione e le caratteristiche organolettiche. Il Sommelier cura anche la stesura periodica della carta dei vini ed esalta gli abbinamenti dei cibi e dei vini scegliendo i prodotti più adeguati a tale scopo.
Ma oggi, più che in passato, a questa figura professionale vengono richiesti specifici compiti manageriali di organizzazione, pianificazione, definizione, controllo, scelta e gestione del servizio di beverage. E’ infatti sua prerogativa acquistare bevande di qualità secondo il budget stabilito, lo stile dei ristorante e della cucina e le possibilità di stoccaggio. Spetta a lui selezionare i prodotti dopo averli attentamente degustati e a valutati in base al principio fondamentale del rapporto qualità/prezzo.
Siamo di fronte insomma ad un vero e proprio “manager del vino” che, per intenderci, sovrintende anche alla formazione del personale favorendo così una serena collaborazione tra i collaboratori di cucina e quelli di sala. In sala propone e consiglia al cliente il vino nel periodo ottimale di consumo. Ma non si ferma qui. Il sommelier serve anche la birra e l'acqua, bevande sempre più di moda nei ristoranti dove vengono redatte vere e proprie carte da accludere ai menu. Allo stesso tempo conosce bene il mondo dei distillati, dei liquori, delle birre, dei principali cocktails internazionali, della gastronomia e della cucina: un moderno tecnico della ristorazione a tutti gli effetti.

Focus - Con i Sommelier Italiani vola l’export (+15%)
Il lavoro dei sommelier contribuisce soprattutto all’estero a spingere la crescita del vino made in Italy nel mondo, dove le esportazioni hanno fatto segnare un aumento record del 16% nel primo semestre 2011. Lo afferma la Coldiretti nel commentare la consegna a Gabriele Del Carlo, sommelier nel Restaurant Le Cinq di Parigi, del premio per il miglior “Sommelier d’Italia” 2011 dell’Associazione Italiana Sommelier (Ais) e del Consorzio del Franciacorta.
La diffusa presenza di sommelier italiani all’estero ha favorito la presenza del vino made in Italy sulle tavole straniere dove - sottolinea la Coldiretti - nel 2011 si è bevuto più vino italiano che in Italia. La Coldiretti stima in quasi 23 milioni gli ettolitri di vino bevuti all’estero (a fronte di un consumo nazionale di poco inferiore ai 21 milioni di ettolitri).
Il successo del vino italiano all’estero è suggellato dal fatto che, nel 2011, le esportazioni di vino italiano hanno superato nel 2011 quelle della Francia che si è fermata ad appena 14 milioni di ettolitri di vino esportato. Il risultato è particolarmente significativo poiché secondo le stime mondiali per il 2011 fornite dall’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv) in Francia nel 2011 - sottolinea la Coldiretti - sono stati prodotti 49,6 milioni di ettolitri, equivalenti a un aumento del 9%, mentre l’Italia, con il minimo storico di 42,2 milioni di ettolitri, ha perso il 13% e retrocede al secondo posto.

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