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PROMOZIONE AI CONSORZI, THAT’S THE WAY! IL NUOVO RUOLO RIDISEGNATO DALLA RIFORMA DELLA 164/92 SECONDO RICCARDO RICCI CURBARSTRO, PRESIDENTE DI FEDERDOC. ‘‘CHI MEGLIO DEI CONSORZI PUÒ SAPERE LE ESIGENZE DEI PRODUTTORI?’’

“In troppi fanno promozione, e troppo pochi lo fanno senza prima ascoltare le esigenze dei produttori. Quindi siccome oggi abbiamo fondi in abbondanza per questa problematica, e c’è questa dispersione, nessuno più dei consorzi, che sono espressione dei produttori, potrebbe essere in grado di far incontrare domanda ed offerta di promozione, ovvero essere vicino alle esigenze dei produttori”. Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc, rivendica così il ruolo ridisegnato per i consorzi di tutela dei vini italiani dalla riforma della legge 164/92.

“Subito dopo Vinitaly - spiega a WineNews - è convocata un’assemblea nazionale di Federdoc per lavorare in questo senso”. Non solo promozione, però, per i consorzi, ma anche il compito di tutelare i produttori e i consumatori sul mercato. In questo senso la novità per il vino, già in essere per i prodotti dell’agroalimentare Dop e Igp, è quella dell’agente vigilatore, una sorta di 007 che controllerà tra gli scaffali che tutte le bottiglie siano in regola. Come guarda a questa figura? “Con tutte le attenzioni e le delicatezze del caso. Prima di tutto non dobbiamo andare ad assumere gente solo per creare nuovi costi per i produttori. può essere uno strumento utile dove ci siano delle denominazioni che soffrono di “copyright” abusato, per vigilare sul mercato. Sarà uno di quei servizi in cui la capacità di consorziarsi, di lavorare in team, sarà fondamentale, perché non è detto che ce ne sarà uno, e che serva, per ogni denominazione”.

I controlli non saranno più affidati ai consorzi, ma ad enti terzi. Tra questi c’è Valore Italia, al 50% di Federdoc e al 50% dell’Csqa. Come valuta l’arrivo di questo ente? “Per quanto riguarda Federdoc, dietro la nascita di Valore Italia c’è la volontà di salvaguardare le professionalità acquisite, e di seguire il principio dei costi più bassi possibili da parte dei produttori. Ci sono più enti, ma non posso che rispondere positivamente. È una cosa che è stata imposta dall’Ue. Noi avremmo continuato a lavorare con l’“erga omnes”, ma si è scelta questa strada ancora più rigorosa, di massima trasparenza, e allora ben venga. Ci sono più enti certificati dal Ministero delle Politiche Agricole che, entro il 1 maggio, dovranno avere l’accreditamento alle norme Iso 45011 (criteri generali che un organismo di certificazione di prodotto e di servizio deve adottare per essere riconosciuto a livello nazionale ed internazionale) e questo mi desta qualche preoccupazione, perché forse non tutti saranno in grado di raggiungere questo traguardo, ma lavoreremo in questo senso, come abbiamo fatto dal 1 agosto 2009”.

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