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VINO & TECNOLOGIA

Promuovere le cantine e i vini italiani nel mondo con l’Intelligenza artificiale: ecco TellyWine

Il progetto nasce da una start up innovativa, un pool di esperti e una rete istituzionale, per valorizzare la nostra storia e cultura viticola
APP, INTELLIGENZA ARTIFICIALE., TellyWine, Italia
TellyWine è un’app basata su Ia e riconoscimento ottico delle etichette

É sempre più necessario fare cultura del vino, raccontarlo con un linguaggio semplice, ma non semplificato, per farlo conoscere ed amare e per guidare i consumatori nella complessità del vino italiano fatta anche di numeri, che messi in fila risultano davvero impressionanti. Come ci si può orientare - appassionati, ma anche addetti ai lavori - tra 80 Docg con 629 tipologie, 343 Doc che di tipologie ne contano 12.000 e, peggio, tra 124 indicazioni geografiche che ne sviluppano 40.121? A questo obiettivo vuole rispondere TellyWine, la prima web-app - presentata in questi giorni a Vinitaly - che racconta i vini made in Italy” e che potrà promuovere le cantine che, se vorranno, possono arricchire le informazioni di base presenti nella app con approfondimenti. La web-app è nata con il supporto di una rete di istituzioni, enti e associazioni e con il contributo di enoteche regionali, cantine, distributori, ristoranti e rivendite, che lavorano al progetto già dal 2018. “La web-app - spiega Ivano Valmori, founder di TellyWine - nasce come amplificatore della cultura enologica italiana nel mondo e sarà sempre gratuita per l’utilizzatore finale. Saranno le cantine italiane che, se vorranno sfruttare appieno le potenzialità di questa tecnologia, potranno acquistare servizi per raccontare al meglio la propria cantina e i loro singoli vini”.
Il progetto, nato dall’omonima start-up, grazie all’unione di competenze di un pool di professionisti qualificati nel settore del vino, del management e del marketing, è approdato ad un sistema intuitivo che fornisce informazioni approfondite sulle oltre 420.000 etichette di vino prodotte ogni anno in Italia. La “conoscenza” del vino offerta dalla app ha la caratteristica di essere oggettiva perché basata su una piattaforma impressionante di dati (leggi nazionali e disciplinari di produzione), che sarà continuamente aggiornata, gestita dai supporti informatici potenti dell’intelligenza artificiale, della realtà aumentata e del riconoscimento e interpretazione di testi. A questa potenza informativa si affianca la possibilità di raccogliere esperienze e annotazioni degli utilizzatori, che potranno gestire e custodire la propria “cantina personale” nel proprio cellulare, creandosi l’archivio di tutte le degustazioni fatte, con la possibilità di assegnare un proprio punteggio e parere personale ad ogni vino (che resteranno personali e non saranno divulgati o condivisi) e anche ricordare in quale occasione quel vino è stato scelto, acquistato o degustato.
“L’obiettivo di TellyWine - ha sottolineato Valmori - è di trasformare ogni bottiglia in un vero e proprio ambasciatore della cantina, senza che la cantina debba cambiare nulla nel proprio ciclo produttivo e di etichettatura. La app sa leggere, capire e interpretare le informazioni presenti in etichetta e integrarle con tutte quelle che possono servire al consumatore per una migliore esperienza di scelta, acquisto, degustazione e ricordo del vino”.
Il sistema di lettura, interpretazione, mappatura e archiviazione riconosce tutte le etichette del vino italiano, semplicemente puntando il proprio smartphone verso l’etichetta, e fornisce informazioni integrative (che, per legge non devono essere riportate in etichetta). Sono oltre 30 i parametri forniti: informazioni di base sul vino, posizionamento nella piramide della qualità, colore, effervescenza, livello di zuccheri, uvaggio previsto da disciplinare, spiegazione delle eventuali menzioni, personalizzazione del calcolo alcolemico per rispettare la soglia di legge, informazioni nutrizionali e calorie apportate, numero di bicchieri ottenibili dalla bottiglia, spiegazione dei singoli loghi (come ad esempio quello della Fivi-Federazione dei Vignaioli Indipendenti o del protocollo Sqnp - Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata”) presenti sulle etichette (per lo più del tutto sconosciuti per il consumatore finale), zona di produzione, localizzazione della cantina e distanza tra luogo di produzione e luogo di scelta/acquisto/consumo. Quindi una gamma di informazioni molto ampia tra cui particolare importanza, in questa congiuntura, sono le informazioni salutistiche.
“Dobbiamo affermare la cultura del vino attraverso la conoscenza di informazioni di base - sottolinea il medico nutrizionista Giorgio Calabrese, docente universitario, ricercatore, consulente scientifico del Ministero della Salute - c’è incapacità di leggere il vino. Quanti, per esempio, sanno che l’87% del vino è costituito da acqua, che il 2-3% da antiossidanti e solo il 10-15% di alcol. La questione è il consumo consapevole: l’acqua si beve per dissetarsi, il vino si gusta. La app in questo senso è meritevole”.
TellyWine è già disponibile, ma “come un bambino che impara a camminare”, terminerà il suo addestramento basato sull’Intelligenza artificiale nei prossimi mesi, dopo di che sarà a disposizione delle aziende che vorranno integrare le informazioni disponibili sulla app e utilizzarne i servizi accessori. Alcuni esempi: per far conoscere al fruitore le precise percentuali dei vitigni utilizzati per l’etichetta - visto che i disciplinari lasciano un certo margine di scelta - il produttore potrebbe rendere scaricabile la scheda del vino; o ancora potrebbe dare la possibilità a chi usa l’app di accedere direttamente alla sua piattaforma di vendita on line e/o di prenotare ospitalità o altro nella propria struttura di accoglienza o ancora per qualsiasi altra finalità per valorizzare e promuovere l’azienda partendo dall’etichetta di ogni bottiglia. TellyWine, quindi si comporterà relativamente a servizi aggiuntivi per le aziende vitivinicole come un “catalizzatore”, tra queste e gli utilizzatori. Già nella prima versione la app è in grado di riconoscere qualsiasi vino prodotto in Italia, indipendentemente dal suo posizionamento nella piramide della qualità (Docg, Doc, Igp, vino varietale o vino generico) e indipendentemente dalla adesione della singola cantina all’iniziativa; questo rende autonomo il consumatore nelle proprie scelte, supportandolo con una serie di informazioni aggiornate, affidabili ed immediate.

Clementina Palese

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