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PROSECCO CONTRO VALDOBBIADENE: LOTTA PER LA PATERNITA’ DI UNA DOC. MA A CHI GIOVA?

Da una parte Gianni Zonin, che su “Il Corriere Vinicolo” lancia la questione: l’antico vino Pucino corrisponde all’attuale Prosecco. Il che significa riportare questo vino alle sue origini e precisamente a Prosecco in quel territorio vicino a Trieste dove è nato ed è stato prodotto fin dai tempi della Roma antica. Ma i sostenitori della tesi Pucino=Prosecco sono molti e da anni viene avversata da altrettanti autorevoli difensori della corrispondenza del Pucino con il Terrano del Carso.

Dall’altra i documenti storici che, nel 1877, per esempio, vedono la scuola enologica di Conegliano stendere la mappa delle coltivazioni dei vitigni tra Conegliano e Valdobbiadene, nominando tra gli altri anche il Prosecco. Di fatto un buco temporale di secoli, che però ha visto salvaguardare il vitigno Prosecco proprie tra le colline trevigiane.

La soluzione potrebbe essere a portata di mano. E senza grossi investimenti, sforzi e fatiche: creare un Prosecco Doc delle Venezie in un territorio da Trieste a Verona, e all’interno di questo isolare una microarea, magari elevandola a Docg, chiamandola con il nome che le è proprio, superando il nome del vitigno: Conegliano e Valdobbiadene. Ma c’è il rischio di finire in un turbine burocratico.

Ma tutto questo, cui prodest?

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