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Prosecco “fleuri”: un prato fiorito di papaveri e finocchio lungo il vigneto, secondo il protocollo francese “Vignes fleuries”, consentirà ad Astoria di ridurre i trattamenti con fitofarmaci del 40% in un progetto di riqualificazione ambientale

Italia
Il prato fiorito lungo il vigneto

“Bontà” e “virtù” del Prosecco? Passano anche dai fiori: chi l’ha notato lungo la strada che collega Conegliano a Pieve di Soligo, nel cuore delle colline del Conegliano Valdobbiadene Docg, avrà pensato che fosse solo un prato fiorito accanto ad un vigneto. In realtà quello che si vede lungo i filari è un progetto di riqualificazione ambientale degli ecosistemi, che, sul modello dei viticoltori francesi, aderisce a “Vignes fleuries”, uno specifico protocollo utilizzato nei vigneti, con pochissime applicazioni in Italia. A realizzarlo è stata Astoria Vini, in 40 ettari di vigneto da cui arrivano le uve per i vini dell’azienda e in particolare per il Prosecco Docg, con l’obiettivo - il progetto è durato due anni - di creare un ecosistema che favorisca lo sviluppo di una flora e fauna integrata con i vigneti, arricchendo il terreno e al contempo svolgendo la funzione di ricettacolo del entonomofauna, attirando cioè quegli insetti in grado di combattere in modo naturale i parassiti che attaccano le uve. Già nel primo anno consentirà la riduzione del 40% sui trattamenti antiparassitari.
Il tipo di mix di sementi utilizzate è un’esclusiva e si chiama “Astoria”, realizzato sulla base delle caratteristiche del terreno e delle esigenze della cultura vinicola. Deve infatti adattarsi al terreno, resistere alle variazioni climatiche tipiche della zona e della specifica esposizione del terreno, oltre che garantire una copertura continuata in tutte le fasi dell’anno.
“L’idea l’ho avuta dopo aver visitato alcuni vitigni francesi in cui questo sistema era adottato - spiega Giorgio Polegato, alla guida della cantina - due anni fa, quando per motivi di sicurezza abbiamo dovuto tagliare gli alberi che davano sulla strada, ho colto l’occasione per realizzarlo. E’ stato uno studio non facile: perché questo metodo sia efficace non basta replicarlo da altre esperienze, ma va calato nell’ecosistema in cui deve essere realizzato. Ci abbiamo investito tanto tempo, con il lavoro dello Studio Artenatura di Ruggero De Conti: i risultati per i vigneti arriveranno col tempo”. Il protocollo “Vignes fleuries” è utilizzato già da 20 anni dai viticoltori transalpini.

Focus - Come funziona il protocollo francese “Vignes fleuries”
Estate 2012
A seguito delle segnalazioni la zona di proprietà di Astoria è stata disboscata per la pericolosità di alcuni alberi che minacciavano di cadere in strada. I tecnici della cantina e i collaboratori dello studio Artenatura hanno proceduto a un intervento generale di pulizia del vigneto dalla vegetazione precedente, utilizzando dei presìdi totalmente compatibili il cui utilizzo è ammesso anche in agricoltura biologica in modo da non danneggiare il terreno in vista delle future semine.
Inverno 2013
Hanno avuto inizio le operazioni vere e proprie con la preparazione del terreno e l’idrosemina per la collocazione di piante selvatiche a vegetazione estiva come papavero, centaurea, cardo e finocchio selvatico. Si tratta di piante ad alta valenza biologica, a forte attrattività di biodiversità e a bassa manutenzione. Nel contempo si è sistemato il terreno per le semine successive.
Estate-autunno 2013
Con la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno è stato il momento di piantare delle siepi di piante autoctone, che hanno parzialmente sostituito la vegetazione arborea preesistente. Arbusti di cottinus, ginestra selvatica, cornus sanguinea, prunus spinosa, ipomea, berberis vulgaris, sambuco, ligustro vulgaris, viburnum opulus, rosa canina, biancospino, maggiociondolo, eovonimus europeano, cornus mas, budleia. Nelle scarpate più scoscese e rocciose hanno trovato posto piante ad ampia copertura sempreverde, come i salici e la ginestra selvatica.
Primavera 2014
Per evitare che le forti piogge, sempre più frequenti, facciano franare il terreno, si è deciso infine per l’inserimento di una varietà di salici, piantati nei punti ad alta umidità proprio per assorbire l’acqua.
Info: www.astoria.it

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