Puntare sul marketing e sulla comunicazione per aumentare “notorietà, visibilità e riconoscibilità del marchio, con un lavoro coerente che punti sulla qualità del prodotto”: ecco la via del futuro del Trentodoc, una delle migliori espressioni della spumantistica italiana, tracciate nell’incontro “La spumantistica trentina: storia, attualità e prospettive”, di scena alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. “Le prospettive future - ha spiegato il presidente del Trentodoc Enrico Zanoni - sono buone. Il mercato italiano dello spumante è stabile, ma all’estero qualcosa si muove ed il Trento Doc può ritagliarsi qualche fetta”. L’interesse è rivolto a mercati come quello statunitense, giapponese o russo, senza dimenticare Germania e Regno Unito. Attenzione alla tipicità e alla territorialità del prodotto dunque, e ad un marchio “che rappresenta la dedizione con la quale gli imprenditori trentini realizzano questo prodotto”, ha detto l’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Trento Tiziano Mellarini. Ma con un occhio al mercato che, come è emerso dall’incontro, chiede prodotti “meno pensati e più bevibili, e da più parti è emersa la necessità di “educare” il consumatore a bere in modo consapevole, valorizzando gli spumanti non solo a fine pasto, ma a tutto pasto”.
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