Un vigneto che per alcuni giorni si trasforma in un laboratorio a cielo aperto, affollato di agronomi, meteorologi e botanici in arrivo dalle università di tutta Italia, che muniti di complesse apparecchiature passano il tempo a monitorare minuto per minuto, di giorno e di notte, ogni singola pianta, foglia e grappolo: succede alla Tenuta Col d’Orcia, una delle più note griffe del Brunello di Montalcino, che ospita un programma di ricerca di interesse nazionale. Lo studio è volto alla valorizzazione della qualità e delle proprietà salutistiche del vino, e alla salvaguardia ambientale dei sistemi vitivinicoli italiani. La ricerca è affidata a professori e ricercatori delle Facoltà di Agraria delle Università di Bologna, Firenze, Foggia, Palermo, Sassari, Udine e Torino, della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Trieste e delle Sezioni di Bologna e Sassari dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, coordinati, a livello nazionale, dal direttore del Dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Torino. Spiega Edoardo Virano, amministratore delegato di Col d’Orcia: “Sono ormai molti anni che la nostra azienda collabora ad attività scientifiche e didattiche con l’Università di Firenze, e già in passato abbiamo ospitato campagne di studio collegiale, questa però è la prima volta che così numerosi ricercatori, provenienti da università diverse di tutta Italia, partecipano tutti insieme ad una ricerca tanto approfondita e vasta”. Il “laboratorio a cielo aperto” ospita le equipe delle diverse università e sezioni del CNR impegnate nella ricerca e le rispettive attrezzature scientifiche, di tipo “fisso” (automatico o semi-automatico) e di tipo “mobile” (con operatore), che eseguono, a intervalli di minuti o di ore, sia di giorno che di notte, l’attività di monitoraggio nel vigneto. In più campioni di uva vengono prelevati per essere studiati in laboratorio, mentre nei prossimi mesi verranno ricercati composti ad attività salutistica presenti nei vini prodotti. La rilevanza di questo tipo di studio, che ha l’obiettivo d’acquisire nuove e approfondite conoscenze sulla qualità chimica ed organolettica di uve e vini, risiede in diversi fattori, tra cui il peso economico del settore vitivinicolo nell’economia agro-alimentare italiana, la necessità di potenziarne la competitività internazionale, l’elevata adattabilità della vite che ne ha indotto la diffusione in tutte le regioni italiane. La scelta della Tenuta Col d’Orcia di Montalcino come sede della ricerca non è casuale: essa risiede, in parte, nella centralità della zona rispetto alle aree viticole italiane ed alla rinomata qualità dei suoi vini, ma alla base sono state considerate anzitutto le elevate doti di sensibilità, capacità e disponibilità, sia tecnica che umana, dell’intero staff aziendale.
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