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QUANDO LA CURA È PEGGIORE DEL MALE ... IL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA PAVENTA LA CHIUSURA DEGLI ENTI VIGILATI DAL MINISTERO CHE HANNO SPRECATO RISORSE. MA NON SAREBBE MEGLIO RIFORMARLI? UN ESEMPIO: BUONITALIA, SOCIETA’ DI PROMOZIONE DEL WINE & FOOD

Il Ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano, ha paventato la chiusura di enti sospettati di inutilità, di spreco di risorse e di inefficacia, da sottoporre a verifica. Tra queste società “sotto osservazione”, anche Buonitalia, la società di promozione del wine & food d’Italia.

Ora, si può anche ammettere che Buonitalia non abbia lavorato, negli ultimi anni, come avrebbe potuto e, forse, dovuto, ma il rimedio proposto è singolare. È come dire: l’autostrada Salerno-Reggio Calabria non funziona, e allora chiudiamola. Ci sia permesso supporre che basterebbe, forse, non limitarsi ad approvare progetti, ma occorre anche controllarne la realizzazione. E che sarebbe anche più opportuno non frapporre mille ostacoli, come ancora sembra fare il Ministero, alla realizzazione di quei progetti - approvati - di Buonitalia, istituzione di riferimento delle imprese dell’agroalimentare italiano.

Che serve un ente “leggero”, flessibile, rapido nelle decisioni e negli interventi, soprattutto oggi, in un momento in cui l’export determina l’efficacia delle economie. In Francia il Sopexa esiste da prima di Buonitalia, ma nessuno pensa neanche lontanamente a sopprimerlo. E persino l’Inghilterra, il cui settore agroalimentare non è neanche lontanamente paragonabile a quello italiano, sta per dotarsi di un ente analogo. Noi, invece, pensiamo di buttare l’acqua sporca con bambino annesso.

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