QUANTE STORIE PUO’ RACCONTARE UN VINO? NOZZE D’ARGENTO PER “NOZZE D’ORO”: IL VINO-DEDICA DI TASCA D’ALMERITA, NATO NEL 1985 COME REGALO DEL CONTE GIUSEPPE PER I SUOI 50 ANNI DI MATRIMONIO CON LA CONSORTE, FESTEGGIA I SUOI PRIMI 25 ANNI

Quante storie può raccontare un vino? Una storia d’amore lunga 50 anni tra un conte e la consorte, ma anche quella dell’Italia del vino, perché di una delle famiglie che ne hanno fatto la storia, così come dell’enologia italiana, perchè prodotto con uve Inzolia e Sauvignon Blanc varietà Tasca, una tipologia prodotta solo a Regaleali, il cuore produttivo della blasonata casa vinicola siciliana, e non riproducibile in altro luogo con le medesime caratteristiche, giunta con i reduci della Prima Guerra Mondiale di ritorno in patria, selezionata ed identificata come clone particolare e non omologato. Ecco le tante “storie” racchiuse in “Nozze d’Oro”, cru storico di Tasca d’Almerita, creato nel 1985 come regalo speciale del Conte Giuseppe per i 50 anni di matrimonio con la moglie Franca, subito apprezzato e di successo, tanto che da allora è sempre stato prodotto, e che oggi compie i suoi primi 25 anni.

Un quarto di secolo di storia alle spalle per “Nozze d’Oro”, vino bianco Doc Contea di Sclafani, tra le etichette storiche della cantina siciliana, insieme al Nero d’Avola Rosso del Conte, che da sempre porta in tavola il messaggio d’amore a firma del Conte Giuseppe: “ho la gioia di presentare il vino Nozze d’Oro, creato da me per la fausta ricorrenza e dedicato a mia moglie con amore immenso”. E proprio i protagonisti di questa lunga storia d’amore, sono raffigurati nell’etichetta con le immagini del Conte Giuseppe e della moglie Franca Tasca d’Almerita.

Un vino unico anche per la storia delle sue uve, ed in particolare per quella del Sauvignon Blanc, che si è adattato al terroir e al microclima della Tenuta di Regaleali, perdendo alcune delle peculiarità tipiche del Sauvignon originario per acquisire caratteristiche aromatiche particolari e dar vita ad un grande vino bianco siciliano di alta collina (oltre 700 metri) affinato senza l’utilizzo di legni, per mantenere inalterati i profumi primari ed esprimere al meglio la propria territorialità. Dopo un lungo processo di zonazione e di selezione massale delle uve, la varietà Tasca ha infatti trovato una collocazione altimetrica e pedologica che esprime al meglio le proprie caratteristiche.