02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

“QUARANT’ANNI DI DENOMINAZIONE, CINQUE SECOLI DI VOCAZIONE”: DALL’UNESCO ALLA DOCG, LE SFIDE CHE ATTENDONO IL FUTURO DEL CONSORZIO PER LA TUTELA DEL PROSECCO DI CONEGLIANO-VALDOBBIADENE. ARRIVA LA KERMESSE “VINO IN VILLA” (16/18 MAGGIO)

Il Consorzio per la tutela del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene brinda ai quaranta anni di doc. E come nel 1969 i produttori sentirono l’esigenza di darsi un’identità con la denominazione di origine controllata per il loro vino, il Prosecco, così oggi le aziende delle “bollicine” venete sentono l’esigenza di riaffermare l’identità del vino che viene da queste colline, puntando tutto sul territorio e non più sul nome del vitigno Prosecco. Di questo si parlerà a Vino in Villa (dal 16 al 18 maggio, a Castello San Salvatore, Treviso), il 16 maggio: “Quarant’anni di denominazione, cinque secoli di vocazione”; una scelta coraggiosa, che vedrà anzitutto l’ottenimento per lo spumante di Conegliano-Valdobbiadene del massimo riconoscimento per i vini italiani: la Docg.
La comunicazione del presidente del Consorzio di Tutela Franco Adami spiegherà il perché della riserva del nome Prosecco ai soli vini Doc e il percorso per la Docg, chiarendo un tema complesso, che è stato al centro dell’interesse della stampa internazionale, dal “New York Times” al “Wall Street Journal”, e l’assetto della nuova Docg, che valorizzerà le sottozone.
Ma le colline di Conegliano-Valdobbiadene, oltre ad essere la culla della storia di questo vitigno, sono anche un patrimonio paesaggistico straordinario, tanto che il Consorzio si è fatto promotore della candidatura a Patrimonio Unesco, che sarà presentata a fine maggio. E l’Unesco a “Vino in Villa” sarà presente con il responsabile dell’Ufficio di Venezia, Marie Paule Roudil.
A “Vino in Villa” si parlerà anche nel dettaglio delle implicazioni del progetto: l’architetto Leopoldo Saccon, responsabile del dossier di candidatura, illustrerà le linee guida e i perché di questa scelta unica nel suo genere. Oggi, infatti, non esiste in Italia un territorio che abbia ottenuto questa qualifica grazie alla viticoltura, ma l’area di Conegliano Valdobbiadene, secondo i tecnici possiede i requisiti per vincere questa sfida. In queste colline, l’impianto dei vigneti e l’insediamento umano hanno determinato la trasformazione dei luoghi mantenendosi legate sempre alla storia e cultura locale, creando un paesaggio unico. La prima istituzione a credere nel progetto Unesco è la Regione Veneto.
Info: vinoinvilla@prosecco.it

Focus - I numeri del Prosecco doc Conegliano-Valdobbiadene
Sono 15 i Comuni compresi nella denominazione di origine controllata (Doc) di Conegliano-Valdobbiadene. La superficie dell’Albo Vigneti rivendicata, nel 2008, è di 4.908 ettari; la superficie dell’Albo Vigneti “Superiore di Cartizze” rivendicata nel 2008 è di 106,4 ettari; il Consorzio per la tutela del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene precisa che le aziende viticole sono 2.913; 454 le aziende di vinificazione, 166 le case spumantistiche; nel distretto spumanti stico, gli addetti sono 1500, 250 gli enologi; nell’annata 2008 le bottiglie totali prodotte sono oltre 57 milioni, di cui quelle di spumante oltre 48 milioni (83%); l’export rappresenta il 30%; il valore del prodotto al consumo supera i 370 milioni di euro.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli