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RACCONTARE STORIE PER CONQUISTARE MERCATI E CONSUMATORI: E’ L’OBIETTIVO DELLO STORYTELLING, LA NARRAZIONE D’IMPRESA CELEBRATA DAL PRIMO BRAND STORYTELLING FORUM, CHE HA PREMIATO NELLA CATEGORIA PRODUCT BRANDING LA CAMPAGNA DI MARCHESI DE FRESCOBALDI

La conquista di nuovi e mercati e nuovi consumatori si gioca su un campo preciso, quello del marketing, della capacità di promuovere un marchio ad una platea il più larga possibile, anche e soprattutto legandolo alla narrazione di una storia, il modo migliore per scolpire il nome della propria azienda nelle memoria del consumatore. Tecnicamente, si chiama “storytelling”, in parole semplici “narrazione d’impresa”, uno strumento sempre più importante, celebrato dal primo Brand Storytelling Forum, la rassegna dei nuovi format per raccontare il brand organizzato dalla Iulm di Milano, che ha premiato nella categoria Product Branding Marchesi de’ Frescobaldi, con la campagna firmata da Leo Burnett che ruota intorno alla storia ed alla tradizione di una delle aziende vinicole più rappresentative del Belpaese, mentre Telecom Italia ha vinto nella categoria Corporate Branding con uno dei primi esperimenti italiani di social advertising in Italia, uno spot scritto dalla Rete per la Rete realizzato da Eikon Strategic Consulting, e l’award per l’Employer Branding è stato assegnato a Luxottica per la la piattaforma www.luxotticastorytelling.com.
Come ha ricordato il direttore dell’Executive Master in Relazioni Pubbliche d’Impresa della Iulm, Emanuele Invernizzi, lo storytelling permette “di narrare e comunicare storie ma soprattutto è uno stimolo alla costruzione delle storie stesse: un luogo virtuale che può essere utilizzato anche all’interno di processi formativi”. Ecco perché al primo evento dedicato alla narrazione d’impresa hanno partecipato più di 200 professionisti, che hanno sottolineato le caratteristiche fondamentali dello storytelling, “ago” che permette, se usato nella maniera corretta, di costruire mondi di significato tenendo in giusta considerazione il ruolo dei “lettori”, ed anzi, le aziende devono evitare sterili auto-celebrazioni e porsi in una dimensione di ascolto, “leggendo” i propri lettori: “le storie dei brand oggi - spiega Invernizzi - ingaggiano sempre meno perché la storia che diventa importante è la propria, quindi si utilizza lo storytelling per ottenere come risultato un forte coinvolgimento, un immaginario ricco, alta qualità dei contenuti e grande diffusione di tools”.
Una storia che funziona è quella capace di valicare i confini in cui è nata, come è capitato con Moccia e i suoi “3 metri sopra il cielo” che hanno generato la moda dei lucchetti sui ponti d’Italia. Moccia è riuscito a diventare portavoce degli adolescenti degli anni Novanta con successo. Abbiamo chiesto al professore Fontana di citare un esempio d’eccellenza dello storytelling e il professore, oltre a sottolineare durante il suo intervento, tutto il buzz generato dal 21 dicembre 2012 e dalla presunta fine del mondo ha voluto ricordare la campagna della 3M che ha realizzato un vero e proprio hub per condividere storie e raccontare chi usa quotidianamente i prodotti del colosso statunitense.
Info: www.brandstorytellingforum.it

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