Da una parte il gruppo di Dependent Cinema fondato da registi che condividono l’idea che non c’è indipendenza senza interdipendenza: il francese Laurent Cantet (Palma d’oro a Cannes per “La Classe”), il brasiliano Walter Salles (Orso d’oro a Berlino per “Central do Brasil”), l’americano-brasiliano Jonathan Nossiter (Gran premio Sundance per “Sunday”), l’americano-israeliano Oren Moverman (Orso d’argento a Berlino per la migliore sceneggiatura di “Oltre le regole - The Messenger”), il brasiliano-francese Karim Ainouz, giovane regista brasiliano pluripremiato e l’argentino-francese Santiago Amigorena, sceneggiatore e regista. Dall’altra il campano Antonio De Gruttola (Cantina Giardino), il laziale Gianmarco Antonuzi (Le Coste), il marchigiano Corrado Dottori (La Distesa), il sardo Alessandro Dettori (Tenuta Dettori) e il piemontese Stefano Bellotti (Cascina degli Ulivi), esponenti di quello che viene definito come il “movimento dei vini naturali”. Tutti, cineasti e vignaioli, uniti da un comune intento: i primi salvare e proteggere la settima arte, i secondi recuperare il valore più intimo del vino. Chiari esempi di resistenza e salvaguardia davanti allo stato d’emergenza del cinema d’autore e alla rivoluzione etica ed estetica del vino naturale.
Un evento dal forte impatto culturale di scena dal 27 al 31 luglio a Roma nell’Isola Tiberina per L’Isola del Cinema, il festival cinematografico, nato nel 1995, che nel 2012 punta la sua attenzione sul binomio cinema e vino, per valorizzare l’arte cinematografica e i vignaioli più autentici. Come? Inserendo tra dibattiti e proiezioni, degustazioni di vino. Un’occasione per affrontare cinema e vino, sia come un atto di piacere che come un atto di contestazione.
Molti vignaioli italiani negli ultimi dieci anni, infatti, hanno accolto seriamente la sfida che lanciò Pasolini prima di morire: ribellarsi contro tutte le impostazioni delle autorità e pensare essenzialmente al bene comune in ogni azione personale. Ogni sera verrà servito il frutto della terra nella sua trasformazione in vino attraverso una tecnica realmente pura. Non solo si degusteranno i vini, ma si incontreranno anche gli stessi produttori che a l’Isola Tiberina parleranno del loro mestiere, del loro impegno e del misterioso legame che lega vino e cultura.
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