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“RIAPPROPRIAMOCI DEI VERI VALORI DEL VINO”: LO PROPONE CHIARA LUNGAROTTI, UNO DEI NOMI STORICI DEL VINO ITALIANO, CHE ANALIZZA PER WINENEWS LA SITUAZIONE ATTUALE DEL MERCATO DEL VINO

Italia
Chiara Lungarotti

Che il vino in Italia stia soffrendo è innegabile: cantine colme di prodotto invenduto alla vigilia della vendemmia, calo del fatturato, export in discesa, ristoranti in crisi, un certo "tedio" del consumatore sull'argomento. Certo, molto è da collegarsi alla contrazione generale dei consumi, al clima di sfiducia diffuso, al difficile momento economico a livello mondiale; ma la mia impressione è che il vino italiano stia pagando per colpe non sue. Negli ultimi 10 anni il settore è stato completamente stravolto e sono cambiati radicalmente i valori semantici del vino. Da presenza rassicurante e familiare della nostra vita e da espressione -per definizione- di tradizione, cultura, territorio, valori condivisi, il vino si è letteralmente trasformato in oggetto di moda, vero status symbol, argomento di dotte conversazioni, o - peggio - diversificazione imprenditoriale elegante.
Dall'euforia iniziale per un processo di valorizzazione, accreditamento e qualità che i produttori più seri e il pubblico più attento non potevano che condividere, si è arrivati via via a una vera e propria "ubriacatura" in cui si sono di fatto perse di vista le ragioni profonde del successo del nostro vino da cui tutto questo processo è partito.
Bisogna tornare alla vera essenza del vino: questo vale sia per chi lo produce sia per chi lo beve. E' l'espressione di un territorio e di profonde radici culturali e familiari. Fare vino non è una scelta di vita chic, ma un mestiere che è alimentato dalla storia personale, dalle tradizioni, dalla preparazione specifica, dalla passione.
Allo stesso tempo dobbiamo essere bravi non solo in vigna e in cantina, ma all'avanguardia anche nel marketing del vino (vedi l'importanza della comunicazione, l'impulso alla formazione, la collaborazione tra categorie coinvolte, la valorizzazione del turismo legato al vino, ...), proprio come fanno i nostri competitor d'oltre oceano, giovanissimi di esperienza, ma oggi una tangibile minaccia sui mercati mondiali.
Solo recuperando i valori del vino e tornando a fare gli "imprenditori con la valigia", in grado di ridare un volto al proprio vino e impersonarlo di fronte a un pubblico più preparato e attento, saremo sulla strada giusta per uscire dalla crisi.
Su questo ragionevolmente si deve, noi tutti operatori del settore, e naturalmente le istituzioni, riflettere e operare per ridare al vino tutti i suoi "giusti" valori, anche economici. Non dobbiamo comunque dimenticare quelle aree del mercato che anche in questo momento registrano segnali posivi e farvi leva.

Chiara Lungarotti

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