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“RISOLUZIONE PARENZO 2010”, OVVERO “RIFORMARE LA RIFORMA” DELL’OCM VINO IN VIGORE DAL 2008, ALLA LUCE DELLE TRASFORMAZIONI DEGLI SCENARI ECONOMICI. LO CHIEDE L’AREV, L’ASSEMBLEA DELLE REGIONI EUROPEE VITICOLE

La situazione del mercato del vino è difficile nella maggior parte delle regioni europee, e nonostante le importanti misure di sostegno all’estirpazione dei vigneti e alla promozione del vino nei Paesi terzi dell’Ocm vino, in vigore dal 2008, il rischio è che non si raggiungano comunque gli obiettivi della riforma. Ovvero aumentare la produttività dell’Europa del vino, recuperare quote di mercato e riequilibrare domanda e offerta. Ecco la lettura dell’Arev, l’Assemblea delle regioni europee viticole, che nei giorni scorsi, in seduta plenaria in Croazia, ha firmato la “risoluzione Parenzo 2010”. Un documento, si legge in una nota, che nasce dal “timore che la deregolamentazione avviata accresca al contrario gli effetti nefasti al livello socioeconomico, in particolare per le piccole e medie imprese”.

L’Assemblea chiede, in sostanza, di “riformare” la riforma in seguito agli scenari che si sono trasformati decisamente dal 2008 a oggi, e in particolare “il mantenimento del quadro generale dei diritti d’impianto, il mantenimento ed il rafforzamento del catasto viticolo, il mantenimento delle regole di etichettatura che distinguono i Dop/Igp e gli altri vini, il mantenimento del dispositivo finanziario proprio del settore viticolo nell’“asse uno”, e la libertà per gli Stati membri di orientare gli aiuti dell’Unione Europea (per la promozione all’esterno o all’interno dell’Unione Europea oppure in favore di vitigni a carattere particolare, come i vitigni a forte pendenza).

L’Arev, da Parenzo, ha ribadito anche la richiesta urgente per l’attivazione di un osservatorio della viticoltura europea, per conoscere con precisione la situazione nelle diverse regioni e nei diversi Stati.

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