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IL RICONOSCIMENTO

Roberta Corrà, tra le top manager del vino italiano, è la “Person of the year” by “Wine Enthusiast”

Vertice del Gruppo Italiano Vini - Giv e Italia del vino Consorzio, e del wine merchant Usa Frederick Wildman & Sons, “ha ridefinito l’essere leader”
GRUPPO ITALIANO VINI, ROBERTA CORRA, vino, WINE ENTHUSIAST, WINE ENTHUSIAST WINE STAR AWARDS, Italia
Roberta Corrà, top manager del vino italiano è “Person of the year” per “Wine Enthusiast”

“Roberta Corrà ha ridefinito cosa significa essere leader nell’industria vinicola globale. In qualità di Ceo di Frederick Wildman & Sons, e ad del Gruppo Italiano Vini (Giv) e Presidente del Consorzio Italia del Vino, la leadership visionaria e la filosofia incentrata sulle persone l’hanno spinta in prima linea nel settore del vino. La sua capacità di unire tradizione e innovazione e di promuovere la collaborazione tra più organizzazioni le è valsa il “Wine Enthusiast Wine Star Award” 2025 come “persona dell’anno”. Così il magazine americano “Wine Enthusiast”, che ha scelto Roberta Corrà, appunto, come “Person of the Year”, con la manager italiana che ha quindi superato la concorrenza degli altri in nomination (Ben Aneff, presidente della U.S. Wine Trade Alliance, Tom Bené, presidente e Ceo di Breakthru Beverage Group, Cindy Leonard, executive Vice President e General Manager per i Fine Wine del colosso Southern Glazer’s Wine & Spirits, e ancora dal trio Gino Colangelo, Karen MacNeil e Kimberly Noelle Charles, ideatori della campagna “Come Over October”). Alla guida del Gruppo Italiano Vini - Giv (realtà che mette insieme 15 tenute di assoluto pregio in tutta Italia, con 1.400 ettari di vigneti e brand come Nino Negri, Cantina Santi, Re Manfredi, Calissano, Bolla, Folonari, Melini, Lamberti, Turà, Castello Monaci, Tenuta Rapitalà, Conti Serristori, Bigi, Ca’ Bianca, Fontana Candida, Conti d’Arco, Formentini e Vigneti La Selvanella, per un fatturato 2024 di 428 milioni di euro), ma anche di Italia del Vino Consorzio (raggruppamento che riunisce imprese che vanno da Angelini Wines & Estates a Banfi, da Bisol 1542 a Ca’ Maiol, da Collis Heritage a Di Majo Norante, da Diesel Farm a Drei Donà, da Duca di Salaparuta a Ferrari Fratelli Lunelli, da Gruppo Italiano Vini - Giv a Gruppo Mezzacorona, da Le Monde a Librandi Antonio e Nicodemo, da Lunae Bosoni a Marchesi di Barolo, da Medici Ermete & Figli a Mesa, da Terre de La Custodia a Terredora di Paolo, da Torrevento a Zaccagnini, da Zonin1821 a Tenimenti Leone della famiglia Veronesi, ad Herita Marzotto Wine Estates, capaci di mettere insieme un giro d’affari di 1,5 miliardi di euro), ed ancora del wine merchant americano Frederick Wildman & Sons (che lavora, oltre che con in marchi del Giv, anche con nomi come Comm. G.B Burlotto, Fattoria dei Barbi, Mauro Veglio, Le Potazzine, La Scolca e Soldera, tra gli altri”, Roberta Corrà è stata premiata da “Wine Enthusiast” (le cui firme dall’Italia sono Jeff Porter e Danielle Callegari, ndr) per il suo percorso: “a differenza di molti leader del settore, non ha ereditato la sua posizione dai legami familiari. Invece, ha portato una vasta esperienza al di fuori del vino, avendo trascorso quasi due decenni nelle risorse umane e nella leadership organizzativa per importanti aziende internazionali. La prospettiva di questa outsider le ha permesso di vedere opportunità di crescita, miglioramento dei processi e collaborazione globale in modi che altri spesso non riuscivano a vedere”.
“Ho dovuto mettermi alla prova passo dopo passo - commenta Corrà sul magazine americano - Ma quello che mi ha sempre guidato è la mia passione per il vino. Mio padre mi ha insegnato che ogni bottiglia racconta la storia della sua gente, del suo luogo e della sua storia. Questa connessione è ciò che mi spinge”.
“Sono profondamente onorata di essere stata nominata “Person of the Year da Wine Enthusiast”. Questo riconoscimento non è solo per me, ma per tutto il team del Gruppo Italiano Vini, la cui passione e dedizione ci permettono di portare i migliori vini italiani agli appassionati di tutto il mondo”, commenta ancora Roberta Corrà. Che aggiunge: “nel corso della mia carriera mi sono impegnata a favorire crescita e opportunità, non solo per i nostri brand, ma anche per la nuova generazione di professionisti del vino. Spero che questo premio possa ispirare altri, in particolare le donne, a intraprendere ruoli di leadership in questa straordinario settore. Il vino italiano è sempre stato parte del mio cuore, e vederlo celebrato a livello globale attraverso il nostro lavoro è davvero un sogno che si realizza”.
“Roberta Corrà rappresenta una leadership visionaria nell’industria vinicola globale. La sua capacità strategica e la costante difesa del vino italiano e dei suoi produttori - ha dichiarato Jacqueline Strum, presidente di Wine Enthusiast Media - non solo hanno rafforzato il settore, ma hanno anche aperto la strada ai leader del futuro, in particolare alle donne. È un onore riconoscerla come “Person of the Year”: un meritato tributo al suo impatto costante e alla sua influenza”.
Un riconoscimento ad una grande ambasciatrice del vino made in Italy, dunque, con il vino italiano in lizza anche per altre categorie, tra cui quella per la “European Winery of The Year”, in corsa per la quale ci sono ben tre cantine italiane, ovvero Carpineto, realtà delle famiglie Zaccheo e Sacchet, che mette insieme oltre 300 ettari di vigneto in diverse tenute in tanti territori di pregio della Toscana (da Montepulciano al Chianti Classico, da Montalcino alla Maremma, ed al Valdarno), ed ancora Zaccagnini, una delle cantine più importanti e storiche del vino d’Abruzzo, da qualche anno sotto l’egida del gruppo Argea, e un nome storico del Piemonte, come Travaglini, cantina di riferimento del Gattinara, che si giocheranno il titolo in un derby Italia-Spagna, visto che tra le altre candidate ci sono Cordoniù, forse il più alto riferimento della spumantistica spagnola e del Cava, e Bodega Faustino, uno dei nomi più celebri della Rioja. Ma anche, tra le altre, per il “Winemaker of the Year”, con Andrea Daldin, enologo di Lamole di Lamole (Herita Marzotto Wine Estates) che si dedica da oltre 30 anni alla coltivazione di uve nella più piccola Uga del Chianti Classico, sulle colline di Lamole.

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