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CRITICA E CALICI

Rosati d’Italia, Puglia n. 1 con il Rohesia Rosato di Cantele ed il Five Roses di Leone de Castris

I vini al vertice della “Top 10” della rivista “Gentleman”, che ha incrociato i rating delle guide. Sul podio anche il Chiaretto di Guerrieri Rizzardi

Nel mondo, ormai da tempo, una bottiglia di vino su 10 tra quelle che vengono consumate è rosato, secondo i dati dell’ultimo Osservatorio Mondiale dei Vini Rosè, pubblicato dal Ministero dell’Agricoltura Francese. E se l’Italia è solamente il quinto Paese per livelli di consumo, con il 5% del mercato, (ma lontana dalla Francia, che ne rappresenta il 33%, seguita, a distanza dalla Germania con il 12%, dagli Usa con l’11%, e dal Regno Unito con il 6%), il Belpaese, da Nord a Sud, è uno scrigno di qualità, diversità e tipicità dei vini rosati, come nessun altro Paese produttore al mondo. La cui migliore espressione recente, secondo la critica italiana, è quella del Negramaro Rohesia Rosato 2021, il rosè da uve Negroamaro che è tra le etichette più rappresentative di Cantele, cantina di riferimento del vino salentino, oggi guidata dai cugini Gianni, Paolo, Umberto e Luisa Cantele, terza generazione della famiglia fondatrice, ed il cui vino è al n. 1 della “Top 10 dei vini rosè” del mensile “Gentlemen”, che ha incrociato i giudizi delle guide ai vini di Gambero Rosso, Seminario Veronelli, Bibenda (Fondazione Italiana Sommelier - Fis), Vitae (Associazione Italiana Sommelier), l’Annuario di Luca Maroni e la guida di “Doctor Wine”, Daniele Cernilli. E così, a spuntarla, è stato il vino di punta di Cantele, che in Puglia conduce 150 ettari vitati, di cui 50 di proprietà, per 1,5 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, davanti a quello che è stato il capostipite dei vini rosati d’Italia, ovvero il Five Roses di Leone De Castris (in classifica con l’annata 2021, 78esimo anniversario), primo rosato imbottigliato nel Belpaese, e che deve il suo nome al sito di provenienza delle uve (Contrada Cinque Rose) ed al “capriccio” del generale alleato Charles Poletti che, sul finire della Seconda Guerra Mondiale, ottenne una grossa fornitura di questo rosato che volle, però, con un nome in lingua inglese. Che, ancora, è sinonimo di rosato italiano nel mondo. A completare il podio di questa peculiare classifica un altro nome storico del vino italiano, questa volta dal Veneto, ovvero Guerrieri Rizzardi, con il Bardolino Chiaretto Classico Keya 2021.
Ma, tra i primi 10 vini rosati d’Italia, secondo questo particolare incrocio di guide, ci sono anche il Le Flery Rosato 2021 di Pescaja, dal Piemonte, il Brezzarossa Bolgheri Rosato 2021 di Campo al Pero, dalla Toscana, il Valtenesi Chiaretto Molmenti 2018 di Costaripa di Mattia Vezzola, dalla Lombardia, e ancora il Cerasuolo d’Abruzzo Superiore Villa Gemma 2021 di Masciarelli, dall’Abruzzo, e poi ancora Puglia, con il Faragola 2021 di Placido Volpone ed il Clo’ De Girolle Negroamaro Rosato 2021 di Garofano, per finire ancora in Abruzzo, con il Cerasuolo d’Abruzzo Roas-ae 2021 di Torre dei Beati.

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