Che il clima non sia quello dei tempi migliori lo dicono tanti segnali, registrati tanto alla presentazione di Bibenda a Roma, che al congresso nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier. Ma da qui a parlare di “rottura”, ancora, tra l’Associazione e l’editore della guida, che da oltre 15 anni camminano assieme, come si legge in queste ore su diverse fonti on line, ce ne corre. Anzi, “è una sonora bufala”, dice a WineNews il presidente di Associazione Italiana Sommelier, Antonello Maietta. “La verità è che Ais e Bibenda sono due cose separate, una è un’associazione e un’altra è una società. Abbiamo un contratto che ci lega a Bibenda per la fornitura, ed il contratto, che è triennale ed è scaduto, non è stato ancora stato rinnovato perché le nostre cariche scadono a giugno 2014, e non ci sembra corretto, a fine mandato, prendere una decisione così importante, poiché richiede comunque un investimento importante, prima che il Consiglio Nazionale dell’Ais si pronunci”. Insomma, ci sono cose da definire e da mettere a punto, ma l’idea della rottura di un rapporto storico, almeno per parte Ais, non sembra così affermata come si dice. E neanche dal lato Bibenda, come spiega il suo patron Franco Ricci, che è anche alla guida di Ais Roma.
“Guardo avanti, i gossip li lascio agli altri, i programmi di Ais Roma, Bibenda e miei, continuano senza soste e stop. La guida, intanto, è già stata spedita ai 26.000 sommelier italiani. In ogni caso, al di là di tutto, presto darò vita ad un importante programma per lo sviluppo della cultura del vino italiano in Italia, spero di fare qualcosa di più importante nell’interesse supremo del mio Paese, ma del resto ne riparleremo a giugno”.
Ed effettivamente, al di là di come si evolverà questa vicenda, che qualcosa bolla in pentola nelle idee di Ricci, che a detta di molti è stata una delle figure che più ha contribuito, negli anni, a sdoganare una figura che ha rivestito e rivesta una grande importanza nella crescita della cultura del vino italiano, lo si vede anche dal messaggio che il Premier Enrico Letta ha inviato nella presentazione di Bibenda, in cui, tra le altre cose, diceva: “proprio pochi giorni fa abbiamo visto i dati della nuova vendemmia, che collocano l’Italia al primo posto nel mondo per la produzione di vino: la qualità aumenta e l’export continua a crescere di valore. Il vino, quindi, ci dà questo messaggio, questa forza: l’Italia non si è “ritirata” in un angolo, ma può essere ancora ai vertici mondiali. Può essere ancora il numero uno. Vorrei fare i complimenti a tutti voi, perché questo è un successo per tutto il Paese. È un grande merito dei produttori e di tutto il sistema-vino, un settore che io tengo in particolare considerazione e che va sostenuto in modo adeguato, per tutto ciò che rappresenta. Il primo posto dell’Italia non è che l’inizio. Penso che il vino italiano abbia un grande contributo da dare all’immagine - anzi, all’amore, come suggerisce il vostro logo - dell’Italia nel mondo e alla preparazione per Expo2015. Sarò lieto di dare ascolto alle vostre proposte per supportarlo con la massima fiducia”. Proposte che, se arrivassero da una voce più forte ed unita, avrebbero sicuramente più possibilità di essere ascoltate.
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