02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

RUMORS: “MISTER PHILIP MORRIS” STREGATO DA MONTALCINO. LOUIS CAMILLERI, CEO DEL COLOSSO DEL TABACCO AMERICANO, AVREBBE ACQUISTATO IL “GIARDINELLO”, VILLA & TENUTA NEL “CUORE VERDE” DEL TERRITORIO DEL BRUNELLO

Italia
Louis Camilleri, Ceo Altria Group, la holding che controlla il gruppo Philip Morris

“Mister Philip Morris” si dà al Brunello: Louis Camilleri, ceo del colosso del tabacco americano e uno dei manager più importanti a livello mondiale, “vittima” del fascino intramontabile del celebre territorio toscano e del suo grande vino, il Brunello di Montalcino. Stando ai rumors, raccolto dal sito internet di wine & food www.winenews.it, Camilleri, alla guida di Altria Group Inc, la holding che controlla il gruppo Philip Morris (20 miliardi di dollari di fatturato all’anno), avrebbe acquistato, a titolo personale, il “Giardinello”, villa & tenuta tra Camigliano e Castelgiocondo, nel “cuore verde” del territorio di Montalcino, oggi prevalentemente ad oliveto (e, secondo rumors, anche vigneti in altre “microzone” di Montalcino), ma in cui Camilleri, forse anche in onore al celebre duo “bacco-tabacco”, potrebbe diventare produttore di Brunello. Sconosciuti i dettagli economici per l’acquisto della villa & tenuta “Il Giardinello”, già passata di mano, qualche anno fa, da Marchesi de’ Frescobaldi, tra le più conosciute griffe del vino italiano, ad una famiglia di imprenditori inglesi della birra. E ora Camilleri, nato in Egitto nel 1955, ma di spiccate origini italiane, cerca di riscoprire le proprie radici investendo parte del suo cospicuo patrimonio personale (solo nel 2008 ha guadagnato 32 milioni di dollari) in uno dei simboli del made in Italy nel mondo, il vino, puntando su uno dei suoi più grandi “campioni”, il Brunello di Montalcino. Sarà stata l’influenza anche del suo collega e “vicino di casa in Svizzera”, Sergio Marchionne. Così l’ad Fiat, nel 2008, a WineNews.Tv: “il lavoro che sta facendo la Fiat può soltanto aspirare al riconoscimento che il Brunello di Montalcino ha avuto in tutto il mondo”. E il cui territorio si conferma attrattore di investimenti dall’Italia e dall’estero, confermando l’appeal dei suoi vigneti e del suo vino. Tanto per citare due casi tra i più celebri, quello di Richard Parsons, ex ad del gigante Time Warner che, nel 2000, comprò la tenuta “Il Palazzone”, o quello, di questi giorni, Claudio Tipa, patron di Poggio Massari e zio di Ernesto Bertarelli, il patron di Alinghi, che avrebbe comprato, stando ai rumors, Poggio di Sotto, una delle aziende di riferimento del Brunello di Montalcino. Per non citare l’artista Sandro Chia (Castello Romitorio), il gruppo farmaceutico Angelini (Val di Suga) e così via ...

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli