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SALONE DEL VINO (22/25 NOVEMBRE): ESPOSITORI + 40% … “PER CAPIRE COME SARA’ IL VINO DI DOMANI E QUALI PROSPETTIVE CI SONO SUL MERCATO INTERNAZIONALE”

Italia
Alfredo Cazzola, patron del Salone del Vino

Per una volta almeno non sentiremo parlare di “vendemmia del secolo”. L’andamento non del tutto positivo della raccolta 2002 pone le aziende vitivinicole di fronte alla necessità di una pausa di riflessione. Prezzi del vino, canali di distribuzione, concorrenza sui mercati esteri, ma anche incursione sul mercato nazionale dei Paesi del “nuovo mondo enologico”, tendenze del gusto e atteggiamenti di acquisto, non ultimo il problema della tenuta della qualità e la “tracciabilità” del prodotto vino, sono questioni che adesso le cantine si trovano ad affrontare in termini di maggiore attualità. Non che fino ad ora non ci fosse la necessaria meditazione, ma l’onda crescente del successo del made in Italy aveva sin qui spostato l’attenzione e il protagonismo dai produttori al prodotto. Adesso le aziende tornano ad essere giustamente al centro della scena con i problemi che una così complessa attività, qual è quella vitivinicola, pone. Le cantine partecipano infatti di una triplice natura: sono aziende agricole, commerciali e industriali insieme e sono alle prese con un mercato sempre più selettivo e con una concorrenza sempre più agguerrita. Ecco che allora è necessario trovare un punto d’incontro dove far convergere approfondimenti economici e gestionali, aggiornamento tecnico, confronto di opinioni ma anche di prodotti, per sostenere il giusto protagonismo del vino made in Italy: questo punto d’incontro è il Salone del Vino, in programma a Torino dal 22 al 25 novembre (www.salonedelvino.it). E l’edizione n. 2 - organizzata da LingottoFiere con la collaborazione di tutte le principali istituzioni e associazioni del mondo del vino: Unione Italiana Vini, Associazione Italiana Sommelier, Movimento Turismo del Vino, Enoteca Italiana, Enoteca Regionale del Piemonte, Confagricoltura …) - si annuncia già da record: oltre 1.000 cantine - con +25% e con un fronte espositivo di 50.000 metri quadrati, +40 % - da quelle più prestigiose ed affermate a quelle emergenti. Insomma, tutte le denominazioni leader (rappresentate anche da tutti i consorzi di tutela) e tutte le principali terre da vino (Piemonte, Toscana, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Valle d’Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Marche, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia. E così i “talent scout” del vino potranno scoprire i territori e le cantine emergenti per rinnovare e arricchire la “carta dei vini d’Italia”.
La parola agli organizzatori: i segreti del successo
La ragione del successo del Salone del Vino sta in tre fattori. In primis, è una rassegna esclusivamente professionale. Lo testimonia il fatto che, quest’anno, parteciperanno i più qualificati buyers internazionali, giornalisti (600 gli accreditati nel 2001) e critici nazionali ed esteri: il Salone ha quindi l’ambizione di essere anche un grande seminario di informazione e formazione sul vino, ma anche un osservatorio dei problemi e delle prospettive delle aziende vitivinicole. Il secondo fattore di successo sta nel fatto che il Salone è un “servizio alle imprese”, organizzato su una serie di seminari, convegni e workshop (dal rapporto cibo&vino, all’accoglienza in cantina, dalle principali tecniche viticole alle problematiche poste dalla rete distributiva), che animeranno le “quattro giornate” del vino a Torino, e sulla struttura dei padiglioni che consentono di degustare al meglio, di coltivare gli incontri d’affari e di valorizzare il prodotto e le aziende. C’è poi il terzo fattore di successo, che sta nella capacità di “fare opinione”: lo testimonia l’attenzione dei media e delle strutture di marketing e di commercializzazione sia italiane che internazionali. E quest’anno Torino sarà il primo “meeting” di alto livello per trarre indicazioni dalla vendemmia e proiettarsi verso il futuro del vino italiano in un confronto tecnico tra i grandi terroir e le denominazioni emergenti.

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