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DAL 7 AL 10 SETTEMBRE

“Sana” 2023: healthy food, veg, free from, bevande low alcol e alcol free, i nuovi trend

“Osservatorio Sana”: l’export 2022 del bio made in Italy vola a 3,4 miliardi di euro, trainato dal food (+16%), ma cresce la richiesta di vino (+18%)
BIOLOGICO, BOLOGNAFIERE, NOMISMA, SANA, Non Solo Vino
Credit: Victoria Shes/Unsplash

Nel 2022 l’export di prodotti agroalimentari italiani bio nel mondo ha raggiunto 3,4 miliardi di euro, mettendo a segno un aumento del +16% sul 2021, con il boom sui mercati internazionali testimoniato anche della crescita di lungo periodo (+181% sul 2012, un valore quasi triplicato) . La gran parte delle esportazioni (81%) riguarda il food, per un valore di 2,7 miliardi di euro (+16% sul 2021), ma anche il vino ha un ruolo rilevante pesando per il restante 19% dell’export bio, una quota ben maggiore di quanto avviene nell’export agroalimentare in generale (dove l’incidenza del wine è del 13%). In termini assoluti parliamo di 626 milioni di euro di vino bio italiano venduto sui mercati, a +18% sul 2021, con una quota sul totale dell’export vitivinicolo italiano dell’8% (il food “si ferma” al 6%). È la fotografia scattata da Nomisma per l’“Osservatorio Sana” 2023 che, grazie alla partnership con Ice Agenzia, ha diffuso i risultati del monitoraggio del biologico made in Italy sui mercati internazionali, realizzato da Ita.Bio, la piattaforma per la sua internazionalizzazione promossa da Ice e FederBio, nella presentazione, oggi a Milano, del “Sana” 2023, edizione n. 35, del Salone internazionale del biologico e del naturale by BolognaFiere, con FederBio, AssoBio e Cosmetica Italia, dal 7 al 10 settembre a BolognaFiere.
Per i mercati presidiati, dall’indagine condotta tra luglio e agosto 2022 da Nomisma per Ice Agenzia e FederBio su un campione di 290 imprese alimentari e vitivinicole italiane, le principali destinazioni in Europa per il food italiano bio sono la Germania (63%) e a seguire Francia (46%) e Benelux (34%). Per il vino a guidare è ancora il mercato tedesco (67%), seguito dai Paesi Scandinavi (61%) - dove, da sempre, l’apprezzamento del vino bio è molto alto - e dal Benelux (59%). Al di fuori dei confini comunitari la fanno da padrone Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito sia per il food che per il wine (in quest’ultimo caso risultano strategici anche Canada e Giappone) . In futuro? Secondo le imprese, i Paesi più promettenti nel prossimo triennio saranno Germania (56%), Nordics (32%) e Stati Uniti (25%) per il food, e Nordics (58%), Stati Uniti e Canada (segnalati da un terzo delle aziende) per il vino.
Le principali caratteristiche che decretano il successo del bio italiano sul mercato estero sono la qualità dei prodotti (66%) e il generale interesse del consumatore straniero per il made in Italy (60%). Sono considerati elementi di successo anche l’equivalenza del marchio bio europeo (34%), l’elevata spesa media pro-capite per i prodotti bio (33%) e le garanzie associate ai prodotti agroalimentari bio (24%). Per le aziende italiane, i maggiori ostacoli alla vendita dei propri prodotti bio all’estero sono invece i costi legati alle attività di promozione sui mercati internazionali (42%), le normative/burocrazie locali e la concorrenza di prezzo da parte delle imprese locali (37%).
Le indagini periodiche di Nomisma per la piattaforma Ita.Bio hanno raccolto le opinioni di oltre 7.000 consumatori dei principali mercati target per il bio (Stati Uniti, Cina, Canada, Emirati Arabi, Scandinavia, Giappone e Messico).
Se è vero che il biologico è ormai diffuso in tutto il mondo - e, in particolare, negli Stati Uniti (l’89% della popolazione lo ha consumato almeno una volta nell’ultimo anno), in Scandinavia (87%) e Canada (76%) - il bio made in Italy rappresenta ancora una nicchia, soprattutto in Messico, Emirati Arabi e Giappone (dove la consumer base non supera l’8% della popolazione). Ma in tutti i mercati analizzati si evidenziano enormi opportunità di crescita: l’Italia è top quality nel food & wine nel percepito del consumatore (in media 1 su 3 la posiziona al primo posto nella classifica dei Paesi da cui provengono i prodotti alimentari di maggiore qualità) e c’è forte interesse nei confronti del binomio bio made in Italy (il 68% in media acquisterebbe un nuovo prodotto se lo trovasse nei punti vendita abituali). Per accrescere diffusione, consapevolezza e interesse verso il biologico, è indispensabile che il consumatore internazionale venga informato di più e meglio su caratteristiche e garanzie che il bio offre: 7 user bio su 10 nei mercati analizzati dichiarano infatti di non aver informazioni sufficienti su caratteristiche e valori degli alimenti bio (quota che supera l’80% per i non user).
Un’altra leva efficace, è la possibilità di conoscere i prodotti tramite assaggi o materiali nella gdo o nei ristoranti, soprattutto in Messico, Cina e Giappone. Dal punto di vista delle aziende italiane, invece, le azioni più efficaci nei prossimi anni dovranno mirare a stimolare la domanda e la fiducia dei consumatori (44%), chiarire il contributo dell’agricoltura biologica alla sostenibilità (32%) e sostenere l’offerta e quindi la conversione e la produzione (24%).
Tutti i dati dell’“Osservatorio Sana” 2023 saranno poi presentati al Salone nell’edizione n. 5 di “Rivoluzione Bio”, gli Stati Generali del biologico, organizzati in collaborazione con FederBio e AssoBio, e realizzati con Nomisma, nel progetto “Being Organic in Eu” gestito da FederBio, in partenariato con Naturland De e cofinanziato dall’Unione Europea.

Focus - Dal biologico all’healthy food, dalla blockchain alle soluzioni contro gli sprechi, gli atout “Sana” 2023
Sana alimentazione e salvaguardia dell’ambiente, ricerca della qualità e rispetto delle materie prime, filiera corta e andamento dei prezzi: le preferenze dei consumatori sono guidate da motivazioni e necessità che cambiano nel tempo, ma che sembrano sempre più influenzate dai principi della sostenibilità e dello stare bene. Si inserisce in questo contesto il “Sana” 2023, con il patrocinio dei Ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, sempre più internazionale e da quest’anno interamente b2b, con produttori, distributori, buyer, istituzioni e organismi di controllo che si danno appuntamento a BolognaFiere per restare aggiornati sulle ultime tendenze e novità, dal biologico all’healthy food, dalla cosmesi green alla moda sostenibile, dalla blockchain alle soluzioni contro gli sprechi.
“Trentacinque anni fa quando abbiamo avuto la felice intuizione di promuovere una fiera internazionale del biologico e del naturale, abbiamo fatto la scelta giusta - sottolinea Gianpiero Calzolari, presidente BolognaFiere - il tema della sostenibilità ambientale, così come quello di una sana alimentazione, oggi è cruciale per il benessere delle persone e il futuro del pianeta. “Sana”, con “Rivoluzione Bio” e gli Stati Generali del biologico, insieme ai dati dell’“Osservatorio Sana”, è il luogo in cui l’intero settore fa il punto della situazione e discute, anticipando i trend di mercato. La svolta b2b dell’evento è una scelta coraggiosa e importante per sostenere il business e l’export delle imprese espositrici. Anche per questo, in questa edizione abbiamo voluto dare un supporto alle aziende agricole della Romagna colpite dall’alluvione, offrendo loro gratuitamente lo spazio espositivo, per aiutarle a ripartire”. Nel 2023 “Sana” punta a potenziare il proprio ruolo sui mercati internazionali. Con il sostegno e l’attiva collaborazione di Ice Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane si sta, infatti, promuovendo la presenza in fiera di sempre più numerosi e qualificati buyer esteri, per incrementare la partecipazione di grandi importatori di prodotti biologici, rappresentanti della gdo e operatori attivi nell’ambito della cosmesi naturale e del food service, e provenienti dai principali mercati europei ed extra europei (Canada, Usa, Giappone, Corea, Indonesia, Israele, Singapore, Uae, Cina, Marocco, Tunisia e America Latina).
“In questo momento è cruciale dare piena attuazione alla Legge sul biologico e andare avanti nella positiva interlocuzione con il Sottosegretario Luigi D’Eramo per l’approvazione del Piano d’azione nazionale per il biologico - per Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio - oltre a fornire un concreto sostegno agli agricoltori per raggiungere il 25% di superficie coltivata a biologico, il Piano d’azione è infatti fondamentale per far crescere la domanda interna di prodotti bio, che ha subìto un rallentamento negli ultimi mesi, e per sostenere l’incremento dell’export di prodotti biologici made in Italy, che hanno già dimostrato grandi potenzialità sui mercati internazionali”.
“Oggi registriamo una buona ripresa della distribuzione biologica e ci ha incoraggiati molto il risultato dei consumi nel canale Horeca - spiega Roberto Zanoni, presidente AssoBio - dall’indagine condotta da Fipe e Ismea per AssoBio, che per la prima volta in Italia ha analizzato questo settore, è infatti emerso che oltre il 50% dei bar italiani e quasi il 70% dei ristoranti hanno proposto o impiegato nelle loro preparazioni culinarie cibi, bevande e materie prime biologiche. Il mondo Horeca ha, quindi, compreso quanto l’utilizzo di ingredienti biologici possa portare risultati e risposte positive al pubblico di riferimento, offrendo così una scelta più ampia e più salutare. Ma mentre è stata significativa la crescita del comparto fuori casa, dobbiamo ancora lavorare molto per far crescere i consumi domestici, la consapevolezza e la trasparenza della filiera”.
L’area “Organic & Natural Food”, dal 7 al 9 settembre, presenterà i migliori prodotti per un’alimentazione biologica, salutare e sostenibile, a filiera controllata, Dop, Doc e Igp. L’area “Care & Beauty”, la vetrina di prodotti e cosmetici naturali e bio per la cura del corpo, compresi integratori ed erbe officinali, e la sezione “Green Lifestyle”, con soluzioni e servizi per vivere tempi e spazi della quotidianità in modo sostenibile, proseguiranno anche il 10 settembre. Sul fronte degli espositori, è già confermata la presenza di importanti aziende e collettive in arrivo da Austria, Germania, Giappone e Sudafrica. Carrefour rinnova la propria partecipazione anche nelle aree eventi legate al consumo e al “Free From”, mentre la Fondazione Sant’Orsola coordinerà un convegno sulle innovazioni nella “sana” ristorazione collettiva in ospedale, coinvolgendo altre, importanti strutture ospedaliere italiane, e realizzerà un Charity Desk per raccogliere fondi per finanziare i propri progetti per il benessere dei pazienti e il cibo che cura. Il Salone darà spazio anche al tema della riduzione degli sprechi.
A dare il via, sarà “Rivoluzione Bio”, gli Stati generali del biologico, organizzati in collaborazione con FederBio e AssoBio, e realizzati con Nomisma, con la presentazione dei dati dell’“Osservatorio Sana”, promosso con il sostegno di Ice. Ci sarà “La Via delle Erbe”, l’iniziativa con “l’Erborista” (rivista specializzata del Gruppo Tecniche Nuove) con lezioni magistrali tenute da esperti di fitoterapia ed erboristeria, accademici e opinion leader del settore, rivolte a erboristi e operatori che si occupano di salute e benessere, e con protagoniste le “erbe bianche”, con un’attenzione specifica a quelle che apportano benefici all’apparato digerente. Inaugura, poi, l’Osservatorio Erboristico realizzato in collaborazione con Nomisma, per un approfondimento, dati alla mano, sul mercato erboristico italiano. E si rinnova anche l’appuntamento con “Sanatech”, il Salone che si occupa di agricoltura biologica e di precisione, di tracciabilità, economia circolare e di tecnologie per la cosmesi naturale, aprendosi ai temi emergenti come il mondo del bio-controllo e il settore del bio-packaging. È previsto, inoltre, un approfondimento sulla blockchain, in particolare sul progetto TrackIT Blockchain a cura di Ice. “Sana” 2023 darà risalto quindi alle novità di prodotto a “Sana Novità” e, nella valorizzazione dell’intera filiera, si rivolgerà non solo ai visitatori italiani, ma anche a quelli internazionali grazie alla piattaforma di networking B2Match, per tradurre in opportunità di business il loro interesse verso i prodotti esposti in fiera. Inedito pure “New on Sana”, lo spazio per le start-up e le giovani imprese che puntano sull’innovazione e lo sviluppo sostenibile.

Focus - “Sana” 2023: i nuovi food trend
Alle ultime tendenze alimentari, invece, “Sana” 2023 dedicherà quattro focus di approfondimento: in programma, due importanti novità legate alle intolleranze e al mondo veg, e due conferme collegate ai momenti di consumo della colazione e dell’aperitivo. Aumenta, in Italia, la domanda di prodotti a base vegetale, già da tempo protagonisti delle tavole di vegani, vegetariani e flexitariani, ma sempre più richiesti anche da chi opta per scelte alimentari rispettose dell’ambiente e attente alla salute. E il Salone presenta la Veg Area, realizzata in collaborazione con V Label Italia, con tutto ciò che è veg, dal vegano al vegetariano, dal raw vegan al plant based, proponendo numerose iniziative pensate per il segmento. Allergie e intolleranze alimentari sono, a loro volta, fenomeni in crescita e che impattano notevolmente su preferenze e bisogni della popolazione. Basti pensare a quanto sono cambiate le abitudini di consumo, a come chef e menù abbiano adattato creatività e proposte culinarie a questo specifico trend. Nasce da qui la “Free From Area” del Salone, in collaborazione con la World Gluten Free Chef Academy del gluten free specialist Francesco Favorito, con prodotti rivolti alle persone allergiche, intolleranti o sensibili alla salubrità dei consumi alimentari, attraverso presentazioni e approfondimenti dedicati ai prodotti free from e rich in. Tra gli appuntamenti, il “Campionato mondiale di pasticceria, pizzeria e pasta fresca gluten free” (8-9 settembre). Confermate le “Aree Breakfast e Aperitivo”, che presenteranno e proporranno la versione bio e naturale di prodotti specificatamente declinati per questi momenti di consumo, ma anche cooking show di chef esperti. E, in partnership con Slow Wine, “Sana” ripropone una versione aggiornata dell’evento “Mixology Organic Aperitivo”, con bevande low alcol e alcol free (come il vino dealcolato), ma anche gli aperitivi a base di infusi, thè o cioccolata.

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