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SARA’ UN LUNGO WEEKEND DI PASQUA: VENERDI’ DI PESCE PER GLI ITALIANI (71%), MA DOMENICA E LUNEDI’ LA TAVOLA SI TRASFORMERA’ IN UN LUNGO TOUR DE FORCE DA 6.000 CALORIE E 3 CHILI IN PIU’. DA SMALTIRE A PARTIRE DA MARTEDI’ ... FOCUS: BOOM IN AGRITURISMO

Non Solo Vino
Pic - nic per Pasqua

Venerdì Santo all’insegna della tradizione per il 71% degli italiani, che consumeranno in totale 25 milioni di chili di pesce, per una spesa complessiva di 200 milioni di euro, nel rispetto di un precetto religioso che è diventato parte integrante delle tradizioni delle famiglie italiane. La stima arriva dalla Coldiretti sulla base dei risultati di un sondaggio on line del sito Coldiretti, effettuato in occasione del tradizionale appuntamento che precede la Pasqua, dal quale emerge anche che un 6% di cittadini effettuerà il digiuno, mentre il 23% si comporterà come gli altri giorni. Anche per effetto della crisi, gli italiani - sottolinea la Coldiretti - si orienteranno soprattutto verso il pesce azzurro, dalle alici alle sardine fino agli sgombri venduti a prezzi contenuti secondo i criteri di sobrietà richiesti dalla ricorrenza, senza tuttavia rinunciare al gusto e alla salute per l’elevato contenuto di grassi insaturi e in particolare del tipo omega tre.
La legge dell’astinenza dalle carni non proibisce, infatti, di consumare pesce, uova e latticini, ma mette al bando cibi e bevande come particolarmente ricercati o costosi. Una scelta che sarà favorita anche dal fatto che i prezzi del pesce fresco di mare sono calati dell’1,3%, secondo un’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all’andamento dell’inflazione a marzo su base congiunturale. I menu del venerdì Santo saranno quelli tipici delle tradizioni locali cucinati secondo ricette semplici nel rispetto della giornata di riflessione come la pasta con le sarde in Sicilia, le tradizionali zuppe di pesce che assumono nomi differenti a seconda delle regioni, fino alle ricette più classiche come le alici scottadito o in saor, tipica del Veneto, le seppie con i piselli, le uova col tonno o gli spaghetti al ragù di mare.
Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo il consiglio di Coldiretti è, laddove possibile, di comperare direttamente dal pescatore, verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca, e scegliere la “zona Fao 37” se si vuole acquistare prodotto pescato del Mediterraneo, controllare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e che siano umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Infine meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.
E dopo le limitazioni del Venerdì Santo, a Pasqua e Pasquetta sarà boom di calorie, 6.000 in media a persona, pari a 3 chili in più, risultato del “solito” tour de force gastronomico pasqualino. Sembra impossibile, ma basti pensare che un pezzetto di uovo di cioccolata al latte (50 grammi) equivale, come calorie, ad un piatto di pasta e fagioli ma sazia molto meno e quindi se ne mangia di più, se fondente è come tre cannelloni. Una fetta di pastiera napoletana contiene più calorie di un piatto di pasta al ragù. Una fetta di colomba è pari ad un piatto di gnocchi col sugo. Una fetta di torta pasqualina è come un piatto di parmigiana di melanzane. Una fetta di pizza al formaggio equivale alle patatine fritte, mentre tre fettine di salame sono come cento grammi di pizza al pomodoro. Il menù di Pasqua, ipercalorico, ci attende e quello di pasquetta ripete generalmente il menù, seppure consumato al sacco, magari in campagna.
“Nelle feste pasquali - spiega Pietro Migliaccio, nutrizionista, gastroenterologo e presidente della Società italiana di scienza dell’alimentazione - rischiamo di prenderci tranquillamente fino a 3 chili di troppo. Il giorno di Pasqua si assumono 6.000 chilocalorie e più. Si pensi che un piatto di lasagne al ragù ne fornisce 600, pari ad un piatto di spaghetti burro e salvia, che le costolette di agnello ce ne danno tra le 200 e le 300 secondo la porzione e che una fetta di colomba contiene almeno 400 chilocalorie. Una fetta di pizza al formaggio arriva a 400 calorie. Una fetta di pastiera napoletana ha la stessa quantità di calorie delle lasagne col sugo di carne, 600 chilocalorie. Cento grammi di cioccolato al latte contengono 545 calorie. Un bicchiere di vino e uno di spumante altre 200. Un uovo sodo è pari a 60 chilocalorie e sessanta grammi di salame corallina 240. Se includiamo infine due cene, seppure leggere, ci rendiamo conto delle molte calorie che assumeremo a Pasqua”.
Raccomandazioni?: “consiglio a tutti di smaltire quanto prima le calorie in eccesso con la dieta di compenso del martedì che segue le feste, che include anche qualche avanzo del menù di festa a scopo gratificante. Inoltre è bene aumentare il dispendio energetico facendo belle passeggiate all’aria aperta. I soggetti diabetici, cardiopatici, ipertesi e le persone recentemente operate o affette da insufficienza renale possono concedersi solamente piccole e saltuarie deroghe alimentari. La dieta - spiega Migliaccio - degli avanzi di Pasqua è una dieta di compenso, a base di 950 chilocalorie, da seguire il martedì. Anche se nutrizionalmente non corretta, in questo periodo ci permette di trasgredire smaltendo le calorie di troppo”. Colazione: tè a piacere con 50 grammi di colomba. Oppure 100 grammi di latte parzialmente scremato o uno yogurt da 125 grammi anche alla frutta, da latte parzialmente scremato; (caffè o tè a piacere); un cucchiaino di zucchero, una fetta biscottata o un biscotto. Metà mattina: una mela o un kiwi o 200 grammi di fragole o un cappuccino o un succo di frutta. Pranzo: una porzione di abbacchio (gr 150 circa) e 150 grammi di patate al forno. Oppure 30 grammi di cioccolata con 60 grammi di pane. Oppure: 80 grammi di colomba; una mela o 200 grammi di fragole. Oppure 80 grammi di tonno sott’olio sgocciolato o formaggio light 60/70 grammi; pomodori o insalata a piacere; un cucchiaino di olio extravergine di oliva; 40 grammi di pane (mezza rosetta) o un pacchetto di cracker. Pomeriggio: una mela o un kiwi o una pera. Cena: un uovo sodo o tre fette di salame corallina; insalata o fagiolini a piacere; un cucchiaino di olio; 40 grammi di pane (mezza rosetta) o un pacchetto di cracker. Oppure: 120 grammi di petto di pollo o di tacchino o una sogliola; insalata verde mista o zucchine a piacere; un cucchiaino di olio; 40 grammi di pane o un pacchetto di cracker.

Focus - La crisi dei consumi affossa le vendite di dolci
Calano del 10% gli ordini dei pacchi regalo, di uova, di colombe e degli altri prodotti tradizioni per la Pasqua, mentre l’agnello segna addirittura -30% a vantaggio di carni più economiche. È quanto emerge dalle rilevazioni di Fiesa Confesercenti. “Le previsioni di consumo nel commercio alimentare al dettaglio - secondo l’associazione - sono pessimistiche”. Parte della responsabilità sarebbe della “banalizzazione di alcuni prodotti venduti sottocosto dalla grande distribuzione organizzata che così ne ha ridotto valore simbolico e prestigio”.
La crisi e il caro-carburanti fanno il resto: “le prime anticipazioni sui dati inflattivi di marzo indicano l’inflazione al 3,3%, sul marzo 2011, mentre l’indice per gli alimentari evidenzia un aumento dei prezzi di 2,5%. In un quadro di forte inasprimento fiscale che colpirà le famiglie e di aumenti trainati dai carburanti, i consumatori sono sempre più oculati negli acquisti delle specialità alimentari - conclude la Fiesa - anche in occasione di ricorrenze molto sentite”.

Focus - Carabinieri antifrode a lavoro per una Pasqua sicura
“Le irregolarità riscontrate nei circuiti commerciali hanno riguardato maggiormente prodotti ittici, dolci artigianali e prodotti ortofrutticoli, che sono stati posti in vendita senza le previste indicazioni sulla tracciabilità, sulla etichettatura, in violazione delle normative Dop/Igp e sulla genuinità degli alimenti”. Così l’Arma dei Carabinieri sui controlli straordinari disposti dal comando Carabinieri politiche agricole e alimentari, a tutela dei consumatori per una Pasqua a tavola sicura.
I Nuclei Antifrodi dei Carabinieri di Roma, Parma e Salerno hanno effettuato, in particolare, controlli su tutto il territorio nazionale verificando l’osservanza della normativa nazionale ed europea a tutela della qualità alimentare presso 56 imprese agricole, punti vendita della grande distribuzione organizzata, nei principali centri commerciali e nei mercati generali. I sequestri hanno riguardato prodotti per oltre 3.000 kg tra cui carni, pesce, dolci pasquali, uova, prodotti caseari e ortofrutticoli.

Focus - Pasqua: agriturismo scaccia crisi, partono in 200.000
Con una crescita delle presenze del 3%, l’agriturismo è in controtendenza sul calo generale delle partenze per le Festività di Pasqua. Lo stima la Coldiretti nel sottolineare che la tendenza a risparmiare con vacanze brevi e più vicine a casa, anche per il caro benzina, privilegia la campagna che offre una grande varietà di proposte per tutte le esigenze e budget. Saranno oltre 200.000 nel lungo weekend gli ospiti nei 20.000 agriturismi italiani, che resistono alla crisi per la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche ma - sottolinea la Coldiretti - è aumentata nel tempo anche la domanda di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking mentre in quasi la metà non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici.
L’obiettivo principale resta quello di gustare i sapori del territorio negli agriturismo dove più radicate sono le tradizioni alimentari ed e ancora possibile gustare autentiche specialità regionali e ricette uniche del territorio. Insieme all’agnello i protagonisti della Santa Pasqua in agriturismo sono - sottolinea la Coldiretti - i diversi i piatti tipici regionali che da nord a sud attraverseranno l’intero Paese come per esempio gli gnocchi filanti e il capretto langarolo in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana, ma anche la corallina, salame tipico, accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio e l’immancabile coratella di abbacchio con i carciofi romaneschi per pranzo. In Molise è di rigore l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori mentre in Abruzzo la protagonista è la capra alla neretese. In Puglia - rileva la Coldiretti - il principe della tavola pasquale è il cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche “vovi” e “sparasi”, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello.
Molti agriturismi - precisa la Coldiretti - mettono a disposizione anche spazi attrezzati per pic-nic all’aria aperta che rispettano le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali. Per scegliere la vacanza in agriturismo e possibile consultare le guide specializzate come “Agriturismo” (che raccoglie le aziende associate a Terranostra) o ricercare su internet in www.campagnamica.it con una selezione di quasi millecinquecento agriturismi che possono essere scelti attraverso un motore di ricerca per tipo di ospitalità, collocazione geografica, prezzo e servizi offerti, compreso il benvenuto agli animali.

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