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SCUOLA: ECCO L’AGRI-ASILO IL SOGNO DI 3 GENITORI SU 4. LO CONSIGLIA LA COLDIRETTI, CHE AGGIUNGE: “CONSUMI: SPESA IN FARMERS MARKET DURA 7 GIORNI IN PIU’”

Più di tre genitori su quattro (78 per cento) sognano di far crescere i propri figli in un agriasilo, un ambiente semplice, familiare e naturale dove giocare all’aria aperta con piante e animali e gustare merende e colazioni genuine. Emerge da una indagine Coldiretti/Swg, realizzata nel “Far crescere il futuro”, organizzata da “Donne Impresa” della Coldiretti, dove per la prima volta è stata presentata la più rivoluzionaria innovazione nei processi formativi e di crescita del talento introdotta in Italia per iniziativa soprattutto di giovani imprenditrici agricole che hanno trasformato in diverse regioni le proprie fattorie in asili grazie alle nuove normative.
“Si tratta di una concreta dimostrazione della grande modernità dell’attività agricola nella società contemporanea dove si avverte forte la necessità di ricostruire un rapporto con il mondo reale che è un patrimonio delle nostre imprese che sono impegnate a farlo conoscere anche con l’offerta di servizi innovativi resi possibili dalle nuove leggi sulla multifunzionalità”, afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini.
La rapida diffusione degli agri-silo è dimostrata dalle quasi cento iniziative in cantiere, molte delle quali si sono già trasformate in realtà, promosse in varie regioni, soprattutto Veneto, Piemonte, Trentino e Friuli. Interessate le campagne come le zone limitrofe alle città con progetti che - sottolinea la Coldiretti - coinvolgono pure le grandi metropoli, per contribuire a risolvere il problema della carenza delle strutture esistenti nonché del basso livello di soddisfazione che una famiglia su due (51%) ha dichiarato nei confronti dell’offerta attuale di nidi o scuole materne.
Se il principale ostacolo è legato alle distanze, con il 67% degli italiani che è non disposto a percorrere un tragitto che duri più di venti minuti, il successo degli agri-asili è invece dovuto alla grande rilevanza attribuita alla natura nei percorsi formativi come dimostra l’indagine Coldiretti/Swg dalla quale emerge che per gli italiani è molto importante stare all’aria aperta (80%), a contatto diretto con la natura (76%), mangiare cibi del territorio e di stagione (67%) e avere contatti con gli animali (51%). Con il termine agri-nido si intende una struttura di accoglienza realizzata in una azienda agricola per bambini fino a 3 anni di età, mentre l’agriasilo coinvolge i piccoli dai tre ai sei anni. In base alla normativa vigente, che fissa il numero massimo di bambini in relazione alla metratura dei locali, si tratta spesso di piccole “classi” contenute alle quali vengono garantite tutte le appropriate cure quotidiane (pranzo, sonno, cambio) ma con più tempo all’aria aperta a contatto con la natura, in una sorta di “palestra verde” dove coltivare le piante, socializzare con gli animali, imparare a conoscere i ritmi della natura e i principi di una alimentazione sana.
Il metodo educativo negli agri-asilo prevede l’avvicinamento dei bambini ad un ambiente agricolo, in forma innovativa e alternativa rispetto all’offerta educativa tipica, con i piccoli ospiti che interagiscono quotidianamente con l’elemento natura, sia esso visto dal lato della coltivazione, sia dal lato dell’allevamento con la presenza di animali anche certificati e addestrati di diversa specie ed età.
L’altra componente portante del metodo è data dall’applicazione della pet therapy e l’attivazione dell’orto sensoriale e didattico per insegnare il senso del tempo e della pazienza per la capacità di ascolto. Tutto questo grazie anche ai laboratori didattici innovativi quali: la realizzazione di Nella la coccinella ottenuta da una mela, oppure il cavallo Lallo, realizzato da materiale di recupero, così come la preparazione di mangiatoie per uccelli ottenute da bottiglie di plastica riciclate o le noci utilizzate per fare piccole barchette galleggianti. Le esperienze che possono offrire gli agri-asilo sono molteplici, dall’aromaterapia alla fitoterapia, dal teatro nella natura fino all’agri-ludoteca. Se il metodo migliore per acquisire conoscenze teoriche è quello di fare esperienze pratiche, l’agri-asilo - sostiene la Coldiretti - si avvantaggia del legame con il mondo rurale, un mondo organizzato sull’arte del fare e sull’uso delle mani. Le opportunità didattiche degli agri-asilo variano naturalmente dall’attività produttiva dell’azienda in cui ci si trova; ad esempio, dove si produce grano si può imparare a fare il pane, ma anche disegni con i chicchi, dove si coltivano verdure si possono predisporre dei piccoli orti “autogestiti” per stimolare la manualità dei bambini, dove ci sono animali di allevamenti si può imparare a riconoscere i loro versi e molte altre innumerevoli possibilità di confronto con il mondo reale.
La possibilità di accedere ai servizi degli agri-asilo è prevista - continua la Coldiretti - anche per tempi più brevi rispetto alla frequenza scolastica grazie al fatto che alcune strutture si sono organizzate per ospitare feste di compleanno nel segno della campagna o anche servizi di baby parking per bambini che vanno dai 13 mesi ai 6 anni di età per un tempo massimo di permanenza che non può essere superiore alle sei ore giornaliere.
“Gli agriasilo sono una testimonianza del carattere fortemente innovativo e multifunzionale delle imprese al femminile, che sono arrivate oggi a rappresentare il 40 per cento dell’agricoltura italiana - sottolinea Adriana Bucco, delegata nazionale di Coldiretti “Donne Impresa” - grazie anche alla capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell’ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura, che permette, come in questo caso, di rispondere a una precisa richiesta dei cittadini”.

I genitori che iscriverebbero i figli all’agriasilo …
Favorevole, 78%
Contrario, 9%
Non sa, 13%
Fonte: Indagine Coldiretti/Swg 2010

La top five dei motivi per scegliere l’agriasilo - la possibilità di stare all’aria aperta
- il contatto diretto con la natura
- il mangiare cibi semplici e sani
- il mangiare prodotti stagionali e del territorio
- il contatto con gli animali
Fonte: indagine Coldiretti/Swg 2010

I giochi in campagna per i bambini
- Con frutta e verdura: disegnano usando colori ricavati dalle bucce e dalla polpa degli ortaggi; seminano l’orto; imparano a riconoscere le piante aromatiche toccandole e annusandole;
- Con l’uva: costruiscono un grappolo utilizzando il sughero; pigiano le uve per far uscire il mosto;
- Con grano e altri cereali: preparano i panini, li fanno cuocere e li riportano a casa; costruiscono strumenti musicali utilizzando i diversi semi;
- Con il miele: imitano il lavoro delle api realizzando palline di polline di diverso materiale; preparano dolci a base di miele;
- Con gli animali: scoprono cosa mangiano i vari animali, portano loro il cibo e danno il latte col biberon ai vitellini; imparano a riconoscere e imitare i versi degli animali;
- La volpe e le galline: un bimbo fa la volpe e gli altri le galline. Quando queste escono dal recinto la volpe deve riuscire a toccarne una. Se ce la fa la gallina “catturata” diviene volpe a sua volta e il gioco ricomincia;
- Vola vola la piuma: l’educatore lancia in aria due piume e i bambini, divisi in due squadre, devono cercare soffiando di impedire che la piuma cada a terra;
- Il gioco dei girasoli: i bambini disegnano un grande sole di cartone e si rannicchiano poi a terra imitando i girasoli. Quando il sole viene sollevato dall’educatore i bambini si alzano seguendone il movimento.
Fonte: Coldiretti

Coldiretti: “la spesa nei “farmers market” dura 7 giorni in più
I prodotti alimentari freschi come la frutta e verdura acquistati al mercato degli agricoltori o direttamente nelle azienda agricole durano fino ad settimana in più su quelli dei canali di vendita tradizionali. Lo dice un’analisi della Coldiretti, divulgata per il taglio del nastro per il primo “farmers market” in una città metropolitana del nord Italia a Milano (Via Ripamonti, nel Consorzio Agrario), dove su una superficie di 200 metri quadrati sono riunite le postazioni delle aziende agricole che ogni mercoledì e ogni sabato offrono direttamente ai consumatori i loro prodotti: verdura, frutta, salumi, formaggi, marmellate, miele, farina di mais, latte fresco appena munto e jogurt.
I prodotti in vendita nei mercati degli agricoltori di “Campagna Amica” - spiega la Coldiretti - provengono direttamente dalle aziende limitrofe, non devono subire intermediazioni commerciali, conservazioni intermedie in magazzino e lunghi trasporti che compromettono la freschezza degli altri prodotti prima di arrivare sul banco di vendita. Molto spesso - precisa la Coldiretti - si tratta di prodotti raccolti in giornata nelle campagne e portati a vendere direttamente in città mentre normalmente per i supermercati trascorrono molti giorni per il passaggio dal campo allo scaffale del prodotto. Un vantaggio riconosciuto dal successo di mercato con 13,5,milioni di cittadini coinvolti nel 2009 nei mercati di “Campagna Amica” che, in un solo anno, sono quintuplicati passando - rileva la Coldiretti - dai 109 del 2008 a 550 del 2009.
Nel 2009 due italiani su tre (67%) hanno acquistato almeno una volta direttamente dal produttore agricolo (in azienda o nei farmer market), la forma di distribuzione commerciale che ha registrato la maggiore crescita nel 2009 battendo nell’alimentare negozi ed ipermercati grazie ad un incremento dell’11% del valore delle vendite per un totale stimato in 3 miliardi di Euro. Si tratta - continua la Coldiretti - di un fenomeno che concilia la necessità di risparmiare con quella di garantirsi la sicurezza del cibo. Tra le motivazioni di acquisto dell’indagine Swg/Coldiretti spicca la genuinità (71%) seguita dal risparmio (40%) e dal gusto (26%). Il risparmio avviene, dunque, nella duplice veste: immediata per il prezzo di acquisto e successiva per quanto riguarda il minore scarto dovuto alla maggiore durata degli alimenti freschi.
La Lombardia è la regione dove si registra una forte presenza dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica della Coldiretti che sono oltre 60, con una affluenza stimata nel 2009 di 1 milione di persone per un fatturato di 7 milioni di euro e una spesa procapite che in media arriva a 23 euro e sale a 25 se si considera solo quello di Milano, nel quale nel 2009 si stima siano passate quasi 250.000 persone. Il 40% dei consumatori che frequentano il mercato degli agricoltori di Milano ha fra i 35 e i 55 anni; quasi l’85% ha un diploma o una laurea.

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