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LA CURIOSITÀ

Se nella “Semaine des Primeurs” a Bordeaux ... si degustano anche i vini di Caprai e di Biserno

I vini di due cantine icona d’Italia sul palco a “Le Primeurs Étoiles” a Château La Dominique, con la regia di Michel Rolland
BISERNO, Bordeaux, CAPRAI, MICHEL ROLLAND, vino, Mondo
Michel Rolland a Montefalco, tra i vigneti di Caprai

Nonostante non stia attraversando il più florido periodo della sua lunga storia, Bordeaux resta un riferimento del vino mondiale. E, dal 20 al 27 aprile, con la “Semaine des Primeurs”, la gironda calamiterà l’attenzione del trade enoico di tutto il pianeta, con i 131 Châteaux dell’Union des Grands Crus de Bordeaux, presenteranno ad oltre 6.000 persone attese sulla Gironda l’annata 2022, ancora in botte, già definita come “estrema”, ma con uve di grandissima qualità. E, in questo focus su uno dei territori più importanti del vino di Francia, ci sarà anche un tocco d’Italia, grazie a Michel Rolland, l’enologo più influente dei nostri tempi, firma - con i suoi collaboratori a cui nel 2020 ha ceduto la maggioranza del suo laboratorio Rolland & Associés - di tanti dei più grandi vini di Bordeaux, ma anche di tanti altri territori e Paesi del mondo, come l’Italia, dove è consulente per realtà top come Ornellaia, Masseto, Biserno e Caprai (qui la nostra ultima intervista con Michel Rolland, proprio a Montefalco, tra i vigneti di Caprai, ndr). E sono proprio i vini di Tenuta di Biserno, cantina che a Bibbona, a due passi da Bolgheri, dei fratelli Ilaria, Piero e Lodovico, guidata da Niccolò Marzichi Lenzi, e della Arnaldo Caprai, la cantina che, sotto la guida di Marco Caprai, ha rilanciato il Sagrantino ed il distretto di Montefalco, ad essere protagonisti di un evento nell’evento, “le Primeurs Étoiles”, la cui terza edizione è di scena, dal 24 al 27 aprile 2023, a Château La Dominique, a Saint-Emilion, firmato dallo stesso Rolland & Associés e dal ristorante stellato dello Château, la Terrasse Rouge, dove i 200 più grandi vini di Bordeaux firmati dal genio di Rolland e dai suoi collaboratori (Julien Viaud, Mikaël Laizet, Jean-Philippe Fort, Alexandre Béra e Sophie Maltaverne), dell’annata 2022, ed alcune etichette del mondo come quelle di Caprai e di Tenuta di Biserno, appunto, incontreranno, in un momento di grande convivialità, gli ospiti internazionali e la cucina di quattro grandi chef di Francia.
Come Jérémy Galvan, dello stellato Jérémy Galvan di Lione, Paolo Boscaro, chef del ristorante stellato Les Foudres dell’Hôtel Chais Monnet & Spa, a Cognac, Jean-Baptiste Natali, del ristorante stellato La Montagne - Restaurant Natali et Hostellerie La Montagne a Colombey-les-Deux-Églises, nella Champagne, e Jean-Baptiste Natali di Champagne e, come locale di scena, Jean-Charles Darroze dell’hôtel-restaurant Maison Claude Darroze di Bordeaux hanno selezionato un ingrediente tipico dei rispettivi terroir, che esalteranno in un pranzo che si annuncia memorabile. E sul grande palcoscenico enoico in cui protagonista assoluto sarà Bordeaux, dunque, ci saranno anche i due “cameo” dedicati al vino italiano. “Saremo presenti con due nostre etichette - spiega, a WineNews, Marco Caprai - il Sagrantino di Montefalco 25 Anni e il Merlot Belcompare. Si tratta indubbiamente di un appuntamento prestigioso, siamo una delle due sole cantine italiane prescelte. Un evento nell’evento in cui i nostri vini saranno abbinati a grandi piatti preparati da chef stellati, per essere presentati a grandi merchant internazionali”.
“È un riconoscimento all’internazionalità di Michel Rolland, ma anche una testimonianza del buon lavoro che abbiamo fatto in questi anni - aggiunge Niccolò Marzichi Lenzi della Tenuta di Biserno - perchè per anni, la Francia, che, sui vini di qualità assoluta resta un riferimento, non ha mai considerato l’Italia, men che meno come competitor. Mentre ora la percezione del vino italiano di qualità sta cambiando, e c’è un rapporto diverso: abbiamo scelto di portare Il Pino di Biserno, perchè in un contesto in cui si assaggiano vini di Bordeaux 2022, ancora in botte, giovanissimi, e la vivacità, la freschezza del Pino, rispetto ad altre nostre etichette di maggior complessità, ci sembra la scelta migliore”.

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