Il Trentino è una regione per tutte le stagioni: a sciare o passeggiare, tra le nevi o i prati in fiore l’occasione è sempre giusta per gustare un bicchiere di Trento Doc. Se l’unico ostacolo a questo incontro d’amore è la distanza non disperate: come recita un saggio proverbio “Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto”.
Il Trentino, infatti, che anche di montagna se ne intende, porta il suo fiore all’occhiello in giro per l’Italia in un’iniziativa alquanto cool: “CentoEnoteche” (www.trentodoc.trentino.it). Una selezione di cento locali sparsi per lo stivale, enoteche, wine bar e ristoranti proporranno per ben 6 giorni degustazioni guidate, singolari o collettive correlate da spiegazioni e approfondimenti sui vini degustati fornite da esperti sommelier.
Il Trentino, infatti, produce oltre il 40% del metodo classico in Italia e possiede tutte le condizioni climatiche e geologiche per raggiungere il top della qualità. La doc Trento riservata ad un metodo classico è stata la seconda assegnata al mondo dopo lo Champagne. Fu proprio un trentino, Giulio Ferrari, che dalla Francia importò il metodo classico in Italia per dare origine a un prodotto inconfondibile e di classe.
Trentino Spa, società di marketing territoriale che organizza l’evento, ha da poco riunito tutti i produttori sotto un unico marchio collettivo, per dare maggiore visibilità e identità a questo vino. Quel che ne risulta oggi, dopo più di cent’anni di esperienza, è un gruppo di 27 appassionati produttori e uno spumante di charme, dal perlage fitto e persistente, che racchiude tutte le caratteristiche della “trentinità”.
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