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Sei milioni di visitatori l’anno, 2 stranieri, molti bambini. Così “Fico Eataly World” punta a replicare il “successo” di Expo, raccogliendo l’eredità nell’educazione alimentare. Farinetti: “2 milioni di bambini a Expo, la cosa che più mi è piaciuta”

L’eredità di Expo? Non sarà a Milano, ma a Bologna. Almeno così promette Oscar Farinetti, che dal cilindro ha tirato fuori un altro progetto sempre targato “Eataly”, che punta a raccontare le meraviglie dell’agroalimentare e dell’enogastronomia italiana, dalla nascita nella terra madre fino all’arrivo nel piatto e nel bicchiere: oggi in Expo è stato presentato “Fico”, cioè Fabbrica Italiana Contadina. Un luogo di produzione di valori, prima che di prodotti, che punta a replicare il successo di Expo, attirando sei milioni di visitatori all’anno, 2 milioni di stranieri e 4 milioni di italiani di cui mezzo milione di bambini, con gite scolastiche e visite dedicate e circa 600.000 visitatori business. Un progetto nato per iniziativa collettiva assieme al Caab-Centro Agroalimentare di Bologna e da Eataly World, società costituita da Eataly e Coop, sarà gestito. Aprirà tra maggio 2016 (ottimisticamente) oppure settembre e si candida ad essere la struttura di riferimento per raccontare le eccellenze della filiera italiana dal campo alla forchetta e per essere un luogo di educazione alimentare e scoperta della biodiversità permanente, ma anche un incontro per tutti coloro che amano il cibo e che ne vogliono scoprire segreti e tradizioni, ricercando informazioni ed esperienze uniche. Con la supervisione e la direzione artistica dello chef Massimo Bottura, è in corso la selezione dei gestori dei punti ristoro, tra ristoranti tematici e chioschi di street food, che verrà completata entro il prossimo autunno. E le aziende presenti ospiteranno e formeranno anche figure specializzate, in una Scuola dei Mestieri dedicata alla riscoperta dei mestieri artigianali tradizionali e delle buone pratiche legate al cibo.
Oscar Farinetti rivendica il ruolo di Fico per il post-Expo: “mancano sei giorni alla fine di Expo e ci stiamo preparando alla sindrome della chiusura che sarà psicologicamente difficile. È stata una cavalcata fantastica e dobbiamo portarne a casa l’eredità. La cosa che mi è piaciuta di più sono stati i due milioni di bambini. Mio padre nel 1961 quando avevo 7 anni mi portò a vedere a Torino Italia ’61, un momento di celebrazione del centenario dell’Italia. Da bambino quel giorno mi cambiò la vita. Sono sicuro che i bambini venendo in Expo si sono resi conto della fortuna che hanno avuto a nascere nel nostro Paese. Fico può essere la testimonianza di questa eredità”.
Poi il patron di Eataly ha “snocciolato” il primato dell’Italia in quanto a patrimonio agricolo e alimentare. “L’Italia rappresenta soltanto lo 0,83% della popolazione mondiale e lo 0,20% della superficie delle terre emerse - ha ricordato Farinetti - ma ha il 70% del patrimonio artistico. Ma non solo. Siamo il Paese che ha il record mondiale della biodiversità, con 7.300 specie di vegetali edibili (nel Regno Unito sono 2.100), 58.000 specie animali (la Francia ne ha 20.000 ed è grande il doppio), 1.200 vitigni autoctoni (la Francia ne ha 200), 1.000 varietà di mele in Italia (sulle 200 di tutto il resto d’Europa). Da qui nasce la biodiversità gastronomica, non abbiamo un piatto nazionale, ogni Regione, città ha i suoi. Con Fico, vogliamo come prima cosa dare orgoglio ai ragazzi che da grandi possono pensare di lavorare nell’agroalimentare. Abbiamo 3 milioni di ettari coltivabili persi. Possiamo quintuplicare le nostre esportazioni, alzando il sedere dalla sedia e andando nel mondo. Poi vogliamo attirare visitatori stranieri: ci sono 47,5 milioni di turisti stranieri in Italia (Roma ne fa 7,8 milioni, Dubai 15 milioni). Possiamo triplicare i turisti. Con Fico vogliamo creare una coscienza armonica per esportare prodotti e importare turisti”.
Nella “Fabbrica” ci saranno sei grandi aree didattico-emozionali con ologrammi, cinema a 360 gradi, si potranno imparare storie fantastiche: la storia dell’uomo e del fuoco, dell’uomo e gli animali, l’uomo e l’agricoltura, l’uomo e il gusto, l’uomo e il mare, l’uomo e la bottiglia (tre liquidi, vino birra e olio). E poi sarà l’unico mercato al mondo (80.000 mq di estensione) che si girerà in bicicletta. Salvatore Grimaldi, della Bianchi, ha creato appositamente una bici che ha due ruote davanti e due carrelli della spesa, di cui uno refrigerato.

Perché Bologna? “Perché Andrea Segrè, presidente del Caab Bologna, ha creduto al progetto. Bologna è una città viva, posizionata molto bene per essere raggiunta e abbiamo trovato nei proprietari (Comune e Regione) la volontà di fare questa progetto”, ha detto Farinetti. Per Virginio Merola, sindaco di Bologna, la città “raccoglie un’eredità, ma non ci limiteremo a vivere di rendita e ha studiato un progetto unico che raccoglierà il meglio di Expo”. Il progetto ha il sostegno anche di Stefano Bonacini, presidente della Regione Emilia-Romagna, che ha parlato di “rapporto fecondo tra qualità e ricerca e innovazione”, e anche del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina: “Fico sarà però un progetto nazionale, credo che ci siano tutte le condizioni perché Bologna apra questo fronte. Mi piace pensare che si apra una competizione virtuosa tra sistemi locali su chi si candida a essere l’interprete dell’eredità di Expo e voi siete posizionati molto bene. La Regione Emilia-Romagna ha creduto in Expo sin dall’inizio, non è giusto dire che tutti hanno dato una mano allo stesso modo e devo riconoscerlo”.
Amministratore delegato sarà Tiziana Primori, già vicepresidente di Eataly e direttore sviluppo partecipate di Coop Adriatica. Ma da dove vengono i soldi? A finanziare il progetto è Prelios Sgr, che gestisce il fondo Pai, che ha 20 investitori istituzionali. Quaranta le aziende e i consorzi che hanno aderito o - meglio - che sono state scelte per partecipare all’avventura. Nel Parco ci saranno dieci aule didattiche, quaranta laboratori di trasformazione della materia prima, venti ristoranti, un centro congressi (4.000 mq), un mercato e botteghe, campi dimostrativi e allevamenti.
“Siamo di fronte a un progetto straordinario - ha detto l’europarlamentare Paolo De Castro - occasione non solo per raccogliere l’eredità di Expo, ma avere opportunità mondiale per far capire che cosa c’è dietro il cibo e spiegare la cultura contadina. Dobbiamo continuare e pensare in grande, ad un progetto di educazione alimentare e della sostenibilità. Fico può diventare una piattaforma educativa straordinaria. Il Commissario Expo Giuseppe Sala ha detto che l’Esposizione supererà 24 milioni di visitatori e Fico ha tutte le caratteristiche per essere un successo come Expo. Senza dimenticare il successo che ha Eataly”. Un progetto, quello di Fico, insomma, ha detto il presidente Caab Andrea Segrè, “giovane, ma che già raccoglie l’eredità dell’Expo”.
Fausta Chiesa

Focus - “Fico Eataly World”: l’identikit
Fico Eataly World vuole diventare la struttura di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell’agroalimentare, il luogo di incontro per tutti coloro che amano il cibo e che di esso vogliono scoprire segreti e tradizioni, ricercando informazioni ed esperienze uniche. Fico vuole raccontare al mondo l’eccellenza enogastronomica e la bellezza del settore agroalimentare italiano, racchiudendo in un unico spazio la tradizione locale, la cultura del cibo di alta qualità e le competenze delle persone che da sempre lavorano nelle filiere agroalimentari.
Sarà una Fabbrica Italiana Contadina. Un luogo di produzione di valori, prima che di prodotti. Italiano, dal seme all’espressione compiuta. Infine contadino, inteso come pratico, pienamente connesso alla terra. Perché la poesia ha inizio proprio lì, nell’unicità del nostro territorio e del nostro clima, e nelle mani sapienti di chi, i prodotti di madre natura, sa curarli, trasformarli e cucinarli, meglio di chiunque altro al mondo.
Eataly World sarà un luogo di educazione alimentare e ambientale, che fornirà a bambini e giovani di tutta Italia l’opportunità di conoscere l’immenso patrimonio del nostro Paese, facendosi ambasciatore della storia e della cultura italiana agroalimentare. Un luogo di studio e di esperienza diretta, in cui poter toccare con mano ogni singola fase della filiera produttiva, pensato per accogliere centinaia di piccole e medie imprese italiane di alta qualità che mostreranno in diretta la loro arte manifatturiera.
Fico, infine, sarà un luogo dove le meraviglie dell’agroalimentare e dell’enogastronomia italiana saranno presentate e narrate dalla nascita nella terra madre fino all’arrivo nel piatto e nel bicchiere. Sarà il gusto e il bello del nostro Paese, raccontato a tutti i cittadini del mondo.

Focus - Viaggio virtuale dentro “Fico Eataly World”
Coltivazioni e allevamenti
La fase zero del buon cibo italiano: la materia prima e la sua biodiversità in più di 10.000 mq. Una grande fattoria in cui campi dimostrativi e allevamenti didattici accolgono le principali varietà di cultivar e razze animali autoctone.
Laboratori
I mestieri della trasformazione. Le migliori aziende italiane all’opera in 40 laboratori. La lavorazione della materia prima nostrana e la nascita dei prodotti enogastronomici d’eccellenza ad opera dei più grandi Maestri Artigiani del nostro Paese. Il tutto, sotto i vostri occhi.
Mercati e botteghe
Scoprire, condividere, raccontare. Il patrimonio culturale delle botteghe artigiane tradizionali rivive nei 10.000 mq che Fabbrica Italiana Contadina gli dedica insieme al mercato biologico. Un’area dove degustare i prodotti realizzati in laboratorio, comprarli e partecipare al racconto del produttore.
Ristorazione
Dal campo alla forchetta. Il buon cibo in più di 20 punti di ristoro tra ristoranti tematici e chioschi di street food; un luogo dove poter degustare le principali ricette della cucina italiana tra tradizione e innovazione.
Didattica e formazione
Conoscere, imparare un mestiere, divertirsi. 10 aule didattiche dedicate alla scoperta delle filiere agroalimentari. Percorsi didattici e tour esperienziali pensati per rispondere agli interessi di turisti, gruppi, famiglie, bambini.
Eventi & centro congressi
Un centro congressi di 4.000 mq immerso in un contesto unico agito dalle migliori aziende italiane. Uno spazio per eventi aziendali come conferenze, meeting, team building, e spazi polifunzionali per accogliere incontri tematici legati al cibo.

Focus - “Fico Eataly World”: gli investitori e l’indirizzo del Governo italiano di investire nell’economia reale
Il progetto Fico nasce per iniziativa del Caab - Centro Agroalimentare di Bologna, presieduto da Andrea Segrè, è promosso dal Comune di Bologna e sarà gestito da Eataly World, la società costituita da Eataly e Coop. Verrà realizzato grazie al Fondo Pai - Parchi Agroalimentari gestito da Prelios Sgr nel quale hanno investito, fra gli altri, Enpam e altre Casse previdenziali italiane, Coop Adriatica, Banca Imi, Unindustria Bologna, Camera di Commercio di Bologna. Il Fondo Pai attua così l’esortazione di indirizzo del Governo italiano, più volte rilanciata in questi giorni, affinché si investa nell’economia reale. Il Fondo Pai si è dotato di un Comitato Scientifico, presieduto dall’agroeconomista Andrea Segrè, con lo scopo di valorizzare in Fico il know how, le competenze, la cultura professionale in campo agroalimentare, ambientale e nutrizionistico. La Fabbrica Italiana Contadina è realizzata nell’area del Caab, il mercato ortofrutticolo bolognese che si sta riorganizzando in una innovativa Nuova Area Mercatale di imminente inaugurazione.

Focus - I numeri di “Fico Eataly World”
80.000 mq di superficie totale
10 aule didattiche
40 laboratori di trasformazione della materia prima
20 ristoranti
4.000 mq di centro congressi
9.800 mq di mercato e botteghe
10.000 mq di campi dimostrativi e allevamenti
2.000 imprese coinvolte
3.000 lavoratori occupati nell’indotto (700 direttamente nel Parco)

Focus - Le 40 aziende protagoniste delle Fabbriche Contadine
Dai Consorzi dei prodotti Dop e Igp come il Parmigiano e il Grana Padano, alle grandi aziende del made in Italy come Lavazza e Granarolo, fino agli artigiani celebri del mondo come la calabrese Liquerizia Amarelli e, dalle Marche, La Campofilone. Sono 40 le imprese di tutte le dimensioni ma accomunate dall’eccellenza che, all’interno della Fabbrica Italiana Contadina, avranno il compito di realizzare dal vivo i più importanti prodotti italiani in altrettanti laboratori: vere e proprie fabbriche contadine dedicate alle filiere del cibo e del vino made in Italy, dove si potrà assistere a tutte le fasi della lavorazione.
A rappresentare il mondo della carne, delle uova e del pesce a Fico, saranno il Prosciutto di Parma di Ruliano; i salumi calabresi di Madeo; i salumi di cinta senese di Savigni; la mortadella di Bologna dell’omonimo Consorzio con Alcisa; i salumi della Bassa parmense di Antica Ardenga; la carne di Zivieri e de La Granda; le uova di Eurovo; il pesce di Lpa Group.
La filiera lattiero-casearia sarà rappresentata dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e quello del Grana Padano, da Granarolo e dai formaggi freschi di Mambelli.
Il mondo dei cereali sarà visibile con due mulini - per la semola, di Selezione Casillo, e per la farina, del Forno di Calzolari, che produrrà anche pane e prodotti da forno - la pasta secca all’uovo della Campofilone, la pasta fresca della start up Sfogliamo, la pasta di Gragnano del Pastificio Di Martino, il riso di Grandi Riso.

La filiera ortofrutta e conserve vedrà protagonisti la frutta in barattolo di Roboqbo, le patate di Pizzoli, i tartufi Urbani, le spezie di Elika, i sughi della Dispensa di Amerigo. Vino, birra e olio saranno prodotti da Cevico per il vino, Baladin per la birra e Roi per l’olio.
Il mondo dei dolci sarà rappresentata dal cioccolato di Venchi, il gelato Carpigiani, il miele Conapi, il caffè Lavazza, i confetti William Di Carlo, le caramelle Fallani, la liquerizia Amarelli, la pasticceria Palazzolo, il panettone Balocco.
Nel novero dei partner anche la Bianchi: la più antica fabbrica di biciclette del mondo realizzerà i mezzi a tre ruote, dotati di carrello davanti e mini-frigo dietro, con i quali i visitatori potranno circolare nel Parco e fare la spesa.
Tra le imprese coinvolte nella realizzazione del parco bolognese ci sono anche i più prestigiosi produttori di macchinari e attrezzature di lavorazione per gli alimenti - Alfa Laval, Travaglini, Magnabosco Group, Adriatic Sea, Partisani e Ifi - mentre la realizzazione delle aree esterne con campi e allevamenti è stata affidata a Il Raccolto.

Info: www.eatalyworld.it

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