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SETTIMANA DEI VINI - LE 13 MILIONI DI WINE-LOVER IN ITALIA VALGONO 3 MILIARDI. CENSIS SERVIZI: “L’IDENTIKIT? SONO GIOVANI, COLTE E … INFEDELI”. NUOVE TENDENZE E ASPETTI SALUTISTICI SEMPRE PIÙ RICONOSCIUTI: IL VINO FA BENE IN MENOPAUSA

Italia
La donna, il nuovo consumatore italiano del vino

E’ donna il nuovo consumatore italiano del vino. Si stima che quasi la metà del fatturato ottenuto dalla vendita del prodotto in Italia sia dato proprio dal mercato femminile: sarebbe, quindi, di ben 3 miliardi di euro il valore del consumo femminile su un totale italiano di 6,2 miliardi di euro. Sono in 13 milioni le wine-lover in rosa e hanno un identikit ben definito: se sono giovani sono colte e bevono poco ma bene, mentre con l’innalzarsi dell’età cresce la loro attenzione al prezzo. Le donne sono poco interessate al legame fra il vino e il suo territorio di origine ma anzi tendono, spinte dalla curiosità, ad essere consumatrici infedeli perché sempre attratte da nuove esperienze anche straniere. Il vino, inoltre, è sinonimo di bellezza e fa bene alla salute soprattutto nel periodo della menopausa. Sono questi gli input emersi nel “Forum delle Donne del Vino”, nella “Settimana dei Vini” dell’Enoteca Italiana di Siena, in cui si è parlato di “vino al femminile” e “vino ti fa giovane”, in collaborazione con le “Donne del Vino” e con “Vino e Salute”.

In uno studio del Censis Servizi, è anche emersa un fotografia attuale sul rapporto fra il vino e il gentil sesso: rispetto ai maschi sono più coinvolte emotivamente nelle scelte e più motivate dal desiderio di conoscere mentre meno degli uomini sono condizionate dall’abitudine.

L’identikit di “vino & donne” ha messo in evidenza aspetti particolari: le donne nel rapporto con il vino dimostrano più sottili capacità di capire i prodotti, ma anche più robusti legami con definite tribù di tendenza. Questi i due assi sui quali sta crescendo in questi anni il rapporto delle donne col vino. E i 13 milioni di italiane sopra i 14 anni che bevono vino appartengono ormai a 5 diversi gruppi di “culture”, secondo una gerarchia non piramidale ma totemica. Ci sono 3 milioni di “consumiste”, ancora orientate dalla tradizione e dal rapporto quantità-prezzo; poi 4 milioni di “eclettiche” indirizzate nella scelta dei vini dai consumi del tempo libero e del fuori casa; al centro 1 milione di “appassionate”, sempre più competenti ricercatrici di “esperienze” evolute; in alto 4 milioni di “emergenti”, donne in carriera decisamente influenti in fatto di “trend” e di “brand”; in testa 1 milione di “eminenti”, con scelte elitarie dei vini ispirate dai comportamenti del “lusso”.

“L’enfasi con la quale si è guardato in questi anni - spiega Fabio Taiti, presidente di Censis Servizi - ai rischi dell’alcolismo delle donne giovani e anziane ha finito per oscurare la vera rivoluzione dei rapporti delle consumatrici col vino al tempo della globalizzazione e della società “liquida”. I mutamenti infatti non sono andati solo nella direzione di meno quantità e più qualità, ma soprattutto verso più articolate competenze, migliori rapporti con l’edonismo, maggiore attenzione alla rappresentazione di sé e soprattutto legami di complice solidarietà all’interno di definite “tribù” comportamentali”.

Ma quale è il ruolo delle donne nel mondo del vino, chi sono e che rapporto hanno con l’enologia? La degustazione del vino fatta dalle donne è qualche cosa di relativamente recente, ricorda Brigitte Leloup, vice presidente dell’Association des Sommeliers d’Europe: “quando cominciai personalmente ad imparare “il vino” e a conoscerlo, nel 1987, c'erano ancora poche donne in un ambiente maschile molto chiuso, e ancora meno nelle scuole alberghiere, nelle classe di sommelleria. Ma oggi non è più così: il nostro approccio con il vino non è imbarazzato e più spontaneo. I nostri sensi sono esacerbati e molto sensibili al minimo effluvio e il palato femminile scopre finezze che quello degli uomini ignora”.

Simonetta Doni, graphic desiner di importanti aziende ha parlato del vino e della creatività al femminile: “Oggi c’è la consapevolezza che l’immagine giusta qualifica l’intera azienda e fa vendere il prodotto. Superati i pregiudizi che volevo “femminilità uguale leziosità” si può affermare che la specifica sensibilità che hanno le donne possa contribuire in modo sostanziale alla comunicazione e al successo del vino”.

Se il vino fa bene alla salute in generale, fa “meglio” alle donne e oltre all’aspetto salutistico vanno considerati i benefici estetici. Le proprietà salutistiche del vino si sono rivelate un perfetto anti-invecchiante durante il periodo della menopausa, grazie alle caratteristiche chimiche contenute nelle uve. Il vino è poi un perfetto cosmetico che rende ancora più bella e più giovane la pelle femminile.

Insomma, da bevanda prettamente, o quasi, maschile, oggi il vino è un compagno di vita inseparabile per le donne, in molteplici aspetti della vita, oltre che un piacere immenso.

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