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SHIZUKU, IL MANGA CHE HA LANCIATO IL BRUNELLO DI MONTALCINO IN GIAPPONE

Nonostante la crisi dei mercati e l’aria da depressione economica, in Giappone il mercato del vino europeo sta vivendo una vera e propria primavera: vendite in raddoppio, boom dei consumi, ristoranti ed enoteche specializzate che fanno affari d’oro. Merito di un manga, un fumetto, che è divenuto con il tempo il vero e proprio Veronelli nazionale.

Protagonista ne è Shizuku, ventenne dalla cravatta perennemente allentata su un collo di camicia. Ha i capelli da personaggio di High School Musical, gli occhi in cui il taglio a mandorla e’ temperato fino ad assumere un tratto occidentale e frequenta coetanee altrettanto slanciate e vagamente parigine. Come sempre, all’origine delle sue imprese c’è una tragedia familiare. Un paese che continua ad amare “Remi” si commuove di fronte alla storia di questo ex ragazzo ribelle che, allontanatosi per protesta dal padre sommelier, si mette a dispetto di lui a lavorare per una birreria. Ma poi il padre muore, e gli lascia un testamento in cui si parla di 12 vini, i migliori del mondo a detta dello scomparso, che lui dovrà scoprire.

Dodici vini come il numero degli apostoli, ed il vecchio prima di andarsene li paragona proprio ai discepoli di Cristo. Se il giovane Shizuku riuscirà ad individuarli, sua sarà la preziosissima cantina zeppa di bottiglie rarissime che il padre altrimenti lascerebbe al fratellastro, antipatico e perfido, che per motivi non affettivi ha già scelto a sua volta di fare il sommelier. Trama non esattamene esaltante, ma di sicuro effetto commerciale. Non solo per il manga, ma anche per l’industria del vino.

Le 17 raccolte delle avventure di Shizuku raccontano, infatti, una ricerca del vino perfetto. Non è il Graal, ma il suo contrario: non si cerca la coppa ma il suo contenuto. Ogni settimana, quando il giovedì esce in edicola settimanale che ha i copyright sulla storia, le copie vanno esaurite in poche ore. Se le contendono i lettori affezionati e - e qui sta la novità - i proprietari delle enoteche. Perchè il giovane con la cravatta allentata ogni settimana studia uno o più vini, dandone una descrizione del tipo “potente, ma dotato anche di un retrogusto acidulo che ti coglie di sorpresa e ti si scioglile in bocca”. Tutto questo di solito di fronte ad una bottiglia di Bordeaux o Brunello di Montalcino.

Pare che il segreto del successo sia tutto in questo frasario che farebbe inorridire qualsiasi vero esperto del settore, ma che fa presa su un pubblico che ama sempre di più poter andare al ristorante e magari millantare una conoscenza dei vini europei che non ha. Ecco allora che i gestori dei ristoranti e delle cantine il giovedì mattina comprano il manga per sapere che cosa verrà chiesto dal mercato per il resto della settimana. I prezzi delle bottiglie salgono di conseguenza, ma non troppo e non superano mai i 50 euro. Così sono tutti contenti. Lo sono soprattutto Shin e Yuko Kibayashi, fratello e sorella, inventori del manga di Shizuku. A parte il lato economico della faccenda, non disprezzabile, sono divenuti due celebrità in tutta l’Asia. In Giappone sono notissimi, in Corea del Sud sono stati accolti dalle telecamere delle televisioni nazionali ed invitati da entrambi i candidati della recente campagna presidenziale. “Nessuno di noi è un esperto enologo, ed è per questo che il nostro linguaggio è tanto comprensibile per il nostro pubblico”, spiegano. Sarà, ma intanto la loro cantina conta oltre 3.000 bottiglie. Assicurate e protette da un sistema di avvertimento antisismico.

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