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SI STA STRETTI NELLA CHAMPAGNE: IL SUCCESSO DEL 2011, SECONDO MIGLIOR ANNO DI SEMPRE PER LE MAISON FRANCESI, TORNA A DAR FORZA A CHI VORREBBE PIÙ SPAZIO E POTENZIALE PRODUTTIVO E CHIEDE L’ALLARGAMENTO DELLA DENOMINAZIONE. LO DICE “LE MONDE”

Italia
Più territorio per lo Champagne

Si sta stretti nella Champagne e, complice un 2011 che per i produttori di bollicine francesi, soprattutto grazie all’export, è stato il secondo migliore anno di sempre, con le vendite a 330.000 milioni di bottiglie e quasi a livelli pre-crisi, si torna a parlare di allargamento della zona di produzione. Il progetto è già in atto dal 2006, quando l’Inao (Institut National de l’origine et de la qualité) ha incaricato 5 esperti indipendenti (uno storico, un geografo, un enologo, un agronomo ed un fito-sociologo) di rivedere i confini entro i quali è possibile produrre lo champagne: nel 2007 i cinque esperti hanno depositato il loro progetto che prevedeva l’aumento dei comuni dove è possibile elaborare le famose bollicine (da 634 a 675) ed anche di quelli dove è possibile allevare le viti di chardonnay, pinot noir e pinot meunier (da 319 a 357). Ma le difficoltà economiche mondiali che avevano colpito con forza anche il territorio francese, sembravano aver in qualche modo stoppato. Ma ora che lo Champagne si è dimostrato più forte anche della crisi, le grandi Maison, secondo il quotidiano francese “Le Monde”, tornano a premere per avere più spazio. Il che vuol dire o “cacciare” qualche piccolo produttore, o allargare la zona di produzione. L’Italia, con più di 7 milioni di bottiglie importate per un valore di 50 milioni di euro, è il mercato n. 5 al mondo per le bollicine di Francia. E molte delle maison di Reims e di Epernay sono commercializzate, in Italia, da importanti marchi del vino del Belpaese: da Castello Banfi che vende Joseph Perrier, ad Antinori che commercializza in Italia Perrier-Jouët; dalla Tenuta di Biserno di Lodovico Antinori che vende lo Champagne Pol Roger, alle Cantine Montresor che distribuiscono De Venoge; dalla piemontese Ceretto che commercializza Delamotte e l’esclusivo Salon, alla Chiarli 1860 con Marie Stuart; da Fazi Battaglia con lo Champagne Deutz, ad Angelo Gaja che distribuisce Gosset. Ed, infine, da Pasqua Vigneti e Cantine con De Saint Gall, e Ambrogio & Giovanni Folonari, che importa Brochet Hervieux, Veuve Doussot, Marie Le Brun, Yann Alexandre.

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