La magia della vendemmia notturna nell’Agro della Tenuta di Donnafugata a Contessa Entellina si ripeterà anche quest’anno, con molta probabilità, dal 4 al 10 agosto. “Il periodo e le modalità della raccolta costituiscono - spiega Josè Rallo - uno dei momenti più delicati ed importanti ai fini della qualità del vino. Le uve rigorosamente raccolte a mano al chiaro di luna (18-16°C) non subiscono forti stress termici in refrigerazione per raggiungere la temperatura ottimale per la pressatura soffice delle uve (10-12°C) e gli aromi concentrati negli acini li ritroveremo esaltati dentro al bicchiere. E, tenuto conto delle elevate temperature registrate nel corso degli ultimi anni in Sicilia, soprattutto a luglio, la vendemmia notturna vedrà l’inizio con buona probabilità nei primi giorni di agosto, a cominciare dallo Chardonnay, per proseguire con il Sauvignon Blanc e l’Ansonica”. ”Questa scelta produttiva della raccolta notturna presenta - continua Rallo - anche il vantaggio economico di un risparmio energetico del 75% circa, attraverso un impiego minore delle frigorie per la refrigerazione delle uve ed è gradita inoltre dai vendemmiatori che lavorano in condizioni più confortevoli (al punto che tra le novità di quest’anno vi è una forte presenza di donne), ricevendo una paga più alta rispetto a quella percepita per lo stesso lavoro nelle ore diurne”.
La vendemmia notturna di Donnafugata, prima azienda in Italia ad averla adottata, ha già fatto il giro del mondo, diventando un modello da seguire: i viticoltori del Rodano, regione leader nella produzione del vino di qualità in Francia, hanno adottato la stessa pratica in via sperimentale, sulla scia dell’esperienza fatto in Sicilia dai Rallo. Questo territorio, nell’Alto Belice, tanto ricco di storia, nell’Ottocento, fu chiamato “Donnafugata” per aver dato riparo alla regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone, in fuga da Napoli, dopo la vittoria delle truppe napoleoniche di Murat. Una terra segnata dalla storia e resa celebre dal Tomasi di Lampedusa per avervi ambientato alcuni tra i passi più suggestivi de “Il Gattopardo”, romanzo fra i più felici ed internazionalmente conosciuti dalla letteratura italiana.
La curiosità: ... ma la vendemmia notturna è praticata da 26 secoli ...
Proprio tra queste colline gli Elimi, popolo dalle origini ancora incerte, edificarono sulla Rocca di Entella tra il IV ed il V secolo a.C. (o tra il VI ed il IV a.C.), la città di Anthilia, oggi in parte recuperata con gli scavi archeologici condotti dalla Scuola normale di Pisa. A questo antico popolo ed alla sua civiltà legata all’arte della coltivazione della vite e alla cultura del vino, che veniva prodotto e venduto ai romani già 26 secoli fa, risale la pratica della vendemmia notturna. Già nel 60 a.C., Plinio raccomandava di non vendemmiare quando facesse troppo caldo o troppo umido e gli antichi romani facevano coincidere l’avvio della vendemmia con l’equinozio d’autunno, affinché la raccolta dell’uva avvenisse nei mesi più freschi di ottobre e novembre. Oggi la validità di questa antica tecnica, ripresa ed adottata dalla famiglia Rallo viticoltori da cinque generazioni e proprietari della Tenuta di Donnafugata, è attestata dagli studi portati avanti da autorevoli esperti, da Eynard a Dalmasso, asserendo che la temperatura ottimale per la raccolta delle uve dovrebbe essere compresa tra i 18° ed i 22° C, e tra i 10° ed i 12° C per la pressatura, al fine di preservare il patrimonio aromatico delle uve ed il loro potenziale gusto-olfattivo.
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