Smarrito “per una selva oscura”, prima di incontrare il poeta Virgilio, che lo condurrà attraverso l’Inferno e il Purgatorio con un Monica (I Canto), “seguir virtute e canoscenza” come Ulisse che scelse di superare i limiti raggiunti fino a quel momento dall’uomo con un Cannonau (XXVI Canto), raggiungere infine il Paradiso, approdo e culmine di un viaggio spirituale carico di significati e simboli che ancora oggi, dopo otto secoli, affascina e stupisce, con un Moscato (XXXIII Canto): ecco la “Di Vino Commedia”, originale rivisitazione teatrale in chiave enoica del capolavoro di Dante Alighieri a cura della compagnia Salto del Delfino, di scena il 13 luglio al Ghetto-Centro Comunale d’Arte e Cultura di Cagliari, di e con Nicola Michele e le musiche originali dal vivo alla chitarra di Alessandro Manunza, protagonisti sul palco con i vini selezionati da Pi.Qua.Dr.O, progetto promosso dall’Unione dei Comuni del Parteolla e del Basso Campidano per tessere un filo diretto tra il territorio della Sardegna ed i consumatori attraverso eventi culturali.
Un viaggio attraverso tre dei Canti più famosi della “Divina Commedia”, accompagnato da suggestioni sonore e dalla degustazione dei vini di Sardegna, sullo sfondo di Cagliari e del mare come scenografia: “Di Vino Commedia” è più che una lettura dantesca, è un percorso attraverso i sensi, in cui le parole sono strettamente intrecciate ai profumi e colori del vino, ed accompagnate dalla degustazione dei vini di alta qualità made in Sardegna.
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