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SPECIALE PARMA - FORUM NAZIONALE " L'AGROALIMENTARE ITALIANO. IL VALORE DELLA QUALITA' "


IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE GIANNI ALEMANNO: "UNA MAGNA CHARTA SULL’AGROALIMENTARE"

Il ministro Alemanno lo definisce una vera e propria rivoluzione. Il Forum di Parma ha riunito per la prima volta istituzioni e parti sociali, riunite d' accordo intorno a un documento programmatico da lui predisposto che detta le linee di intervento del governo per proteggere,potenziare e rilanciare uno dei settori trainanti dell' economia nazionale. Con il metalmeccanico e il tessile-abbigliamento, l'agroalimentare è uno dei principali volani dell' economia in termini di fatturato, numero di imprese e occupazione e contribuisce all'immagine del made in Italy e dell'italian style nel mondo. Punta di diamante della strategia politica, secondo Alemanno, sarà il grande valore della produzione tradizionale italiana. Un patrimonio di antiche tradizioni costituito da 3.153 alimenti le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo.Contenuti di quella che viene chiamata una "magna charta" intitolata "L' agroalimentare italiano. Il valore della qualità" sono i temi in discussione al forum e il documento ha la necessità di creare due strumenti operativi. Un'autorità alimentare nazionale, interfaccia dell'autorità europea di settore che dovrà riordinare e coordinare gli attuali servizi e dipartimenti operanti nel campo della sicurezza alimentare. Poi un organismo specializzato nella promozione e sviluppo della commercializzazione dei prodotti agroalimentari sui mercati internazionali, sui modelli già esistenti ad esempio in Francia. Alemanno ha stimato la dimensione economica dell'agroalimentare in 358.000 miliardi, il 15,8% del Pil. Leggermente diversi i dati di una ricerca della Coldiretti secondo la quale il fatturato (comprensivo di agricoltura, industria, distribuzione e servizi, è pari a 333.000 mila miliardi e al 15,6% del Pil nazionale. Le imprese sono 1.020.000 (il 18% del totale), 70.000 dell'industria alimentare. Gli occupati sono rispettivamente 260.000 dipendenti dell' agricoltura (10% extracomunitari) 480.000 nell' industria alimentare. Il commercio estero agroalimentare vede 55.000 miliardi di importazioni (carni e lattiero caseari) e 32.000 miliardi di esportazioni (frutta, verdura, vino e paste), con un deficit di 18.000 miliardi. L'Italia è il primo produttore di riso, tabacco, olio di oliva, frutta fresca e ortaggi freschi, il secondo produttore di fiori, granoturco, uova, pollame, vini e mosti, il terzo produttore di barbabietola da zucchero, di frumento, di carni bovine. Ed è inoltre il paese più biologico di tutta la Unione Europea. Sono 50.000 le imprese biologiche (totale comunitario 128.000) la superficie interessata è di 1.040.000 ettari. Nel paniere della qualità sono 117 le denominazioni italiane dop e igp riconosciute a livello comunitario, il 20% del totale. Inoltre sono ben 2.500 le specialità alimentari tradizionali censite dalle regioni.

IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE GIANNI ALEMANNO: "UNA SPA PER IL MADE IN ITALY"
"C'é bisogno di una struttura promozionale specializzata, penso a una società per azioni a prevalenza privata, aperta anche a fondazioni e banche": è questa, secondo il ministro delle Politiche Agricole Giovanni Alemanno, la strada da seguire per valorizzare la qualità dei prodotti agroalimentari in Italia e all'estero, obiettivo sul quale punta oggi a Parma il Forum nazionale “L'agroalimentare italiano. Il valore della qualità". “Il ministero - afferma Alemanno in un'intervista a “Il Sole 24 Ore” - punta a creare "una struttura snella e “corsara”, che non sia un duplicato dell'Ice, ma che, in un regime di convenzione, potrebbe utilizzare anche la sua rete di mercati esteri". A disposizione del settore agroalimentare c'é nella Finanziaria un pacchetto di 110 milioni di Euro che saranno impiegati per "valorizzare la qualità di tutto il sistema nel suo complesso" e per "realizzare il progetto sulla tracciabilità ". “Il percorso di tracciabilità - conclude Alemanno - sarà articolato su due livelli. Il primo, obbligatorio, traccia l'intero percorso produttivo a partire dalla materia prima fino al bene finale. Una sorta di carta d'identità del prodotto. Il secondo, facoltativo, prevede la possibilità di una scelta qualitativa più elevata".

IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE GIANNI ALEMANNO: "IL 2002 E' L' ANNO DELLA SVOLTA RIFORME PER SPENDERE 2000 MILIARDI NEL 2003"
Il 2002 sarà “l'anno della svolta” per il settore agroalimentare, secondo volano dell'economia italiana con un valore di 358.000 miliardi. Lo ha detto al Forum nazionale di Parma il ministro per le Politiche Agricole Giovanni Alemanno, precisando che “questo è il reale messaggio portato alla platea più che quello sulla possibile costituzione di una Spa per la promozione del made in Italy. "Non è un' immagine retorica - ha detto Alemanno - perché nel 2002 si addensano una serie di fattori: la possibilità di uscire dall'emergenza e le riforme con delega contenute nel collego ordinamentale alla Finanziaria". E riguardo all'uscita dall'emergenza, Alemanno ha detto che a gennaio ci sarà la riclassificazione del rischio Bse. Inoltre, "se troveremo un accordo, avremo un nuovo disegno di legge sulle quote latte e avremo anche la possibilità di mettere a regime la riforma della ex Aima, la Gea, l'agenzia per le erogazioni in agricoltura". Le riforme con delega, "punteranno alla qualità, alla modernizzazione che il settore agroalimentare si aspetta, in particolare sulla tracciabilità, sugli accordi interprofessionali erga omnes, sulla correzione e il miglioramento della legge sull'orientamento. A metà anno ci sarà inoltre la revisione a medio termine della politica agricola comune, che punterà allo sviluppo rurale". “C' è la necessità - ha detto ancora Alemanno - di reperire 2.000 miliardi a fine 2002 per spenderli nel 2003. Sugli strumenti per promuovere il “made in Italy”, il ministro ha detto "che la strada può essere una società per azioni, ma anche quella di utilizzare le risorse esistenti, come l' Ice, le camere di commercio all'estero e gli altri organismi". E ha spiegato che "la soluzione migliore per noi é la spa, prevalentemente privata, che potrebbe utilizzare le reti esistenti. Ma se ci dimostrano che si possono utilizzare le reti, noi non abbiamo nulla in contrario, basta che i messaggi viaggino sulla stessa rete. Noi dobbiamo fare una grande autostrada su cui far viaggiare i vari messaggi". Alemanno ha aggiunto che i "grandi marchi vanno per conto loro, ma non trainano le piccole e medie imprese che costituiscono il 50% della nostra produzione. Sostanzialmente servono degli incentivi perché anche queste imprese vadano nella rete". Il ministro ha concluso dicendo che i 200 miliardi della Finanziaria di quest' anno non sono pochi, perché permetteranno di fare le riforme e mettersi in regola per il 2002: "maggiori risorse oggi si sarebbero concretizzate nei soliti finanziamenti a pioggia".

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI: “LA CANDIDATURA DI PARMA PER AUTORITA' ALIMENTARE E' RICONOSCIMENTO IMPORTANTE”
"Il Forum Nazionale Agro-Alimentare,organizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali a Parma, rinnova l'attenzione nei confronti di un settore importante della nostra economia perfatturato, imprese e occupati". Così comincia il messaggio che il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha inviato al ministro delle Politiche Agricole e Forestali Giovanni Alemanno: "le istituzioni, le imprese, le associazioni - prosegue il Presidente - sono impegnate a rafforzare e far conoscere il valore della qualità dei prodotti italiani, della loro varietà e ricchezza. La cultura gastronomica italiana esprime una tradizione antica di scambio e di elaborazione e costituisce un prezioso patrimonio della nostra identità nazionale,apprezzato in tutto il mondo. La candidatura di Parma, quale sede dell'Autorità Europea Alimentare, è un riconoscimento importante per la città, luogo di eccellenza di prodotti tipici italiani e uno fra i distretti agroalimentari di maggior rilievo internazionale"."Con questi sentimenti - conclude il messaggio il Presidente - e nell'auspicio che l'autorevolezza dei contributi offerti dall'assise possa far emergere utili proposte per promuovere l'ulteriore sviluppo del settore, invio a lei e a tutti i partecipanti un saluto cordiale ed un augurio di buon lavoro".

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI:
DEFICIT INTERSCAMBIO A ZERO IN 5 ANNI

Azzerare il deficit del commercio agroalimentare italiano con l’estero: è questo uno degli impegni che Silvio Berlusconi è venuto a prendere a nome del Governo davanti alla platea riunita al Forum di Parma. "E' un impegno di questa legislatura - ha detto Berlusconi - arrivare ad annullare il deficit tra importazioni ed esportazioni". Il presidente del Consiglio ha ricordato che l'Italia importa prodotti per 50.000 miliardi di lire ed esporta per 32.000 miliardi, con un deficit di 18.000. "Insieme - ha detto - dobbiamo provare ad azzerare il deficit: è chiaro che dobbiamo puntare alla qualità, perché senza la qualità non si va da nessuna parte e le promozioni e i soldi spesi nella pubblicità non servono a nulla".

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI:
“MI IMPEGNO PER AUTHORITY A PARMA”
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sostiene decisamente la candidatura di Parma come sede dell'Authority sulla sicurezza agroalimentare: lo ha detto al Forum di Parma. "Mi impegno certamente - ha detto Berlusconi - senza trascurare nulla affinché a Parma arrivi quello che si merita. Che è sicuramente molto di più di quello che si meritano le altre città che sono in gara".

PAOLO DE CASTRO (NOMISMA): “PER ESTERO SEGUIRE ESEMPIO DELLA MODA”. L’INDUSTRIALE CREMONINI: “IMMAGINE ITALIA E' ECCELENTE MA SCOORDINATA”
"Il sistema agroalimentare deve andare verso un modello di presenza nei mercati internazionali che segua un po’ quello della moda". Parere del presidente di Nomisma ed ex ministro Paolo De Castro. "Abbiamo le grandi firme - ha spiegato commentando con favore l' idea di abbinare in una campagna promozionale l'immagine dei prodotti alimentari a quella dei capolavori d' arte - e dietro abbiamo un tessuto industriale che produce e che ha un ruolo a livello internazionale sempre maggiore. Dobbiamo cogliere la grande attenzione dei consumatori per l 'Italia che c' è in tutto il mondo per fare dell'alimentare la punta di diamante del nostro sistema economico all'estero. Servono strumenti e di questo oggi discutiamo. Bisogna esportare di più. Anche i grandi prodotti si possono esportare di più. Ora siamo fermi a livelli bassi (intorno al 2-3%). Ci devono essere azioni promozionali concertate come quelle che le agenzie specializzate francesi, tedesche o israeliane sanno mettere in campo. Noi dobbiamo abituarci a fare sistema. Si vince se riusciamo a fare sistema. Le eccellenze le abbiamo gia". "Ci siamo mossi da soli noi imprenditori - ha detto l'industriale delle carni, Luigi Cremonini - ora speriamo di vedere qualcosa di davvero nuovo. I nostri colleghi stranieri da anni hanno lo stato che li assiste e che fa promozione. Questo summit è il riassunto di tanti discorsi. Ora dobbiamo passare alla fase operativa. La nostra immagine nel mondo è eccellente ma scoordinata".

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