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STATI UNITI: IL SOAVE CRESCE ! IL VINO, NEL 2011, CONFERMA IL SUO TREND POSITIVO NEL MERCATO USA (+20% SUL 2008/2009) GRAZIE ANCHE AGLI IMPORTANTI INVESTIMENTI REALIZZATI DAL CONSORZIO & AZIENDE

Il Soave piace agli americani che lo richiedono sempre di più. Lo testimoniano i primi dati, emersi nel seminario “Soave is erupting the US! Once regarded as America’s favorite Italian White Wine”, Soave is again capturing the attention of American Drinkers”, che ha avuto luogo a New York per “Vino 2011”, evento curato dall’Ice - Istituto per il Commercio con l’Estero, e destinato alle migliori produzioni enologiche italiane. A due anni dall’inizio dell’azione promozionale del Consorzio del Soave sul mercato “a stelle e strisce, i registra un significativo trend positivo per l’intera denominazione (info: www.ilsoave.com): per l’anno 2009/2010, le aziende del Soave hanno registrato nel mercato Usa una crescita del +20%, in termini sia di volumi che di valore, sul 2008/2009, che si era comunque chiuso con un trend positivo pari ad un +11%; si rafforza anche la presenza geografica per il Soave: negli Stati Uniti le differenti tipologie di prodotto esportato dalle aziende sono ad oggi reperibili in 25 stati, mentre negli ultimi tre anni il numero di aziende aderenti al consorzio che hanno stabilito rapporti commerciali con gli Usa è cresciuto del 16% sul triennio precedente.
Forte di questi risultati, ottenuti in un momento piuttosto delicato nel panorama economico mondiale, il Consorzio del Soave prosegue, dunque, con il progetto di promozione e valorizzazione del Soave negli Stati Uniti, sulla base di un uno studio di mercato, che ha individuato nella cosiddetta “Millennium Generation” (giovani tra i 21 e i 34 anni, corrispondenti a 85 milioni di potenziali consumatori), il target ideale di riferimento, vale a dire giovani con un grado culturale più omogeneo ed elevato, che amano scegliere prodotti e vini esteri e che utilizzano internet per informarsi.
“I numerosi microclimi della zona di produzione del Soave - evidenzia Giovanni Ponchia, enologo - conferiscono ai vini qui prodotti personalità uniche che si manifestano con profumi complessi e una struttura bilanciata da una fresca acidità. In bocca il risultato finale è quello di un vino di grande bevibilità, fresco, e molto adattato ad accompagnare le cucine di tutto il mondo”.
“Il Soave, dunque, incontra l’appeal dei consumatori statunitensi, che stanno riscoprendo con piacere questo vino - ad affermarlo Mary Ewing-Mulligan, Master of Wine, secondo la quale - esiste un ritrovato interesse per il Soave in questo momento. E non solo per il favorevole rapporto qualità-prezzo. Gli operatori si sono resi conto dei grandi passi avanti compiuti da questa denominazione negli ultimi anni e stanno recependo, da parte dei consumatori finali, il bisogno di vini dall’’immediata identificazione geografica, bottiglie cioè che dicano subito da dove viene quel vino e con quali uve è prodotto. Inoltre, a differenza del pinot grigio che può provenire dall’’Italia come dalla Germania o dalla California, l’uva garganega è legata indissolubilmente alla zona del Soave e alle sue colline vulcaniche”.

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