02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

“STRADE DEL VINO”: LA CONFERENZA STATO - REGIONI HA DEFINITO I DECRETI APPLICATIVI

L'unione "turismo & vino" si rafforza. Sono stati definiti, infatti, i regolamenti attuativi della legge sulle strade del vino (268/99), che stabiliscono gli standard minimi di qualità da rispettare: ovvero, i soggetti che aderiscono alla strada del vino (produttori, operatori turistici, albergatori, ristoratori, ecc.) non possono offrire servizi al di sotto di un livello qualitativo stabilito. Gli standard di qualità sono parte fondamentale dei regolamenti che sovrintendono alla gestione di ogni singola strada del vino. Le Regioni hanno il compito di valutare i progetti e di ripartire i fondi secondo criteri stabiliti dalla Conferenza Stato-Regioni. Ecco una sintesi, elaborata dell'Associazione Città del Vino:

I PERCORSI

Gli standard qualitativi da rispettare per ogni strada del vino da parte degli enti e degli operatori privati che aderiscono al progetto, sono racchiusi in 12 articoli del decreto ministeriale. In sintesi, il decreto riconosce i percorsi lungo i quali insistono, oltre alle produzioni vitivinicole doc e docg, anche le produzioni riconosciute dal Regolamento CEE 2081/92 e le produzioni agroalimentari tradizionali (decreto ministero politiche agricole 8 settembre 1999, n. 350). In casi di "altre" strade finalizzate alla valorizzazione di altre produzioni, spetta alle Regioni determinare i requisiti minimi qualitativi per i soggetti aderenti. Le Regioni sono tenute a comunicare al ministero delle politiche agricole, entro la fine di ogni anno, l'elenco delle strade del vino riconosciute.


GLI STANDARD DI QUALITA'

Ogni strada del vino deve prevedere un marchio identificativo unico, una adeguata segnaletica posta lungo il percorso ed in prossimità delle attività aderenti alla strada del vino; ogni soggetto aderente deve esporre la mappa del territorio della strada che deve contenere almeno l'indicazione del percorso, la localizzazione dell'offerta enoturistica tramite simbologia annessa, della strada del vino. E' previsto un regolamento di funzionamento contenente almeno la tipologia dei soggetti aderenti e i requisiti necessari perché possano essere inseriti nel percorso; deve essere individuato un soggetto responsabile.


IL COMITATO DI GESTIONE

Il soggetto responsabile è identificato con il Comitato di gestione che avrà il compito di gestire il disciplinare e di pianificare le varie attività: omologare i soggetti aderenti, verificare il rispetto degli standard di qualità previsti, stabilire gli orari di apertura al pubblico delle aziende, predisporre il materiale illustrativo e divulgativo, avvalersi di personale qualificato, promuovere la strada del vino.


CHI PUO' ADERIRE

Il decreto stabilisce anche chi deve necessariamente aderire alla strada del vino: almeno due o più aziende vitivinicole, una o più cantine, almeno una enoteca, un agriturismo, ristoranti o rivendite alimentari tipiche, imprese turistico ricettive e almeno un museo della vite e del vino o museo etnografico e della civiltà contadina.


AZIENDE VITIVINICOLE E CANTINE

Molto importanti sono anche le norme che regolano la presenza delle aziende vitivinicole e delle cantine nella strada del vino. Devono essere ubicate all'interno della doc e docg, oppure se fuori dalla zona di produzione, essere associate ad aziende di vinificazione e imbottigliamento, purché nel rispetto dei disciplinari di produzione dei vini; avere aree attrezzate per la sosta dei visitatori, un luogo di accoglienza degli ospiti, uno spazio per la degustazione, osservare orario di apertura al pubblico concordato con il Comitato di gestione, esporre in modo visibile i prezzi dei prodotti e degli assaggi, disporre di idonea segnaletica all'ingresso dell'azienda con il nome, gli orari, i numeri di telefono e altre informazioni utili.


ENOTECHE

Le enoteche (non riconosciute ai sensi delle leggi regionali) debbono essere ubicate nel territorio della doc o docg, esporre con cura e prezzi ben visibili i vini delle aziende che fanno parte della strada del vino, divulgare il materiale informativo e allestire uno spazio per le degustazioni.


AZIENDE AGRITURISTICHE

Agli agriturismi è riconosciuto un ruolo importante. Le aziende, per essere ammesse, devono essere incluse nel territorio di produzione vitivinicola, proporre la carta dei vini e almeno un menù di degustazione (se autorizzata alla somministrazione dei pasti), diffondere il materiale informativo della Strada del Vino ed essere dotata di adeguata segnaletica (nome dell'azienda, numeri di telefono, periodi di apertura ...).


DOVE SI MANGIA

Gli esercizi autorizzati alla somministrazione di pasti, alimenti e bevande devono essere ubicati anch'essi nel territorio, presentare la carta dei vini, adeguata e aggiornata, comprensiva di una significativa rappresentanza dei vini provenienti dalle aziende vitivinicole che aderiscono alla strada del vino,, offrire al turista menù di degustazione con piatti tipici del territorio e divulgare materiale informativo.


DOVE DI DORME

Le imprese turistico ricettive, comprese nel territorio della strada del vino, sono tenute anch'esse a rispettare alcune regole minime: essere situate nel territorio di produzione e promuovere il percorso divulgando il materiale informativo realizzato dal soggetto responsabile della gestione della strada.


MUSEI DELVINO

Nel percorso non possono mancare strutture museali ed offerta culturale. I musei della vite e del vino o le raccolte etnografiche, ecc., oltre ad essere ubicate nel territorio di produzione, debbono osservare un orario di apertura al pubblico e promuovere iniziative didattiche ed educative finalizzate alla conoscenza dei vari aspetti culturali e della produzione vitivinicola propria della strada del vino.


DOVE VANNO I SOLDI

La Conferenza Stato-Regioni ha stabilito anche la ripartizione dei primi 3 miliardi dei 9 disponibili entro il 2001. Per l'anno 1999 è stato assegnato un contributo fisso di 50 milioni per ciascuna Regione e Provincia Autonoma (per un totale di 1 miliardo e 50 milioni), e la somma restante sarà suddivisa in percentuale rispetto alla vocazione vitivinicola locale nel triennio '96-'98. Il 50% sarà destinato proporzionalmente alla media del totale delle superfici viticole iscritte a doc e docg e il restante 50% in proporzione alla media delle superfici coltivate ad uva effettivamente rivendicata a doc e docg oggetto di denuncia annuale. Tale scelta appare "godere di un sufficiente grado di oggettività - afferma una circolare del Ministero della Politiche Agricole - in quanto assume anche il parametro della superficie effettivamente rivendicata quale strumento di stimolo al miglioramento totale della qualità mediante utilizzazione dell'intera superficie disponibile, ed inoltre evita di penalizzare gli enti territoriali che in esecuzione della legge 268/99 sulle strade del vino hanno in corso le procedure per dotarsi di strumenti applicativi legislativi e regolamentari".

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli