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SU LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO “MISTER MADE IN ITALY”, D’ACCORDO GLI AGRICOLTORI: “IMPORTANTE STRATEGIA DEL GOVERNO”. LA CIA-CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI CHIEDE ANCHE GLI “ADDETTI AGRICOLI” IN TUTTE LE AMBASCIATE ITALIANE

L’idea del premier in pectore Silvio Berlusconi di creare la figura di una sorta di “ambasciatore del Made in Italy”, e affidarne l’incarico a Luca Cordero di Montezemolo piace alla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori: “é importante come strategia di governo - ha detto all’Ansa, il presidente Giuseppe Politi - puntare sulla valorizzazione del made in Italy. Ma la persona candidata deve tener conto di tutti. Anche perché i nostri successi all’estero sono legati alle tante piccole e medie imprese che fanno grande l’export made in Italy”.
Montezemolo, a giudizio del presidente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, “ha caratterizzato il suo mandato in Confindustria dando voce alla componente industriale. E il mondo agricolo non vorrebbe che nel nuovo incarico fosse rappresentata solo la grande industria”. E’ importante, quindi, che, nel caso accettasse la proposta di Berlusconi, “Montezemolo sia ambasciatore di tutti, con una rappresentatività omnicompresiva”.
Sempre in tema di promozione del “made in Italy”, il presidente della Cia avanza anche un’altra proposta: che finalmente in tutte le ambasciate italiane ci sia un “addetto agricolo”. “Si tratta - precisa Politi - di una proposta già presente nel programma del primo Governo Berlusconi, poi in quello di Prodi, ma non è stata, purtroppo, mai realizzata. E non può essere solo l’Ice a monitorare i mercati esteri e a confrontarsi con le imprese sullo sviluppo dell’export. L’agroalimentare chiede una rete di addetti agricoli, come hanno tutti i principali Paesi con i quali le organizzazioni agricole si confrontano a Roma più volte l’anno”.

Tutti i commenti - Made in Italy: Montezemolo ambasciatore piace a tutte le imprese

Riportare il mondo a sognare l’Italian way of life, mettendo in luce numeri “rampanti” nell’export made in Italy, all’insegna della voglia di riscatto da parte delle imprese. Lo chiedono unanimi tutti i protagonisti, dalla grande industria, alle Pmi, alle organizzazioni agricole, fino al mondo cooperativo, alla nuova figura di “mister Made in Italy”, una sorta di ambasciatore dell’Italian style nel mondo, a cui Berlusconi intende dare corpo e per la quale ha individuato Luca Cordero di Montezemolo.
Unanime il consenso del mondo delle imprese al nome del presidente di Fiat e Ferrari che oggi ha ufficialmente manifestato l’intenzione di accogliere l’invito del premier “in pectore” ritenendo che “continuare a testimoniare nel mondo le tante eccellenze dell’Italia sia un impegno coerente con le attività” che lui ha “sempre svolto e che continuerà a svolgere”. “Ho sempre detto - ha aggiunto Montezemolo - che chi ha ricevuto molto, e io sono tra questi, è giusto che, con senso civico si impegni a dare un contributo al proprio Paese nell’interesse generale”.
“E’ importante come strategia di governo puntare sulla valorizzazione del Made in Italy”, ha detto il presidente di Cia-Confederazione Italiana Agricoltori Giuseppe Politi commentando la nuova figura di “ambasciatore del Made in Italy”, auspicando però “una rappresentatività che tenga conto di tutti”. Per Politi, “Montezemolo ha caratterizzato il suo mandato in Confindustria dando voce alla componente industriale. E il mondo agricolo non vorrebbe che nel nuovo incarico fosse rappresentata solo la grande industria”. Il presidente della Cia ricorda, invece, come “i nostri successi siano legati alle tante piccole e medie imprese che fanno grande l’export”. E rilancia la proposta di una rete di “addetti agricoli” nelle ambasciate, prevista sia dal programma del primo Governo Berlusconi, sia da quello Prodi, ma mai definita.
Montezemolo rappresenta invece, a giudizio del presidente di Confcooperative Luigi Marino, “il nome migliore; un sinonimo di successo nel mondo. Che potrebbe rappresentare interessi di tutte le imprese a patto che l’incarico sia non di facciata. Se così fosse - sottolinea Marino - Berlusconi adotterebbe una scelta concreta per il rilancio della competitività”.
Il presidente uscente di Confindustria è “una scelta appropriata” anche per il presidente di Fedagri-Confcooperative Paolo Bruni, convinto che “saprà portare nel mondo il volto migliore dell’Italia che produce”. E, nel nuovo ruolo di “Mister Made in Italy”, concorda il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni “non ci sono discussioni sulla persona designata, che ha tutti i requisiti soggettivi per rispondere alle esigenze di rappresentanza del mondo imprenditoriale. Né sulla necessità per il sistema-Paese di tessere relazioni. Ma bisogna capire come una iniziativa di tale portata si incardini con l’apparato statale”.
Un richiamo alle “deleghe adeguate” giunge anche dal direttore generale di Federalimentare Daniele Rossi “per promuovere in particolare le “four-A”: automotive; arredo e legno; agroalimentare e abbigliamento”. Bene, a giudizio di Federalimentare, che ricorda “la grande esperienza bipartisan di Montezemolo”, che “il Commercio con l’Estero si allei con il Ministero degli Affari Esteri, e sempre unitamente all’Ice”. E’ del resto “importante” osserva il presidente della Coldiretti Sergio Marini che “il nuovo governo intenda impegnarsi per la valorizzazione del made in Italy a livello internazionale. Dopo i danni di immagine sui rifiuti e scandali alimentari che rischiano di provocare un effetto-valanga con una perdita stimata pari a mezzo punto percentuale di Prodotto Interno Lordo”. Ciononostante non va persa di vista, a detta del presidente della Coldiretti, la battaglia sulle contraffazioni internazionali che nell’agroalimentare valgono 52 miliardi di euro, 3 volte il valore delle esportazioni nazionali di prodotti originali”.
Fonte: Ansa 

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