Il tempo, risorsa sempre più preziosa, che è quello della natura, a cui prestare ancora più attenzione anche per far fronte al cambiamento climatico, ma che è anche quello delle generazioni che passano trasmettendosi tradizioni e saperi che sono frutto di conoscenza ed esperienza. È questo che “guida” la mano dei vignaioli indipendenti, che si occupano di tutto il ciclo produttivo del vino, dal vigneto, 10 ettari in media, alla cantina, dall’imbottigliamento alla commercializzazione di una produzione attorno alle 38.000 bottiglie all’anno, e che si impegnano costantemente per custodire e promuovere i loro territori, tra i più “fragili” e a rischio spopolamento in Italia, e dove l’agricoltura è la principale fonte di reddito (come racconta il loro “identikit” tracciato da Nomisma). In più di mille si ritrovano al “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti” (da domani al 25 novembre), promosso dalla Fivi-Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti - che, ad oggi, ne riunisce più di 1.700 da tutte le regioni italiani, per oltre 17.000 ettari di vigneto, e dalle quali, con Piemonte (163), Veneto (144) e Toscana (117), a fare la parte del leone, con Campania e Calabria per il Sud, e l’Abruzzo per il Centro, mentre cresce l’Emilia-Romagna (7%), arriveranno realtà come Guado al Melo e Montenidoli, da Perla del Garda a Gianfranco Fino, da Tornesi a Pojer e Sandri, da Tantini a Le Fraghe, da Pieropan a Fongaro, solo per citarne pochissime - a BolognaFiere, luogo eletto dai piccoli produttori e dagli artigiani del cibo, per incontrarsi ed incontrare gli eno-appassionati di vino artigianale, di qualità e di territorio, del quale rappresenta uno degli eventi più importanti, per la possibilità di assaggiare e anche acquistare oltre 8.000 etichette.
Nell’edizione n. 13 e la n. 2 a Bologna, ci saranno anche due delegazioni di vignaioli europei, dalla Bulgaria e dalla Slovenia, in rappresentanza delle associazioni nazionali appartenenti a Cevi - Confédération Européenne des Vignerons Indépendants, e a 32 produttori Fioi - Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti. “Ma non sono i numeri ad appassionarci - dice il presidente Fivi Lorenzo Cesconi - al Mercato, come nei nostri vigneti, lavoriamo ricercando la massima qualità. Il nostro obiettivo è che il “Mercato dei Vini” rappresenti un piacevole luogo di incontro tra produttori, che possono confrontarsi e condividere conoscenze ed esperienze, e tra produttori e consumatori, senza mediazioni. È come a BolognaFiere trasferissimo, per qualche giorno, le nostre cantine: lo spirito con cui accogliamo il pubblico è lo stesso”. E con lo stesso spirito, tutti insieme, consegneranno i riconoscimenti ai vincitori del Premio “Vignaiolo come noi” 2024, assegnato al capitano della Virtus Segafredo Bologna, l’unico cestista italiano ad aver vinto un campionato Nba, Marco Belinelli, e nato per dare risalto, ogni anno, a un uomo o a una donna del mondo della cultura, del giornalismo, dello sport, dell’economia o dello spettacolo che, pur non esercitando il mestiere del vignaiolo, interpreta il proprio lavoro mettendo al centro i valori della qualità, dell’originalità, della professionalità e l’amore per le cose fatte bene, con passione e cura artigiana; e del Premio “Leonildo Pieropan”, dedicato alla memoria di uno dei fondatori della Fivi e attribuito a Sergio Mottura, tra quei vignaioli che, con il proprio lavoro e le proprie idee, hanno contribuito in misura determinante allo sviluppo del territorio in cui operano e, più in generale, della vitivinicoltura italiana.
Tornando al “Tempo e generazioni: passato, presente e futuro dei vignaioli italiani”, sono il fil rouge delle masterclass, realizzate in collaborazione con Alma, il più autorevole centro per l’alta formazione in cucina e nell’ospitalità italiana a livello internazionale, fondato dal maestro Gualtiero Marchesi, attraverso il racconto dei vignaioli e la loro guida alla degustazione, e che vertono su vere e proprie eccellenze dell’enologia italiana, dal Franciacorta al Sagrantino di Montefalco, dal Cannonau al Vinsanto, e sulle produzioni di alcune vignaiole under 40, mentre un appuntamento, a cura di Fioi, riguarda l’olio, tra verità e falsi miti: “Corte Fusia: storia di un’amicizia in Franciacorta”, attraverso una giovane e piccola realtà nata molti anni dopo i pionieri della Franciacorta, “Raina: la via biodinamica al Sagrantino di Montefalco”, tra passione per la terra e per la cucina con un approccio biodinamico, e “Vignaiole: giovani gemme, radici profonde”, che dialogheranno con la vignaiola Matilde Poggi (a lungo alla guida della Fivi, ndr) sono di scena domani, mentre “La “new wave” di Mamoiada: i nuovi orizzonti del Cannonau”, dedicata al “risorgimento” enologico di Mamoiada con i vini di alcuni vignaioli particolarmente attivi negli ultimi anni nel valorizzare le peculiarità del Cannonau e celebrare l’autenticità e il carattere della Sardegna, e “200 anni e non sentirli: il VinSanto di Barattieri”, tra le più antiche aziende dell’Emilia-Romagna, di riferimento specialmente per il VinSanto, sono in programma, invece, il 24 novembre; infine, il 25 novembre, nelle “Verità e falsi miti nell’olio. In cottura e a crudo, quello che cambia in termini di gusto è sorprendente” a raccontarsi sono gli olivicoltori indipendenti.
“Dopo il successo 2023, questa edizione del Mercato presenta numeri in crescita ed amplia la collaborazione con gli olivicolturi Fioi - sottolinea il presidente BolognaFiere, Gianpiero Calzolari - questo evento aperto al pubblico, in cui si può acquistare dell’ottimo vino, assieme alla “Slow Wine Fair” ed a “Sana Food”, fiere dedicate al canale Horeca, ed a “Marca”, dedicata alla private label, posiziona BolognaFiere come polo espositivo leader nell’agroalimentare e nel food & beverage”.
Simbolo inconfondibile del Mercato, gli eno-appassionati possono contare sugli immancabili carrelli e trolley, indispensabili per portare le bottiglie comprate (e a chi effettuerà molti acquisti, BolognaFiere mette a disposizione anche quest’anno un pratico servizio di spedizioni a domicilio), dopo aver assaggiato i vini direttamente con i vignaioli, ma anche prodotti di gastronomia, con proposte della tradizione locale bolognese e di altri territori italiani raccontate dagli artigiani del cibo. Ma spazio anche all’arte, con la creatività all’illustratore e designer americano Steven Guarnaccia, le cui tavole vengono pubblicate da numerose riviste e quotidiani, tra i quali il “New York Times”, che collaborare con il MoMA e con molte aziende nel campo del design industriale, e che ha firmato il Manifesto dell’edizione n. 13 del Mercato, e con la mostra fotografica “The Times They Are a-Changin’”, realizzata per Fivi da Stefano Berti, che produce vini a Rivaldino in Monte, sottozona del Sangiovese Predappio, e nella quale racconta, con crudo realismo e ironia, la dura vita del vignaiolo alle prese con gli effetti del riscaldamento globale sull’agricoltura. E ci sarà anche il brillante e ironico racconto di Davide Longo “Breve storia che ogni bambino può leggere a un vignaiolo indipendente e viceversa. Abbecedario per vignaioli e aspiranti tali” (e che si è recentemente aggiudicato il Premio Biblioteca Bruno Lunelli “Un Libro Di Vino”).
Bologna ed il suo territorio si animano, poi, con il “Fuori Mercato - La notte bianca dei vignaioli” (stasera), con Amo-Associazione Mescitori Organizzati, con degustazioni itineranti insieme ai Vignaioli Fivi nei locali della città, e “La notte bianca della ristorazione” (domani), promossa da Fipe-Confcommercio Ascom Bologna, che prevede che le cucine restino aperte (fino alla mezzanotte).
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