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VINO DEALCOLATO

Tendenza low alcol: la storica cantina altoatesina Hofstätter lancia il suo spumante alcol free

È lo “Steinbock Alcol Free Sparkling”, dal Riesling coltivato nell’azienda della Mosella Dr. Fischer, acquisita da Martin Foradori Hofstätter

Nell’estate enoica accesa dalla polemica presto spenta del vino dealcolato, diventato nella nuova Pac una possibilità per i produttori Ue fissata secondo le regole che entreranno in vigore nel 2023, come già riportato da WineNews, c’è chi non è stato a guardare, e si è lanciato nel mercato del “senza alcol”. Come uno dei nomi più noti del vino italiano e altoatesino, ovvero Hofstätter, cantina storica dell’Alto Adige, guidata da Martin Foradori Hofstätter. Che ha lanciato sul mercato il suo “Steinbock Alcol Free Sparkling”, spumante privo di alcol a base di Riesling che arriva dalla Mosella.
“Si tratta di un vino dealcolato che nasce da un’apposita tecnica per mantenere intatti i delicati aromi della materia prima, in questo caso il mio amato Riesling che mi ha spinto ad acquisire l’azienda Dr. Fischer in Mosella. Una straordinaria varietà che riesce ad esprimersi nobilmente anche in versione “alcohol free”, scrive lo stesso Martin Foradori Hofstätter.
“Non è un succo d’uva ma una bollicina ottenuta da vino - spiega l’azienda - Steinbock Alcohol Free Sparkling nasce da un’attenta selezione in vigna e poi in cantina. Un’innovativa tecnica preserva i delicati aromi del vino, togliendo l’alcool contenuto. All’interno di un’apparecchiatura viene ridotta la pressione atmosferica (a 15 mbar) e con ciò abbassato anche il punto di ebollizione dell’alcol da 78° C a 25-30° C. Alla fine del processo, si ottiene una bevanda con un contenuto alcolico inferiore a 0,25 Vol”. E le prime 20.000 bottiglie sono già sugli scaffali del mondo.
D’altronde, che piaccia o meno, quello dei vini low alcol o addirittura dealcolati è un segmento di mercato in crescita, che il mondo della produzione vitivinicola non può ignorare. Secondo un recente studio di Wine Intelligence, in Usa, ad esempio, questo mercato vedrà una crescita aggregata del 10% da qui al 2024. E Hofstatter, pur custode di una storia secolare, è da sempre una di quelle cantine capaci di guardare al futuro, come spiega il produttori sulla home page del sito della cantina. “Da quattro generazioni la nostra famiglia cura i suoi vigneti su entrambe le sponde della valle dell’Adige. Oggi la nostra tenuta si estende anche sui ripidi pendii della Mosella, in Germania, e tra le imponenti montagne del Trentino. Senza temere le sfide della viticoltura eroica, coltiviamo ogni singola varietà dove può esprimersi al meglio. Valorizziamo le particelle più vocate dei nostri masi storici, vinificandole separatamente, e riportiamo in etichetta il nome di ciascuna Vigna. Il lavoro tra i filari e in cantina raccoglie l’eredità dei nostri antenati, unendo rispetto per la natura e innovazione”.

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