
Se c’è un cantore della bellezza della natura, quello è Giosuè Carducci. Al grande poeta, primo italiano a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura, è indissolubilmente legata Bolgheri, tra i territori del vino più prestigiosi al mondo (come WineNews ha raccontato in tanti video), il cui simbolo è il Viale dei Cipressi che “alti e schietti van da San Guido in duplice filar”: monumento nazionale italiano, voluto nell’Ottocento dal Conte Guido Alberto della Gherardesca, cui si deve la scelta dei cipressi, bella, ma soprattutto pratica perché motivata dal fatto che i bufali mangiavano tutte le altre piante, sono i versi del Carducci nella poesia “Davanti San Guido” ad aver reso questo Viale, dal quale, tra i vigneti, si vede l’azzurro del mare della Toscana che luccica, il più famoso al mondo. E che ora, per conservare tanta bellezza e continuare ad essere un simbolo dell’Italia, ha dei custodi d’eccezione, come la storica Tenuta San Guido, “culla” del Sassicaia al quale il territorio deve l’inizio della sua fama, e che si trova proprio di fronte all’Oratorio di San Guido, all’inizio del Viale, e l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ipsp-Cnr) che hanno stretto un’“alleanza” per dare vita ad un innovativo progetto di ricerca per la difesa e salvaguardia delle alberature del Viale monumentale. Un progetto, della durata di cinque anni (2025-2029), che prevede un articolato programma di monitoraggio fitosanitario, formazione specialistica, assistenza alla bonifica sanitaria dei cipressi e reintegro delle alberature con cloni autoctoni, selezionati per la resistenza al cancro corticale.
Se per Bolgheri c’è un prima ed un dopo il Carducci, c’è anche un prima ed un dopo Sassicaia, dal quale il sogno creare letteralmente questo territorio ebbe inizio oltre 50 anni fa, e continua ad essere portato avanti dalla famiglia Incisa della Rocchetta, che ne custodisce la storia alla Tenuta San Guido, lungo il celebre Viale dei Cipressi che rappresenta un patrimonio naturalistico e paesaggistico di inestimabile valore. “Le aziende sono chiamate a essere protagoniste di un cambiamento positivo per l’ambiente e la società - sottolinea Priscilla Incisa della Rocchetta, che si occupa delle relazioni esterne della Tenuta San Guido - essere radicati in un territorio significa anche prendersene cura, contribuendo alla sua tutela e valorizzazione. Sono valori in cui la nostra famiglia ha sempre creduto, e così intendevano mio padre Nicolò e mio nonno Mario Incisa della Rocchetta, quest’ultimo fondatore dell’azienda, che nel 1959 istituì il Rifugio Faunistico di Bolgheri, un modello di conservazione ambientale ante litteram”. Nei 2.500 ettari della Tenuta, l’equilibrio tra uomo e natura ha sviluppato, infatti, un biosistema unico, conosciuto oggi in tutto il mondo non solo per i vini, ma anche per l’allevamento dei cavalli purosangue Razza Dormello-Olgiata e la riserva naturale Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri.
Con la nuova iniziativa Tenuta San Guido e Ipsp-Cnr uniscono le forze per garantire la protezione e la riqualificazione di questo monumento verde, promuovendo azioni mirate e basate su rigorosi studi scientifici. “Siamo orgogliosi di avviare questa collaborazione con un’istituzione di eccellenza come il Cnr - spiega Alessandro Berlingieri, presidente Tenuta San Guido - la tutela del Viale dei Cipressi è una nostra priorità e crediamo che questa iniziativa possa garantire la conservazione di questo patrimonio per le future generazioni”. Anche il Cnr esprime grande soddisfazione per l’avvio del progetto. “Il nostro obiettivo è fornire competenze e strumenti scientifici per contrastare le patologie che minacciano il cipresso, con particolare attenzione al cancro corticale - sottolinea Roberto Danti, ricercatore dell’Ipsp-Cnr - questo progetto rappresenta un passo fondamentale per la salvaguardia del Viale dei Cipressi e per la promozione di strategie sostenibili nella gestione del verde monumentale”.
Seguendo lo spirito che l’ha sempre guidata, Tenuta San Guido finanzia, promuove e sostiene un progetto che non solo preserva un simbolo paesaggistico della Toscana nel mondo, ma che rappresenta un esempio concreto di responsabilità ambientale d’impresa. Il progetto prevede, tra le varie attività, un monitoraggio sistematico della salute degli alberi, la formazione di operatori specializzati per la gestione fitosanitaria e la sostituzione delle piante compromesse con nuove piantine ottenute da cloni selezionati. Un’azione concreta e innovativa per contrastare le malattie che minacciano questa straordinaria alberatura, sintesi perfetta della bellezza italiana di cui il vino è un “medium” per raccontarla al mondo.
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