Chianti, terra di grandi vini e di diplomazia. E’ successo una manciata di giorni fa che Qubad Talebani, figlio del neoeletto presidente dell’Iraq Jalal Talabani, ha scelto le splendide colline chiantigiane per convogliare a nozze con Sherri Kraham, americana e per giunta di religione ebraica. Tutto è avvenuto, naturalmente, in gran segreto, all’insaputa del grande pubblico, nel Castello del Palagio, splendida location nelle vicinanze di Mercatale. A darne notizia, all'indomani dell’elezione di Talabani alla presidenze del tormentato Paese mediorientale, è Simone Coppi, noto imprenditore del settore vitivinicolo che ha seguito a suo tempo tutti gli imponenti preparativi del matrimonio nella sua qualità di amministratore del castello.
“Il matrimonio - spiega Coppi - è avvenuto alcuni mesi fa. Vedo oggi che il padre del giovane Qubad che si è sposato, Jalal Talabani, è diventato presidente dell’Iraq. Mi piace pensare che Firenze ed il nostro Chianti abbiano posto il sigillo su questa unione speciale: un giovane irakeno con una ragazza ebrea, ambedue di famiglie importanti. Speriamo che proprio da Firenze ci sia il segno di una svolta”.
Per il suo matrimonio, il figlio del presidente Jalal Talabani si è rivolto a Regency, la società che la rivista “Time” ritiene essere la più importante del settore in Europa. Regency è nota alle cronache per organizzare in tutto il mondo matrimoni per personaggi famosi (e non) e per esclusivi clienti italiani. Al di là della notizia spicciola il Chianti, le sue colline e perché no i suoi vini, si confermano un importante centro di incontro diplomatico e culturale. Solo pochi mesi fa l’ambasciatore palestinese in Italia, Alì Rashid, ha chiesto aiuto al Chianti Classico per ottenere mezzi e consulenze per costruire una moderna cantina a Cana. “La città - aveva detto - dove Gesù ha compiuto il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino. Non siamo integralisti, da noi la vite è a casa propria. Questa volta, il miracolo sarebbe la pace”.
Negli anni Novanta, poi, il Chianti ha avuto un ruolo importante di incontro per la soluzione della gravissima crisi dei Balcani e la guerra civile che ha portato alla divisione della Jugoslavia. A Greve si tennero infatti diversi incontri d’alto livello, coordinati dall’allora sindaco Paolo Saturnini. Il luogo deputato era più che altro il celebre Castello di Verrazzano: qui, hanno fatto tappa il sindaco di Sarajevo, l’ambasciatore di Bosnia in Italia, ministri e sottosegretari croati e bosniaci, personalità della cultura come Enver Hadziomerspahic. Oggi il matrimonio tra il figlio di un presidente irakeno e una americana di origini ebraiche lascia quasi stupiti, e speriamo che il Chianti sia di buon auspicio.
Leonardo Roselli
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