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VISIONI

Territori del vino, tra l’interesse collettivo tutelato dai Consorzi, e le iniziative delle imprese

In Valpolicella, terra dell’Amarone, Bertani, un pezzo di storia del territorio, entra a far parte delle “Famiglie Storiche”

L’interesse collettivo del territorio, elemento fondante da valorizzare e da tutelare, ed imprescindibile per il sistema della qualità del vino italiano, da un lato; la visione e la volontà delle singole imprese, che ad un territorio hanno dato vita e sostanza, e danno sostenibilità sociale, ambientale ed economica, oltre che futuro, dall’altro; sono le due “anime” che guidano le dinamiche di ogni territorio del vino (e non solo), con tante denominazioni in cui, sempre più spesso in Italia, convivono, in maniera più o meno sinergica e più o meno concorde, i Consorzi di tutela - la “casa comune” che è comunque, per legge, espressione delle imprese che in essi si riuniscono, e dove si stabiliscono le regole che valgono per tutti nei disciplinari di produzione, per rivendicare l’uso del nome della denominazione, e dove si fa tutela dei marchi collettivi delle denominazioni stesse, e attraverso i quali (anche “erga omnes”, dove i criteri di rappresentanza lo consentono) si fa promozione territoriale, ma che, senza dubbio, così come cambiano i tempi e le dinamiche di mercato e di territorio, avrebbero bisogno di una riflessione sui loro meccanismi di rappresentanza interna, come in qualche caso sta avvenendo - e libere associazioni di singole imprese che, condividendo valori e visioni tra loro comuni, decidono di seguire, soprattutto sul fronte della promozione, ma non solo, una strada diversa da quella dei Consorzi, a volte di sinergia e di accompagnamento, a volte dichiaratamente più autonoma e diversa. Con un equilibrio ed una convivenza non semplici da mettere a registro.
In questo senso, una delle case history più emblematiche in Italia è quella che, dopo un cammino non semplice, ha visto, nei mesi scorsi, arrivare ad una “pace”, nel rispetto dei propri diversi percorsi, il Consorzio della Valpolicella (di cui è tornata a far parte, con la sua Villa della Torre, una produttrice importante della denominazione, come Marilisa Allegrini, dopo l’uscita da Allegrini, e che in passato era stata anche presidente delle “Famiglie Storiche”, ndr), guidato da Christian Marchesini, e che governa un territorio tra i più importanti d’Italia, in cui il vino muove un giro d’affari stimato in 600 milioni di euro, e le “Famiglie Storiche”, che, oggi sotto la guida di Pierangelo Tommasi, riuniscono 13 nomi che hanno fatto la storia del territorio e dell’Amarone della Valpolicella. Un gruppo di imprese in cui ora entra anche una delle realtà più importanti, iconiche e storiche del territorio, Bertani, del gruppo Angelini Wines & Estates (guidato dal Ceo Alberto Lusini), che si unisce, così, ad Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti e Zenato (mentre esce dalla compagine Venturini).

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