02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

“THE ITALIAN EDGE”, L’ALTA TECNOLOGIA IL SEGRETO DEL MADE IN ITALY NEL MONDO: L’ICE SVELA AI BUYER IL SEGRETO VINCENTE DELL’ITALIA. LA TECNOLOGIA E LE SUE APPLICAZIONI FATTORE DI VANTAGGIO DI MODA, AUTO, CIBO ... E VINO ITALIANO NEL MONDO

Italia
Marco Caprai

Da Maserati a Pirelli, da Kartell a Piaggio, da Illycaffè a Gucci, fino al Gruppo Lvmh, Geox, Fratelli Guzzini e Fiat, passando per Brembo, Ferrari, Ferragamo, Agusta, Artemide, Ducati e Alfa Romeo, Acqua di Parma e Dainese: sono solo alcune delle più famose e conosciute “punte di diamante” della moda e del design, delle auto dell’elettronica e non solo, accomunate da una caratteristica fondamentale: dietro i loro prodotti inconfondibili ed inimitabili, non solo esteticamente, ma anche e soprattutto nel soddisfare appieno i desideri dei loro estimatori, c’è la mano dell’alta tecnologia made in Italy.

Nell’”olimpo” di queste griffe, le cui storie sono raccolte in “The Italian Edge. Technology for Excellence”, non poteva mancare il mondo del vino: a testimoniare gli alti livelli raggiunti in Italia in questo settore nel prestigioso volume realizzato da The Italian Trade Commission (Ice) ci sono la Arnaldo Caprai, la cantina umbra protagonista della rinascita del Sagrantino di Montefalco, e Donnafugata, una delle firme enologiche più famose della Sicilia.

Dietro ad un buon vino non può che esserci una ricerca d’avanguardia: è questa la filosofia della cantina Arnaldo Caprai, che, dopo anni di sperimentazione e ricerca scientifica su uno dei più importanti vitigni di antica coltivazione, è riuscita addirittura a viaggiare nel tempo, grazie ad un programma di ricerca unico al mondo. A Montefalco, dove ha sede l’azienda, c’è un vigneto in cui vengono simulati sulle viti gli effetti del clima che verrà tra 50 anni. Un esperimento unico al mondo, nato per scoprire e anticipare le caratteristiche della vendemmia del futuro, alterata rispetto a quella attuale dai cambiamenti climatici in atto. Grazie alla curiosità di Marco Caprai, alla guida della cantina, che ha animato lo staff tecnico dell’azienda, guidato da Luigi Mariani, il più autorevole agro-meteorologo italiano, è stato predisposto un vigneto coltivato a Sagrantino, cercando di riprodurre le dinamiche più immediate causate da un surriscaldamento dell’ambiente su questa specie arborea: da una parte, coprendo le pareti fogliari con teli per aumentare la temperatura sulle piante, interferendo al contempo con la fotosintesi, e dall’altra posizionando accanto a questo vigneto una sorta di specchio di alluminio per aumentare l’irraggiamento solare.

150 anni di esperienza e progresso enologico, l’uso delle energie rinnovabili, l’attenta fusione tra scienza e tradizione, accanto alla multi-disciplinarietà e insieme alla continua attenzione all’ambiente, fanno della cantina siciliana Donnafugata, guidata da Giacomo Rallo, un punto di riferimento per l’enologia italiana e non solo, ma anche un esempio concreto della sapienza delle arti e dei mestieri italiani, che, dal Medioevo fino ai giorni nostri, ha saputo adattarsi ai tempi, dando origine, proprio nel mondo del vino, ad un nuovo “Rinascimento”. Ne è un esempio la vendemmia notturna, vera e propria tecnica di riferimento per preservare la qualità del corredo aromatico delle uve, riducendo al minimo il rischio di micro-fermentazioni che le elevate temperature diurne della Sicilia potrebbero innescare raccogliendo di giorno, compromettendo quindi l’integrità del corredo aromatico dei piccoli acini di Chardonnay. Ma oltre a tenere sotto controllo il livello qualitativo delle uve, con la vendemmia notturna si ottengono altri vantaggi: il lavoro dei vendemmiatori è meno faticoso, e si risparmia energia, nella fase di abbattimento delle temperature delle uve, prima della pigiatura.

Dietro il successo del modello industriale italiano c’è dunque un universo di arti e mestieri. Tanto che l’artigianato può essere considerato a tutti gli effetti come l’elemento centrale dell’italianità, armoniosamente intrecciato con una cultura di industria sostenibile basata sulla specializzazione locale. Per Nouriel Roubini, professore di economia dell’Università di New York, inserito tra le 100 persone più influenti al mondo nella classifica del “Time”, l’iniziativa dell’Ice rappresenta “una via preziosa per confermare la tradizione dell’industria italiana che piccolo è spesso bello, in particolare quando questo vuol dire motivazione e progresso tecnologico”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli